Territorio

Biodiversità, nel 2020 scoperte 503 nuove specie

E' una corsa contro il tempo per documentare quello che stiamo perdendo

Nel corso del 2020 il Museo di Storia Naturale di Londra ha scoperto 503 nuove specie. Considerando il ritmo con cui stiamo perdendo – per mano nostra – la biodiversità, risulta fondamentale documentare quanto più possibile quello che stiamo distruggendo, la vita che abita insieme a noi il Pianeta Terra. Le specie scoperte appartengono non solo al regno animale, ma anche vegetale e minerale.

In tutto sono 503 le specie scoperte nel 2020, tra cui una scimmia, una mini tarantola, ma anche vespe, un lichene, alghe, una mantide religiosa e una falena verde smeraldo.

Una nuova specie di scimmia, chiamata Popa langur (Trachypithecus popa), è stata scoperta su un versante di un ex vulcano in Birmania. Il numero di esemplari purtroppo è già estremamente basso: si stima che siano in vita solo 200-260 esemplari, il che rende questa una specie a rischio estinzione.

Nel 2020 è stata scoperta una nuova specie di alga nelle fredde acque dell’Atlantico meridionale che circondano le Isole Falkland e l’isola vulcanica Tristan da Cunha. Ma nella lista delle 503 specie scoperte nel corso dell’anno fanno parte anche due rane, una lucertola crestata del Borneo e nove specie di serpenti, tra cui una vipera.

Ma il numero di specie più elevato scoperto nel 2020 appartiene al mondo dei coleotteri, di cui sono state ritrovate sono ben 170 nuove specie. Durante l’anno sono state scoperte anche 70 specie di vespe e 51 specie di lumache, tra fossili e esemplari viventi.

Description of a new species of Smithophis Giri et al. 2019 (Serpentes: Colubridae: Natricinae) from Arunachal Pradesh, India – Scientific Figure on ResearchGate. Available from: https://www.researchgate.net/figure/Smithophis-arunachalensis-sp-nov-holotype-BNHS-3650-in-life_fig3_344606363

«Speriamo che documentare nuove specie possa aiutare la loro conservazione – spiega Roberto Portela Miguez, uno dei curatore del Museo di Storia Naturale di Londra -. Nel dare a queste specie una notorietà e una classificazione scientifica speriamo che possano nascere nuove iniziative per la protezione delle specie stesse e del loro habitat».

«Scoprire nuove specie alimenta il nostro stupore per la ricchezza del mondo naturale – spiega il direttore scientifico del Museo, Dr. Tim Littlewood – ma rivela anche quanto stiamo perdendo e ci permette di stimare meglio quanta biodiversità potrebbe scomparire ancor prima di poterla conoscere. Ciò che sappiamo del mondo naturale è trascurabile, ma non possiamo non riconoscere che dipendiamo strettamente dai suoi sistemi, dalle sue interconnessioni e dalla sua complessità per l’acqua, il cibo, la resilienza climatica e l’aria che respiriamo».

«Nell’anno in cui la biodiversità è stata superata in peso degli oggetti creati artificialmente, sembra di essere in una corsa contro il tempo per documentare quello che stiamo perdendo. Noi siamo la singola specie, curiosa e immensamente potente, che tiene il destino di molte altre nelle proprie mani».

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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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