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Foresta pluviale, il cuore verde del Pianeta è sempre più a rischio

Il 22 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale, che ci ricorda il ruolo chiave di un ecosistema sempre più minacciato

La foresta pluviale è un vero e proprio tesoro naturale, che ricopre vaste aree del nostro pianeta e svolge un ruolo vitale per l’ambiente e per l’umanità.

Questi sistemi lussureggianti vengono considerati infatti come il “polmone verde della Terra” e sono decisivi, tra le altre cose, per la regolazione del clima globale.
Una foresta pluviale agisce come un serbatoio di carbonio, assorbendo grandi quantità di anidride carbonica – tra i principali gas serra responsabili della crisi climatica – attraverso la fotosintesi degli alberi, che rilascia inoltre prezioso ossigeno.

Tuttavia, quando viene danneggiata o distrutta, una foresta pluviale può anche liberare l’anidride carbonica che ha assorbito. E questo succede sempre più spesso, principalmente a causa della deforestazione, l’abbattimento degli alberi per fare spazio all’agricoltura su larga scala, all’estrazione di risorse naturali o per insediamenti umani. Altre minacce comprendono gli incendi, spesso dolosi e finalizzati ancora una volta a “liberare” terreni per fare spazio all’agricoltura o all’allevamento del bestiame, e l’espansione delle infrastrutture come strade e dighe, che frammentano gli habitat forestali e ne compromettono l’integrità. Anche i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia diretta per la foresta pluviale, perché possono modificare i modelli delle piogge, le temperature e il clima locale, influenzando la salute e la sopravvivenza stessa degli ecosistemi forestali.

Le foreste pluviali svolgono anche un ruolo chiave nel ciclo dell’acqua. Attraverso il processo di traspirazione, gli alberi rilasciano vapore acqueo nell’atmosfera, creando nuvole che successivamente si trasformano in piogge.

foresta pluviale
© Martin Harvey__WWF

La foresta pluviale rappresenta una risorsa fondamentale per il pianeta anche sul fronte della biodiversità. Nonostante coprano meno del 2% della superficie terrestre, si stima che questi ecosistemi ospitino oltre il 50% delle specie vegetali e animali presenti sulla Terra. Dalle farfalle ai felini, dalle orchidee alle piante medicinali, ogni angolo delle foreste pluviali rappresenta un ricco habitat per una miriade di organismi viventi. Centrale il ruolo delle foreste pluviali anche per le risorse naturali da cui dipendono numerosi settori, dal legno pregiato alla produzione di frutti esotici passando anche per i prodotti farmaceutici.

«Foreste come l’Amazzonia o il bacino del Congo sono giganteschi serbatoi di biodiversità, dimora di giaguari, scimpanzé e bradipi», commenta Gabriel Labbate, capo dell’Unità per la mitigazione del clima del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP). «Sono anche fondamentali per la regolamentazione della disponibilità idrica a livello regionale. Il bacino del Congo, ad esempio, influenza l’andamento delle precipitazioni fino al Nord Africa. Per le persone che vivono all’interno di questi ecosistemi, le foreste sono una fonte di reddito, cibo, medicine».

Misure per conservare e proteggere le foreste pluviali sono insomma più che mai urgenti non solo per il futuro dell’ambiente, ma anche per noi. Queste includono l’implementazione di politiche di gestione forestale sostenibile, l’istituzione di riserve naturali con il coinvolgimento e la salvaguardia delle comunità locali, la promozione di pratiche agricole sostenibili che riducano l’espansione delle coltivazioni nelle foreste e il rispetto degli impegni per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare la crisi climatica.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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