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Primavera 2025 eccezionalmente secca nel nord-ovest Europa, secondo maggio più caldo mai registrato

Il nuovo bollettino Copernicus conferma anomalie termiche e siccità record in diverse aree del pianeta

È stato il secondo maggio più caldo di sempre a livello globale, ma con una momentanea interruzione della lunga sequenza di mesi sopra la soglia critica di +1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale. Nel frattempo, vaste aree dell’Europa nord-occidentale hanno registrato condizioni insolitamente secche, le peggiori dal 1979. È quanto emerge dal bollettino mensile diffuso dal Copernicus Climate Change Service (C3S), il programma europeo che monitora l’evoluzione del clima grazie ai dati di rianalisi ERA5.

Temperature globali ancora sopra la norma

Con una temperatura media di 15,79 °C, nel maggio 2025 il clima è stato più caldo di 0,53 °C rispetto alla media 1991–2020 e secondo solo al record assoluto di maggio 2024. Resta alto anche l’anomalia su base annuale: il periodo giugno 2024 – maggio 2025 è stato più caldo di +1,57 °C rispetto all’epoca preindustriale.

«Il maggio 2025 interrompe una sequenza senza precedenti di mesi al di sopra di 1,5ºC rispetto al periodo preindustriale», ha spiegato Carlo Buontempo, direttore di C3S presso ECMWF. «Sebbene questo possa offrire una breve tregua al pianeta, ci aspettiamo che la soglia di 1,5ºC venga nuovamente superata nel prossimo futuro a causa del continuo riscaldamento del sistema climatico».

Copernicus Climate Change Service /ECMWF.

A maggio Europa divisa in due, clima secco al Nord

Sul fronte europeo, maggio ha visto una media di 12,98 °C, leggermente sotto la norma. Le temperature sono state inferiori alla media nell’est (dall’Italia orientale alla Finlandia), mentre nell’ovest si sono registrate anomalie positive.

L’elemento più allarmante riguarda però la pioggia – o meglio, la sua assenza: «In alcune zone dell’Europa nord-occidentale si sono registrate le precipitazioni e i livelli di umidità del suolo più bassi almeno dal 1979», si legge nel report. La siccità ha colpito il nord e ovest del continente, con un calo record nei flussi fluviali primaverili, i più bassi mai registrati dal 1992.

Credit: Copernicus Climate Change Service/ECMWF/CEMS.

Mari sempre più caldi

Anche le temperature marine restano elevate. La temperatura media della superficie del mare (tra 60°S e 60°N) è stata di 20,79 °C, seconda solo al record del maggio precedente. Il Nord Atlantico nord-orientale è stato investito da un’ondata di calore marina, mentre il Mediterraneo ha registrato valori «molto più alti della media».

Credit: C3S/ECMWF

Condizioni idriche globali estreme

Il bollettino segnala condizioni più secche della norma anche in Nord America, Africa meridionale, Asia centrale e Australia. Al contrario, piogge abbondanti hanno interessato l’Alaska, parte degli USA orientali, la Russia e alcune zone dell’Africa australe e dell’Australia nord-occidentale.

Ghiacci polari: l’Antartide perde terreno

Il ghiaccio marino artico è stato solo il 2% sotto la media, il nono valore più basso da quando esistono i rilevamenti satellitari. Più critica la situazione nell’emisfero sud: l’estensione del ghiaccio antartico è risultata inferiore del 9% rispetto alla media, la quinta più bassa per il mese di maggio.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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