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Nebbia e rischio smog, così l’inversione termica minaccia la qualità dell’aria nei prossimi giorni

L'alta pressione avanza sull'Italia, dove garantirà qualche giorno di bel tempo. Il rovescio della medaglia si chiama inversione termica: torna il rischio di nebbia e inquinamento

Dopo diverse giornate segnate dal maltempo, soprattutto al Centro-Sud, la situazione è in graduale miglioramento e l’alta pressione si sta estendendo verso l’Italia: tra venerdì e sabato garantirà tempo stabile praticamente ovunque e temperature in aumento.

Il rovescio della medaglia si chiama “inversione termica”: farà sentire i suoi effetti soprattutto nelle zone di pianura del Nord, dove provocherà banchi di nebbia anche fitti e persistenti e un maggiore rischio di inquinamento.

Cos’è l’inversione termica?

Come suggerisce il suo nome – ci spiega il meteorologo Simone Abelli, questo fenomeno si riferisce all’andamento della temperatura con la quota. Normalmente più saliamo di quota, più l’aria diventa fredda; lo sperimentiamo ad esempio quando andiamo in montagna dove generalmente fa più freddo che in pianura, e questa è la condizione abituale.

Eccoci allora al punto in questione: quando è presente un’inversione termica, la temperatura aumenta con la quota invece che diminuire.

inversione termica nebbia
Unsplash/Kirsten Mills

Quali sono le cause?

È un fenomeno tipico delle situazioni connotate dalla presenza di un’area di alta pressione che ne accentua ancor di più le caratteristiche quando è accompagnata da uno strato di aria particolarmente mite in quota.

Le cause di questa deviazione dalla normalità sono diverse, così come sono diversi i tipi di inversione (al suolo, in quota, nelle pianure, nelle valli). L’inversione termica negli strati bassi in pianura è causata dal raffreddamento del suolo, in particolare nelle ore notturne e in maniera più accentuata nel semestre freddo. Durante le notti, in condizioni di cielo sereno e ventilazione debole o assente, il suolo perde calore per irraggiamento verso lo spazio e, di conseguenza, lo strato atmosferico più basso viene raffreddato dalla superficie terrestre. Questo raffreddamento è tanto più intenso quanto più lunghe, tranquille e serene sono le notti. Ed eccoci, dunque, di fronte alla situazione in questione, con aria più fredda vicino al suolo e aria più calda in quota.

Le conseguenze si fanno sentire anche sulla qualità dell’aria

Purtroppo sì – conferma Abelli -: in presenza di un’inversione termica l’atmosfera risulta stabile, ossia non soggetta a rimescolamenti d’aria verticali. Di conseguenza negli strati bassi tendono a ristagnare umidità e inquinanti con conseguente peggioramento della qualità dell’aria e formazione di nebbia nella stagione fredda.
Questi effetti sono tanto più significativi quanto maggiore è lo spessore dell’inversione termica che, in molte giornate invernali, non riesce a dissolversi neppure nelle ore diurne.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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