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Filosofia green per un turismo sostenibile, a contatto con la natura

In Madagascar, nel resort Andilana, una casetta costruita su un enorme albero sta riscuotendo un forte successo

Sono molte le realtà turistiche che si stanno impegnando a dare un contributo nella lotta contro i cambiamenti climatici; in primis la catena alberghiera VOIhotels del gruppo Alpitour. Tra le tante iniziative del gruppo sta riscuotendo un forte successo nel resort Andilana, in Madagascar, una casetta costruita su un enorme albero. Questa struttura è in linea con una delle tendenze che stanno nascendo in tutto il mondo: il glamping, l’evoluzione del campeggio che abbraccia una filosofia green, proponendo un turismo lento, sostenibile e responsabile. Il Glamping (termine che deriva dalla fusione dei termini “glamour” e “camping”) si avvale di location costruite secondo modelli di bioarchitettura e logiche eco-friendly a basso impatto ambientale per dare la possibilità alle persone di respirare aria pura, ascoltare i suoni della natura, toccare la terra, aumentando notevolmente il benessere psicofisico: il contatto con la natura fa bene a mente e corpo, permette di rallentare il ritmo, di riallineare lo spirito, di riscoprire il dialogo con se stessi.

Casetta sull’albero, Andilana

Torniamo alla casetta del Madagascar; è stata costruita su un tipo di quercia dura, l’Ambunara, a 5 metri di altezza. È grande 40 m² ed è stata realizzata da artigiani locali grazie al recupero di alberi caduti a causa delle piogge, con legni di Ambunara, Palissandro, Teak e Mangrovia. Il tetto è stato costruito con un doppio strato di foglia, detta Satrana, importata dall’isola di Nosy Komba e impermeabile al 100%. L’arredamento è nel complesso essenziale e curato, in perfetta sintonia con l’ambiente che lo circonda: il pavimento dell’alloggio è realizzato con parquet di Palissandro, il letto queen size è incastrato in 4 maestosi tronchi di quercia Ambunara e le lampade sono costruite con foglie di palma essiccate e corda di cocco.

Casetta sull’albero, Andilana

Ho avuto la possibilità di intervistare Daniele D’Alo’ direttore generale della struttura Andilana. Di seguito domande e risposte.

Voihotels e in particolare l’Andilana ha deciso di sposare l’idea di promuovere un turismo sostenibile; quali sono le iniziative di cui sei più fiero?

Sicuramente la costruzione della suite ecosostenibile sull’albero, poi la realizzazione di un negozio che vende rhum e cioccolato, anche questo messo in piedi con un mobilio in legno riciclato, l’utilizzo di prodotti bio a km 0 del nostro orto, la creazione di una linea di abbigliamento costituita da tessuti solo locali, fatti dai sarti del posto, l’utilizzo di prodotti che favoriscono un bucato sostenibile e una buona sinergia con la popolazione malgascia che viene aiutata nella vendita dei propri prodotti grazie a un’esposizione di opere d’arte e manufatti che provengono da artigiani dei villaggi.

Madagascar, Farmers

C’è poi il progetto “un albero per amico”: durante il lockdown abbiamo comprato dalla grande terra 1000 alberi di baobab. Il terreno su cui si trovavano da lì a poco sarebbe stato deforestato a seguito di una importante confisca. 500 li abbiamo donati ad una associazione di Nosy Be che si occupa della tutela dei diritti delle donne. I restanti li abbiamo tenuti nel nostro vivaio e ne regaliamo uno a ogni nostro collega che viene a trovarci in vacanza o ai clienti affezionati. La piantumazione è accompagnata da una cerimonia molto caratteristica: chi riceve l’albero si impegna a tornare a monitorare lo stato di salute del baobab entro un anno solare dalla piantumazione. Ogni mese noi invece ci adoperiamo per mandare foto e video di aggiornamento. Una parte del giardino della nostra struttura ospita questi baobab con un team di giardinieri si occupa solo della loro gestione.

Com’è nata l’idea di costruire una casetta sull’albero?

Per me quella casetta è un sogno infantile di avventura diventato realtà; da sempre mi affascina l’idea di potersi isolare da tutto e godere dei benefici del silenzio armonico della natura. Rappresenta una fuga dalla quotidianità, uno stile di vita, un’ evasione, un’esperienza alternativa per chi ha il bisogno di un contatto benefico e rigenerante con la natura. L’abbiamo realizzata durante il primo lockdown; sappiamo tutti le difficoltà determinate dall’arrivo del covid 19. Tutto si è fermato, non avevamo più turisti e al posto di scoraggiarmi ho pensato di far fruttare quel periodo di quiete per la sua costruzione: vedere il progetto che avanzava, nonostante le notizie devastanti che arrivavano da tutto il mondo, è servito per andare avanti e concentrarci su un qualcosa “di bello” e positivo. Mi ha permesso di continuare a fare lavorare le persone del posto e sopratutto infondere speranza nel nostro staff: in parecchi si sono trovati bloccati qui senza avere la possibilità di tornare a casa dalle proprie famiglie.

Che tipo di accoglienza ha avuto da parte dei clienti?

Un successo enorme, inaspettato… siamo partiti per gioco e adesso non riusciamo a soddisfare tutte le richieste.

Per la tua esperienza, come si può collaborare con le persone del posto e come pensi vivano il rapporto con l’ambiente?

Bisogna interagire con loro in maniera propositiva facendogli capire la fortuna che hanno a vivere in un ambiente ancora intatto.

Spesso si associa al turismo la parola inquinamento; come si può invertire la rotta?

Concentrandosi sulla definizione di turismo consapevole: viaggiare per conoscere ed arricchirsi, rispettando l’ambiente circostante.

Giardino, Andilana

Per il futuro hai in mente qualche altro progetto green?

Stiamo lavorando sulla realizzazione di una casa delle api fai da te, un nido alveare da collocare nel nostro parco. In più promuoviamo lezioni di cucina sostenibili, che prevedono l’introduzione nelle scuole con cui collaboriamo di palloni di bioplastica, un modo semplice per insegnare il rispetto dell’ambiente partendo da un bisogno primario come il gioco.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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