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Nella Repubblica Democratica del Congo le alluvioni peggiori degli ultimi 60 anni: centinaia di morti

La Repubblica Democratica del Congo, nel cuore dell’Africa, sta affrontando le alluvioni più violente degli ultimi 60 anni. Un disastro che ha causato la morte di quasi 300 persone, distrutto oltre 40.000 case e danneggiato gravemente le infrastrutture, comprese 1.325 scuole e 267 strutture sanitarie, secondo le stime del governo.

Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, sono più di 2 milioni le persone che ora hanno bisogno di assistenza, di cui più della metà sono bambini. Tra dicembre 2023 e l’inizio di quest’anno le piogge eccezionalmente abbondanti hanno colpito con particolare violenza 18 delle 26 province della Repubblica Democratica del Congo, con conseguenze che vanno oltre alla devastazione a cui il Paese sta assistendo in questi mesi: i raccolti sono stati spazzati via, aumentando in modo esponenziale il rischio di pericolose carenze di cibo in diverse zone. A preoccupare è anche l’emergenza sanitaria collegata alla diffusione di malattie, in particolare il colera, agevolata dalle inondazioni: «senza un’azione immediata volta a fornire acqua sicura, servizi igienico-sanitari e assistenza sanitaria per contenere la diffusione del colera, le inondazioni diffuse potrebbero spingere il numero di casi a livelli senza precedenti», ha detto il rappresentante dell’UNICEF nella Repubblica\ Democratica del Congo, Grant Leaity.

Nella primavera del 2023 il Paese era già stato colpito da inondazioni che avevano ucciso oltre 400 persone.
Secondo gli esperti, ormai non ci sono più dubbi sul fatto che l’aumento della frequenta e dell’intensità dei fenomeni estremi sia dovuta ai cambiamenti climatici provocati dall’attività umana.

Nel caso della Repubblica Democratica del Congo, l’impatto di catastrofi simili è spesso reso ancora più grave dalla deforestazione, che aumenta il deflusso delle acque piovane e il rischio di frane. Secondo il Global Forest Watch, nel 2022 il Paese ha registrato il secondo tasso più alto di perdita di copertura arborea, dopo il Brasile.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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