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Everest, una montagna di spazzatura: parte l’intervento per togliere 35.000 chili di rifiuti

Turismo selvaggio sull'Himalaya dove negli anni si è accumulata una grande quantità di spazzatura

Il governo del Nepal vuole ripulire l’Everest e altre 5 vette dell’Himalaya da 35.000 chili di spazzatura lasciati dagli alpinisti nel corso degli anni. A meno di un anno dalla foto-denuncia della lunga coda di persone sulla vetta dell’Everest, dal governo arriva un piano per ripulire i pendii dell’Himalaya.

Non è la prima volta. L’anno scorso sono stati rimossi 10 mila chili di rifiuti e il governo ha bandito l’uso della plastica monouso dalla regione di Khumbu Pasang Lhamu, che ogni anno riceve decine di migliaia di turisti da tutto il Mondo. Il governo ha anche introdotto nuove misure per evitare che gli alpinisti lascino i rifiuti lungo la scalata, chiedendo un deposito di 400 dollari che viene restituito solo se dimostrano di essere tornati con la spazzatura.

Tra i rifiuti lasciati dagli scalatori sui pendii dell’Everest e delle altre 5 vette (Lhotse, Pumori, Amadablam, Makalu e Dhaulagiri) ci sono bombole di ossigeno, bombole di gas per cucinare, attrezzatura, corde ma anche confezioni di barrette, lattine e bottiglie. Il governo, per un costo di 860 milioni di rupie nepalesi (circa 7.5 milioni di dollari), ha incaricato l’esercito nepalese, con disappunto degli sherpa.

Secondo gli esperti scalatori dell’Hamalaya, infatti, l’esercito non sarà in grado di raggiungere i punti più alti che solo gli sherpa riescono a raggiungere. Oltre alla spazzatura, spiega Kami Rita Sherpa alla BBC, c’è la necessità di portare giù anche i corpi di chi sull’Everest è morto: solo nel 2019 sono morte 11 persone e spesso i rifiuti e i corpi restano tra la neve e il ghiaccio per decenni. Un compito difficile anche per gli sherpa con più esperienza.

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La pulizia dei rifiuti sull’Everest del 2019. Foto ANSA EPA/NARENDRA SHRESTHA

 

Redazione

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