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Prevista perdita dell’8.5% del PIL italiano entro il 2080 a causa del cambiamento climatico

Un nuovo studio ad alta risoluzione spaziale mette in relazione economia e temperatura, stimando che la disuguaglianza Nord-Sud aumenterà del 61% nel 2080

È recente una nuova stima dell’impatto economico del cambiamento climatico sull’Italia, pubblicata nella Relazione sullo stato della Green Economy 2019, presentata durante l’ottava edizione degli Stati Generali della Green Economy.

La previsione per l’Italia

Lo studio prevede una riduzione del Pil pro capite del 3.7% nel 2050 e dell’8.5% nel 2080 secondo uno scenario di business as usual (Rcp8.5), cioè di mancata diminuzione delle emissioni di gas serra. Tali dati superano di gran lunga le stime meno recenti, che non si spingono oltre al 2% per la seconda metà del secolo. Sono stati ottenuti grazie all’impiego di dati economici ad alta risoluzione (10 km2) combinati con dati storici di temperatura alla stessa risoluzione, così da ricavare la relazione storica fra temperatura e sviluppo economico per ogni cella spaziale. Tale relazione è stata poi utilizzata per prevedere l’andamento del Pil in base alle temperature future indicate dai modelli climatici per ciascuna cella considerata.

Le disuguaglianze interne

Si sono quindi ottenute informazioni non solo sul Pil italiano totale, ma anche sulle disuguaglianze interne: le regioni meridionali e le isole maggiori riportano perdite del 5-15% nel 2050 e del 5-25% nel 2080, mentre le aree settentrionali perdite moderate o addirittura, soprattutto nelle aree a ridosso delle Alpi, potenziali guadagni. L’area di Venezia, inoltre, mostra spiccate perdite, mentre in generale il versante adriatico subisce un impatto minore di quello tirrenico. In totale la disuguaglianza regionale aumenterebbe del 16% nel 2050 e del 61% nel 2080, con un contributo al Pil italiano crescente da parte delle regioni già oggi più ricche in termini di reddito pro capite (es. Lombardia, Trentino-Alto Adige), in diminuzione per le più povere (es. Puglia e Sicilia). La disuguaglianza aumenterà anche all’interno delle singole regioni.

Insomma, questo studio prospetta uno scenario inquietante, con un’Italia in generale più povera, in cui i più poveri saranno sempre più poveri: un elemento in più per motivarci ad agire affinché lo scenario di emissioni – e temperature – incontrollate analizzato non si realizzi.

 

Elisa Terenghi

Nata a Monza nel 1994, mi sono laureata in Fisica del Sistema Terra presso l’Università di Bologna nel marzo 2019, conseguendo anche l’Attestato di formazione di base di Meteorologo del WMO. Durante la tesi magistrale e un successivo periodo come ricercatrice, mi sono dedicata all’analisi dei meccanismi di fusione dei ghiacciai groenlandesi che interagiscono con l’oceano alla testa dei fiordi. Sono poi approdata a Meteo Expert, dove ho l’occasione di approfondire il rapporto fra il cambiamento climatico e la società, occupandomi di rischio climatico per le aziende.

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