Notizie drammatiche dall’IUCN
Il 27% delle specie animali del mondo è a rischio estinzione
Brutte notizie arrivano da una ricerca effettuata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) frutto del monitoraggio sullo stato delle specie animali e vegetali. La nuova “lista rossa” che prende in considerazione le specie a rischio estinzione, ne conta 1500 in più rispetto al 2018: siamo arrivati a 28338, il 27% di tutte quelle mondialmente conosciute. In particolare 6.127 si trovano in una situazione di pericolo molto grave, a un passo dall’estinzione e sono quasi 300 in più rispetto all’anno scorso. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura viene considerata la più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di conservazione della natura; è stata fondata nel 1948, ha sede in Svizzera e ha la finalità di supportare la comunità internazionale in materia ambientale. La sua missione è quella di assistere, influenzare e incoraggiare le società in tutto il mondo a conservare l’integrità, la diversità della natura e assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile.
Dal 1970 abbiamo perso il 60% delle specie animali e vegetali. Nella lista rossa si trovano il 40% degli anfibi, 34% di conifere, 33% di coralli, 30% di squali e razze, 27% di crostacei e 14% di uccelli. Nella lista spiccano 7 scimmie tra cui la rolaway, 15 specie di pesce cuneo e pesce violino, 2 famiglie di razze e una quindicina di funghi europei. Le cause sono da ritrovare nella perdita di habitat in parte causata dai cambiamenti climatici, nelle attività umane poco sostenibili come pesca e caccia intensiva, nell’inquinamento dell’aria e nelle malattie. “La natura sta declinando ad una velocità senza precedenti nella storia dell’umanità. La nostra lista conferma i dati dell’ultimo rapporto dell’Ipbes (la piattaforma intergovernativa per la scienza e la politica in materia di biodiversità e servizi ecosistemi). Sia il commercio nazionale che quello internazionale sono responsabili del declino delle specie negli oceani, in acqua dolce e sulla terra. Servono azioni decisive globali per fermare questo declino” ha dichiarato Jane Smart, direttore globale del gruppo di conservazione della biodiversità dell’IUCN. Nel 2020 in Cina si terrà il Vertice ONU sulla biodiversità, un appuntamento cruciale secondo gli esperti che sperano in una svolta decisiva politica per affrontare questa emergenza globale.