Omstrip: quando l’innovazione si pone al servizio del benessere e dell’ambiente
Un impegno concreto verso la transizione ecologica per un futuro più green. L'intervista a Stefano Mies, fondatore dell'azienda
 
						In un mondo sempre più attento alle sfide ambientali e sociali, l’azienda Omstrip si distingue come un esempio virtuoso di sostenibilità integrata nel core business e come brand innovativo che sta rivoluzionando il mondo dello sport. Per rispondere alle esigenze di atleti, professionisti e appassionati, ha ideato il primo cerotto terapeutico, bio-compatibile e facile da usare, progettato per ottimizzare il benessere e migliorare le prestazioni sportive, giorno dopo giorno.
L’azienda nata sotto l’egida di Elwi Srls, produce cerotti terapeutici brevettati che sfruttano impulsi ultra-deboli per ottimizzare la gestione dello sforzo fisico, favorire il recupero muscolare e ridurre i dolori. Ma ciò che rende Omstrip davvero sostenibile non è solo la tecnologia all’avanguardia, bensì l’approccio olistico che bilancia crescita economica, responsabilità sociale e rispetto per l’ambiente, in linea con i principi ESG (Environmental, Social, Governance).
La sostenibilità come innovazione al servizio del benessere e dell’ambiente
Dal punto di vista ambientale Omstrip adotta pratiche che minimizzano l’impatto ecologico lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. I cerotti sono progettati con materiali ipoallergenici e biodegradabili, riducendo drasticamente i rifiuti plastici generati da dispositivi medici tradizionali. L’azienda privilegia fornitori locali per la produzione, limitando le emissioni di CO2 legate ai trasporti e promuovendo un’economia circolare: i packaging sono riciclabili al 100% e i processi produttivi incorporano energie rinnovabili per coprire almeno il 40% del fabbisogno energetico. Questo impegno si traduce in una riduzione concreta delle emissioni, stimata in oltre 100 tonnellate di CO2 annue, contribuendo agli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile.
Sul fronte sociale Omstrip va oltre il mero prodotto: supporta il benessere delle comunità attraverso partnership con associazioni sportive e centri di riabilitazione, offrendo programmi accessibili per atleti amatoriali e professionisti. L’azienda promuove inoltre l’inclusione, con iniziative di formazione per dipendenti e fornitori su temi di salute e sicurezza, e destina una quota dei profitti a progetti di ricerca medica sostenibile, favorendo l’accesso equo a tecnologie innovative.
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L’innovazione può generare profitti senza sacrificare il Pianeta
A livello di governance eccelle in trasparenza e etica: la tecnologia brevettata è certificata ISO 14001 per la gestione ambientale, garantendo audit regolari e report annuali pubblici sui progressi ESG. Questo non solo rafforza la fiducia degli stakeholder ma attrae investitori retail interessati a modelli di business responsabili. Omstrip non è quindi solo un’azienda che produce cerotti: è un modello di sostenibilità che dimostra come l’innovazione possa generare profitti senza sacrificare il Pianeta e le persone. Con un impegno concreto verso la transizione ecologica, ispira il settore health-tech italiano a un futuro più verde e inclusivo, confermando che la vera leadership si misura in impatti positivi a lungo termine.
L’intervista a Stefano Mies, fondatore di Omstrip
Ho avuto la possibilità di intervistare Stefano Mies, fondatore di Omstrip. Di seguito domande e risposte
I cerotti OMSTRIP sono realizzati in cotone organico, 100% naturale. Quali sono i suoi impatti ambientali in termini di produzione?
A livello di produzione cerchiamo di ridurre al minimi l’impatto ambientale lavorando per la quasi totalità di zero emissioni. La realizzazione del prodotto non richiede infatti alcun tipo di intervento di macchinari ad alto consumo energetico o catene produttive intense.
Quali misure adottate per minimizzare l’impronta carbonica legata a logistica e trasporto dei materiali?
La logistica che coordina le nostre spedizioni ha circa il 50% di veicoli green. La scelta di partner orientati alla sostenibilità in tutta la nostra filiera è un valore fondante della nostra società.

