Sostenibilità

Nuova luce ai luoghi della cultura. Il restauro della Sacrestia Aquilonare del Duomo di Milano

La Veneranda Fabbrica del Duomo ha presentato il restauro della Sacrestia Aquilonare, il luogo più antico della Cattedrale. Una storia per riscoprire la funzione sociale dei luoghi della cultura, siano essi i monumenti più conosciuti di una città o luoghi di aggregazione di quartiere

La Sacrestia Aquilonare – nota anche come Settentrionale – è il luogo più antico del Duomo di Milano. Le mura che racchiudono questo primo nucleo sono state edificate sul finire del ‘300, laddove si ergeva in precedenza il Battistero di Santo Stefano alle Fonti, in cui Ambrogio – divenuto poi Santo Patrono della città – ricevette il battesimo pochi giorni prima di diventare vescovo di Milano. 

L’intero progetto di costruzione del Duomo di Milano fu un’opera riordinatrice del centro della città in senso civile e spirituale, un’avventura costruttiva nata da un disegno chiaro e unitario. Il restauro di questa parte della Cattedrale ha aperto a nuove domande e prospettive di studio proprio sul progetto originario di costruzione del Duomo. Se prima del restauro la Sacrestia Aquilonare si presentava come un ambiente scuro e raccolto, il restauro ha riportato alla luce sorprendenti elementi: la decorazione del maestoso portale di ingresso (risalente al XIV secolo) e i suoi colori originali, il disegno stellato del pavimento, le volte seicentesche affrescate da Camillo Procaccini insieme alle pareti in marmo e i resti di un antico portale in cotto. 

Presentazione del restauro della Sacrestia Aquilonare del Duomo di Milano. Foto: IconaClima

«La Sacrestia Aquilonare è testimonianza di un patrimonio storico-artistico di inestimabile ricchezza che svela sorprendenti dettagli, lungamente velati dai fumi del tempo e dalle condizioni climatico-ambientali di Milano e dello stesso Duomo. Grazie a questo restauro, con un piccolo sforzo di inventiva, oggi è possibile tornare alla fine del XIV secolo e avere cognizione di un apparato decorativo formato da ricchissime macchie di colore su un fondo tendenza al bianco con le striature tipiche del marmo di Candoglia, opera dei migliori artisti e artigiani di ogni generazione»- ha commentato Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano – «Possiamo immaginare la decorazione del portale cuspidato scolpito da Giacomo da Campione e dipinto da Giovannino de’ Grassi, così come i marmi policromi del disegno stellato del pavimento, al pari della brillantezza delle volte affrescate da Camillo Procaccini nel Seicento… Tutto si illumina di nuovo dei suoi colori originari!»

Elementi riemersi dalla caligine del tempo, il colore e la pietra di una luce ritrovata grazie ad un lavoro di restauro che assume un valore unico soprattutto in questo periodo storico particolarmente incerto e complesso. Come ha ricordato anche Stefano Bruno Galli, Assessore all’autonomia e Cultura di Regione Lombardia, in occasione della conferenza stampa di presentazione del restauro della Sacrestia Aquilonare, oltre all’altissimo valore filologico di questo restauro, bisogna evidenziare la particolare funzione sociale che detengono i luoghi della cultura. «Il Duomo non è solo il fulcro della vita spirituale ambrosiana, ma anche un importantissimo e vitalissimo luogo di cultura» ha sottolineato Galli – «Mi sono reso conto di quanto i periodi di lockdown abbiano inciso sulle comunità, nel senso che hanno innescato degli effetti disgregativi delle comunità stesse, siano esse comunità religiose o territoriali. Le derive disgregative hanno a loro volta disgregato il cuore delle comunità ed è solo facendo leva sui luoghi e sugli istituti della cultura (che siano cattedrali, biblioteche, musei, teatri, eccetera) che è possibile ritrovare, per una comunità, le ragioni dello stare insieme. Riportare i cittadini in un monumento come questo (il Duomo di Milano. ndr) e offrire l’opportunità di ritrovarsi e di ritrovare le ragioni dello stare insieme, è un elemento importante e da tenere in considerazione oltre ovviamente all’inestimabile valore filologico e attrattivo di quest’opera di restauro».

I luoghi della cultura quindi sono un elemento indispensabile per ricostruire la socialità disgregata, azione necessaria per consolidare il valore dell’azione collettiva, indispensabile per affrontare le grandi sfide del nostro tempo. 

Il restauro della Sacrestia Aquilonare ha anche un’elevata portata simbolica «vedere lo svelamento di un’opera patrimonio dell’umanità tutta, è un bellissimo segnale di rinascita, di ritrovamento intorno all’arte» – ha commentato  Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano«Milano è orgogliosa della sua Cattedrale, che è cresciuta insieme alla città conservando al suo interno preziose testimonianze artistiche che ora, dopo tre anni di lavori, tornano a splendere per raccontarci una storia antica e sempre nuova». L’Assessore ha inoltre rivolto un pensiero agli operatori del mondo della cultura, ricordando la prudenza che contraddistingue il lavoro svolto in questo particolare periodo pandemico da parte di tutte le personalità e gli operatori dei soggetti che operano nel mondo della cultura che contribuiscono a conservare, creare e raccontare la storia della nostra civiltà. 

L’intervento di restauro, durato un triennio, è stato fortemente voluto dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e, come ricordato dal suo Presidente Fedele Confalonieri, «reso possibile grazie soprattutto al sostegno di istituzioni quali il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e Regione Lombardia, a tutti i nostri donatori e a importanti partner tecnici come Mapei». L’unione di intenti ha rappresentato il punto di partenza imprescindibile per la valorizzazione di un ambiente al servizio dea vita liturgica della Cattedrale e non solo. Antonella Rinaldi, direttrice della Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, ha sottolineato come ci sia stata la «massima sintonia tra la Fabbrica del Duomo e la Soprintendenza, nel portare avanti questo restauro dalle scelte iniziali a quelle esecutive».

L’intervento di ripristino è stato condotto dalle maestranze della Veneranda Fabbrica sotto la guida dell’ing. Francesco Canali, con l’ausilio di professionisti del restauro quali Cinzia Parnigoni, Paola Zanolini e Eros Zanotti e dei propri collaboratori. Molto importante la partecipazione della struttura tecnica di Mapei per la risoluzione di alcune complesse problematiche sui materiali da utilizzare per il restauro, la scelta metodologica comune ha visto la scelta di metodi tradizionali affiancati dalla ricerca di sostanze tecnologicamente all’avanguardia. 

Sarà possibile visitare la Sacrestia Aquilonare scegliendo uno dei tour guidati organizzati dalla Veneranda Fabbrica del Duomo dall’11 dicembre al 29 gennaio 2022. I tour guidati sono prenotatili sul sito ufficiale duomomilano.it.

Restauro del pavimento della Sacrestia Aquilonare – © Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

 

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Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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