Tipi di circolazione sull'Italia

Maestrale

Conoscere la circolazione atmosferica sull'Italia. La rubrica a cura di Laura Bertolani e Giovanni Dipierro

Iniziamo a conoscere nel dettaglio le caratteristiche dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Map), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.

Analizziamo il primo TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Maestrale”. E’ il secondo TC più frequente, dopo TC9 –  Anticiclone di blocco. E’ infatti presente nel 10,8 % dei giorni (vedi istogramma).

Come TC9 – Anticiclone di blocco, anche TC1 – Maestrale è tipico dei mesi più freschi, soprattutto l’inverno e la primavera. E’ associato all’irruzione di aria fredda artica nel Mediterraneo occidentale attraverso il Golfo del Leone, sottoforma di venti anche burrascosi con direttrice nord-ovest – sud-est, il Maestrale appunto, associato a venti di caduta (Foehn o Favonio), a volte anche violenti e rafficosi, tra Piemonte e Lombardia.

TC1 – Maestrale sta diventando leggermente più frequente in primavera, mentre la sua presenza si sta rarefacendo nelle altre stagioni, soprattutto nella “sua” stagione, l’inverno. TC1 – Maestrale è stato il grande assente del 2020, con quasi tre settimane in meno di presenza rispetto alla media dei quindici anni precedenti (vedi grafico delle tendenze stagionali).

Analizziamo ora le caratteristiche termo dinamiche di questo tipo di circolazione.

Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.

La distribuzione della pressione al livello del mare vede la presenza di un’area di bassa pressione estesa sulle nostre regioni centromeridionali e nel sud della penisola balcanica, con centro mediamente collocato tra il Meridione e la Grecia, contrapposta a un promontorio di alta pressione che dalla Francia e il vicino Atlantico si protende verso le Isole Britanniche e il settore centrale dell’Europa. Tra le due figure bariche si nota il marcato gradiente di pressione (variazione orizzontale della pressione) lungo una linea tra l’arco alpino, il Massiccio Centrale e i Pirenei.

Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)

Nelle configurazioni del geopotenziale a 700 e 500 hPa si individua una saccatura di bassa pressione con asse di direttrice nordest-sudovest tra un minimo posizionato sulla Polonia e il settore nordafricano tra l’Algeria e la Tunisia. L’asse attraversa quindi l’Italia in coincidenza delle regioni centrali. Le correnti che lo seguono sono nord-occidentali e impattano quindi trasversalmente la catena delle Alpi e le barriere orografiche offerte dal Massiccio Centrale. Questo andamento, associato al suddetto gradiente barico al suolo, indica condizioni mediamente favorevoli al verificarsi di venti discendenti (catabatici) sotto vento alle catene montuose (venti di Foehn in discesa dalle Alpi al Nordovest, di Bora sull’alto Adriatico). Il loro ingresso nel Mediterraneo attraverso la valle del Rodano e il Golfo del Leone si traduce nella presenza di intensi venti di Maestrale. Sulla 700 hPa si nota ancora una leggera deformazione delle correnti all’altezza dell’arco alpino, il cosiddetto “naso del Foehn”, con un andamento anticiclonico sopravento a cui segue la curvatura ciclonica a sud della linea delle Alpi.

Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri  s.l.m.)

La direttrice nord-occidentale delle correnti in quota favorisce afflussi di aria più fredda, con nucleo principale tra il  nord della Germania e la Polonia occidentale, in ingresso verso il Mediterraneo, l’Italia e i Balcani. La distribuzione della temperatura a 850 hPa mostra chiaramente l’azione di sbarramento della barriera alpina a quote intorno ai 1500 metri di quota. Mentre il raffreddamento al Nordovest è parzialmente contenuto dall’effetto favonico dei venti di caduta, la propagazione dell’aria più fredda verso l’Adriatico e la penisola sono più pronunciati con cali termici mediamente più marcati sul settore del medio e alto Adriatico.

Umidità specifica a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.)

La distribuzione dell’umidità specifica a 700 hPa, un indicatore approssimato della collocazione dei sistemi nuvolosi più importanti, ci mostra un’area più asciutta non solo tra l’Europa centrale e la Francia, dove gli effetti dell’alta pressione sono più evidenti, ma anche nel Golfo del Leone, dove l’aria asciutta affluisce sospinta dal Maestrale, e nelle regioni di Nordovest dove sottovento alle Alpi mediamente prevale l’effetto asciugante dei venti di caduta (rasserenamento da Foehn). L’umidità poi cresce verso il Nordest e la penisola italiana raggiungendo i suoi massimi in quella balcanica. Si nota infine una propaggine umida che si allunga fino alle Alpi occidentali, coerente con il possibile addossamento delle nuvole che si formano per sollevamento orografico sul lato settentrionale della catena alpina investita dal flusso nord-occidentale.

Distribuzione delle precipitazioni sull’Italia

In coincidenza di questo tipo di circolazione, possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:

  • Il settore alpino: principalmente quello centro-orientale e di confine con maggiore coinvolgimento estivo delle Alpi e Prealpi orientali per effetti di tipo convettivo.
  • Tutto il settore adriatico: sull’alto Adriatico maggiore frequenza e intensità in estate per innesco di fenomeni convettivi e con maggiore coinvolgimento anche dell’Emilia; sul basso Adriatico soprattutto in primavera e autunno.
  • L’Appennino: principalmente quello centro-meridionale, più marginalmente quello tosco-emiliano.
  • Il resto del Sud peninsulare e la Sicilia: principalmente tra l’autunno e la primavera.
  • In forma più episodica e fugace il Nordovest (primavera), il medio Tirreno (primavera, estate) e la Sardegna (autunno, primavera)

Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC1 – Maestrale (7 marzo 2020, si noti il Nordovest dell’Italia completamente sgombro dalle nuvole a causa del vento di Foehn).

l’immagine del satellite Meteosat (copyright Sat24.com/Eumetsat/Met Office)

 

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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