Il packaging dei cerotti è realizzato con materiali riciclabili o biodegradabili? State valutando soluzioni più sostenibili, come packaging a zero rifiuti?
Il packaging che attualmente utilizziamo è riciclabile ma non biodegradabile. Siamo costantemente alla ricerca di soluzioni migliorative ma a volte questo si scontra con le necessità di conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto.
Qual è l’impatto ambientale dei cerotti dopo l’uso? Avete studiato programmi di riciclo o smaltimento per i prodotti esausti?
Riallacciandomi alla domanda precedente per il futuro stiamo già valutando la possibilità di inserire la nostra tecnologia su un tessuto proveniente da un polimero total green sempre di nostro sviluppo. Allo stato attuale va smaltito come fosse un foglio di carta e di conseguenza altamente riciclabile.

Come comunicate il vostro impegno per la sostenibilità ai consumatori? Pensate di pubblicare un bilancio di sostenibilità per OMSTRIP in futuro?
Al momento il nostro focus principale è sulla conoscenza del prodotto. Non essendo ancora un prodotto mass market, dobbiamo necessariamente concentrarci sul far crescere il brand e la sua conoscenza. Comunicare la sostenibilità e in un futuro più lontano un bilancio di sostenibilità, sono previsti nel nostro percorso di crescita.
State sviluppando nuove versioni dei cerotti con materiali ancora più sostenibili, come tessuti riciclati o bio-based, o processi produttivi più ecologici?
Come già detto in precedenza, abbiamo finito di sviluppare un polimero altamente biodegradabile che al contatto con il terreno diventa fertilizzante naturale se disperso nell’acqua si trasforma in plancton marino.

In che modo la tecnologia drug-free di OMSTRIP contribuisce a ridurre l’uso di farmaci nello sport, con un impatto indiretto sull’ambiente?
Semplicemente attraverso il brevetto stampato sulla superficie che ha la capacità, in maniera naturale, di mettere ordine nel disordine generato dagli squilibri che gli esseri umani, animali e vegetali subiscono quotidianamente da vari impulsi fisici (stress, affaticamento ecc..) e meccanici (con Wi-Fi, cellulari, Bluetooth, ecc…). A differenza dei farmaci il nostro prodotto non rilascia nulla nel corpo, non aggiunge niente ma va solamente a comunicare con esso.
Vedete la vostra tecnologia come un modello scalabile per rendere il settore sportivo più sostenibile?
Non solo il settore sportivo. Se consideriamo ad esempio una persona che svolge un lavoro fisico, stando magari in piedi per 8 ore al giorno, l’utilizzo di Omstrip aiuta nella gestione delle sue energie, fornendogli così una riserva naturale per poter vivere la sua quotidianità non lavorativa con una maggiore vitalità.
Avete iniziative per educare atleti e clienti sull’importanza della sostenibilità, magari attraverso campagne o partnership con eventi sportivi eco-friendly?
Abbiamo in programma per il 2026 la realizzazione di una serie di webinar mirata a diverse categorie professionali (personal trainer, fisioterapisti, osteopati, ecc…) per fare capire loro come integrare Omstrip nel loro servizio e di conseguenza come un prodotto drug free possa essere preferibile all’utilizzo di farmaci anche in ottica sostenibile.
Qual è la vostra visione a lungo termine per rendere OMSTRIP un punto di riferimento per la sostenibilità nel mondo dello sport?
Stiamo lavorando su una linea di prodotti per il benessere a 360°, ricercando e studiando soluzioni a impatto zero e in alcuni casi biodegradabili tra 3 e 360 giorni proprio per creare un modello non solo di performance e benessere ma anche di totale ecosostenibilità.

 
				






 
						


