Alberi e albedo: quando la piantumazione non è del tutto benefica
L'albedo è la capacità di una superficie di riflettere la luce solare: per la prima volta una ricerca è riuscita a spiegare il fenomeno in maniera semplice, svelando come non tutte le aree siano adatte alla piantumazione di nuovi alberi
Gli alberi sono importantissimi per il nostro Pianeta e per mitigare il calore incontrollato, ma in alcuni casi oltre ai tanti benefici potrebbero creare anche qualche danno al clima. Una nuova ricerca, pubblicata su Nature Communications, è riuscita infatti a stabilire che piantare alberi in luoghi inappropriati potrebbe contribuire al riscaldamento globale. L’elemento contrastante è l’albedo, ovvero la capacità di una superficie di riflettere la luce solare.
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Alberi e riscaldamento globale: quando il luogo sbagliato per la piantumazione può creare più danni che benefici al clima
Piantare alberi è visto naturalmente come un modo per contrastare il cambiamento climatico ed effettivamente lo è. Gli alberi sono noti per la loro capacità di assorbire l’anidride carbonica che riscalda il pianeta. Questo significa che piantare alberi per aumentare la copertura forestale è visto come uno strumento importante nella lotta contro il riscaldamento globale. La nuova ricerca stabilisce che la piantumazione di nuovi alberi in luoghi inappropriati potrebbe però apportare più danni che benefici al clima. Vediamo come e perché.
I ricercatori hanno scoperto che, in molti casi, la presenza di troppi alberi in un’area significa meno luce solare riflessa dalla superficie terrestre e quindi di conseguenza più calore assorbito dal pianeta. L’elemento contrastante, come detto in precedenza, è l’albedo, ossia la capacità di una superficie di riflettere la luce solare.
La diminuzione significativa dell’albedo aumenta il riscaldamento
Mentre alcuni scienziati avevano già scoperto che il ripristino della copertura arborea potrebbe portare a cambiamenti nell’albedo, questa è la prima volta che gli esperti sono riusciti a descrivere questo particolare fenomeno in termini semplici. Gli autori dello studio hanno utilizzato nuove mappe per approfondire l’effetto di raffreddamento degli alberi e il riscaldamento causato dalla diminuzione dell’albedo presente.
I ricercatori hanno scoperto che molti approfondimenti precedenti non tenevano conto dell’albedo nella valutazione. Il risultato di queste indagini è stato una sovrastima del beneficio climatico derivante dalla piantumazione di alberi aggiuntivi tra il 20 e l’80%. Le mappe utilizzate offrono comunque una grande speranza per il futuro poiché attraverso la piantumazione di alberi nel posto giusto si ottiene un massimo impatto positivo per il clima.
L’albedo e la sua importanza in materia di cambiamento climatico
L’albedo si riferisce alla capacità di una superficie di riflettere la luce solare. Le superfici chiare riflettono molta luce nell’atmosfera, il che significa che hanno un albedo elevato. È stato riscontrato che l’albedo è più elevato nelle aree ghiacciate del mondo: la neve e il ghiaccio intatti possono riflettere fino al 90% dell’energia solare.
I boschi conferiscono invece un’albedo più bassa poiché hanno una superficie più scura e dunque assorbono più luce solare trattenendo più calore. Proprio per questo motivo alcuni esperti hanno suggerito che le foreste possono trattenere il calore indesiderato, contribuendo quindi al riscaldamento globale. Secondo i ricercatori, oltre a calcolare i benefici delle foreste nell’immagazzinare il carbonio, bisogna tenere in considerazione anche l’effetto albedo.
In futuro è importante conoscere quali sono le aree più adatte per ottenere il massimo impatto sul clima dalla piantumazione di alberi
Le foreste, essendo conosciute come uno dei maggiori serbatoi di carbonio della Terra, hanno portato molti Paesi a piantare miliardi di alberi come meccanismo di difesa contro il riscaldamento globale. Tuttavia, secondo gli scienziati non tutti gli sforzi apportano uguali benefici al pianeta. In futuro, secondo la ricerca, è fondamentale conoscere le aree più adatte alla piantumazione di nuovi alberi, in modo che l’impatto sul clima sia positivo al massimo.
Gli ambienti umidi e tropicali come l’Amazzonia e il bacino del Congo sono perfetti per la riforestazione, grazie al loro elevato stoccaggio di carbonio e ai bassi cambiamenti nell’albedo. Nelle praterie temperate e nella savana è il contrario. Si ritiene ora che anche i luoghi “migliori” per il ripristino delle foreste forniscano circa il 20% in meno di raffreddamento rispetto a quanto stimato in precedenza, se si prendono in considerazione i cambiamenti dell’albedo. I ricercatori ci tengono comunque a sottolineare che nonostante le recenti scoperte sull’albedo, la riforestazione offre comunque enormi benefici al pianeta e alle persone che lo abitano.
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