L’Italia entrerà a far parte della BOGA, la Beyond Oil & Gas Alliance istituita da Costa Rica e Danimarca. La conferma è arrivata in tarda mattinata dal ministro Cingolani a NatGeoTv. L’Italia entra come Paese “amico” della BOGA.
Esistono infatti diversi livelli di partecipazione nella Beyond Oil & Gas Alliance, ognuno con un differente grado di partecipazione e di impegno politico: dalla “full membership”, al livello dei membri associati, fino al terzo livello “amici”. L’Italia, quindi, per ora si impegna ad allineare la produzione oil&gas con gli obiettivi di Parigi.
«L’Italia è avanti – ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani – e abbiamo le idee chiare. Siamo molto avanti sul phase out del carbone e sul gas abbiamo le idee chiare: abbiamo il più grande programma di rinnovabili al momento scritto che prevede 70 miliardi di watt in più di impianti rinnovabili nei prossimi 9 anni. Il nostro obiettivo è arrivare al 2030 al 70% di energia elettrica rinnovabile».
California, Nuova Zelanda e Portogallo hanno deciso di entrare come membri associati, mentre Svezia, Francia, Quebec, Groenlandia, Irlanda e Galles sono diventati “Core Members”.
Meet the members of the #BeyondOilAndGasAlliance?. We are thrilled to announce the membership of Quebec, France??, Sweden??, Ireland??, Wales??????? & Greenland?? as Core Members and California, Portugal?? & New Zealand?? as Associate Members and Italy?? as Friends of #BOGA #COP26 pic.twitter.com/I6roWkAVQd
— The Beyond Oil & Gas Alliance (@beyondoilgas) November 11, 2021
La BOGA è una coalizione internazionale in cui governi e stakeholder lavorano per facilitare la riduzione progressiva della produzione di petrolio e gas.
Per poter raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi è necessaria un’azione comune, a livello internazionale, e cambiare il modo con cui produciamo e usiamo energia. La coalizione ha come obiettivo quello di promuovere la transizione, creare un dialogo e concentrare le forze della comunità internazionale. Finora, nonostante le evidenze scientifiche e incompatibilmente con l’obiettivo degli 1,5°C, i piani dei governi risultavano in un incremento del 57% della produzione di gas e petrolio entro il 2030.
La partecipazione dell’Italia è sicuramente una bella notizia, un passo importante per poter anche solo sperare di mantenere la temperatura globale ben sotto la soglia dei 2°C.