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I milioni di americani senz’acqua voteranno ancora Trump?

Nell'America alle prese con la pandemia, l'acqua potabile costa troppo per milioni di persone, nonostante l’accesso all’acqua sia tra i diritti umani fondamentali

La pandemia ha rafforzato una consapevolezza: l’accesso all’acqua potabile è indispensabile per la salute individuale e collettiva. Al contempo, la stessa crisi sanitaria, ha aggravato la crisi idrica americana: milioni di americani non possono permettersi l’acqua potabile, è quanto è emerso da un’inchiesta storica condotta dal quotidiano britannico TheGuardian.

Nina Lakhani, giornalista e reporter del TheGuardian, racconta come per milioni di americani l’acqua potabile stia diventando un bene inaccessibile. L’importo sulla bolletta dell’acqua continua ad aumentare e con esso aumenta anche il numero delle persone che non riescono a sostenerne la spesa; per queste persone aumenta il rischio di restare senza acqua per usi domestici e igienico sanitari o di indebitarsi per continuare a pagare la fornitura fino a perdere la propria casa, si registra un aumento nell’uso di misure quali chiusure delle forniture o indebitamenti e pignoramenti ipotecari (Ascolta il Podcast del TheGuardian: QUI). L’analisi ha come oggetto di studio dodici città statunitensi, nelle quali si è registrato un aumento medio dell’80% tra costo dell’acqua e delle fognature, portando due quinti dei residenti a ricevere bollette inaccessibili.

Le necessità igienico sanitarie dovute alla pandemia hanno acceso un faro su questa grave situazione, mostrando come la crisi idrica non colpisca solo le persone che vivono sotto la soglia di indigenza (pari ad un terzo della popolazione statunitense) ma, progressivamente, anche il ceto medio (working class).

“Un’emergenza idrica minaccia ogni angolo del nostro paese. L’acqua non dovrebbe mai essere trattata come una merce o un lusso a beneficio dei ricchi, ha affermato Mary Grant di Food and Water Watch, direttrice della campagna Public Water for All, in risposta alle ricerche del TheGuardian.

Emergenza climatica, cambiamento demografico e mancanza di regolamentazione e investimenti infrastrtuttrali, stanno rendendo l’acqua un bene sempre meno accessibile

L’emergenza climatica negli Stati Uniti, ignorata e smentita dal Presidente in carica Donald Trump, incide considerevolmente sullo stato di salute delle fonti idriche. La siccità che ha colpito il sud-ovest del Paese potrebbe essere la peggiore degli ultimi 1200 anni, ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Science. Un clima così arido non si sarebbe registrato dal IX secolo. Parliamo di un vero e proprio megadroughts, ossia di un periodo di siccità che si prolunga per più di vent’anni. Di conseguenza approvvigionamento idrico e crescita della popolazione sono diventati due fenomeni in contrasto. Tra gli Stati che crescono in maniera più rapida, infatti, ci sono proprio quelli del sud-ovest e negli ultimi due decenni la siccità dei fiumi e l’esplosiva crescita della popolazione, hanno prodotto forti cali in due dei più grandi bacini idrici della nazione: il Lago Mead e il Lago Powell, da cui dipendono decine di milioni di persone. In questo 2020, per la prima volta, anche l’acqua del fiume Colorado è stata razionata.

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Rimandare gli interventi sul sistema idrico non è più una opzione, il costo dell’acqua potabile è diventato insostenibile per milioni di americani

Il Congressional Budget Office ha registrato una riduzione dei finanziamenti federali ai sistemi idrici del 77% dal 1956 al 2017, lasciando di conseguenza ai servizi pubblici locali il compito di raccogliere i fondi necessari per migliorare le infrastrutture, conformarsi agli standard per i contaminanti tossici e provvedere all’adozione di misure di adattamento a condizioni meteorologiche estreme (siccità e alluvioni) legate cambiamento climatico. 

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Nel 2019 Branda Lawrence (D., Mich.) ha riproposto la legge sull’acqua, appoggiata anche da Bernie Sanders al Senato, “l’accesso all’acqua non è mai stato una priorità nel paese, perché è stato un problema dei poveri. Dobbiamo trasformare questa mentalità e assicurarci che ogni americano abbia acqua corrente pulita”, ha detto Lawrence che ha dichiarato di sostenere tutte le politiche del Congresso atte a fornire alle comunità l’accesso all’acqua sicura e conveniente durante e oltre questa pandemia.

Qualcosa si muove dal fronte democratico e dalle amministrazioni locali ma in generale gli Stati Uniti non promettono bene sul fronte della lotta alla crisi climatica e del sostegno alle fasce di popolazione che non possono permettersi l’accesso all’acqua. All’inizio dell’estate gli stati della Central Valley hanno proposto un pacchetto di politiche per intervenire sulle infrastrutture usurate e permettere ai cittadini di accedere all’acqua pulita e sicura. La proposta di investimento, pari a 100 milioni di dollari in sovvenzioni per piccole città e distretti idrici, è stata sottoposta alla Camera ma per concretizzarsi deve essere approvata dal Senato e firmata dal Presidente Donald Trump. Si attende ancora la decisione del Tycoon mentre Kamala Harris, Senatrice della California, dichiara “Assolutamente inaccettabile che nel 2020 non possiamo ancora garantire acqua pulita alle comunità in tutta l’America. È un diritto umano fondamentale.” aggiungendo che gli Stati Uniti hanno “le soluzioni per affrontare questa crisi. Il Congresso deve solo agire.”

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Oltre ai necessari interventi sul sistema idrico, non bisogna tralasciare i profondi mutamenti che la crisi climatica sta causando in termini di disponibilità idrica sul pianeta, una recente analisi pubblicata da Carbon Brief, evidenzia come le speranze di evitare le conseguenze più disastrose della crisi climatica dipendano fortemente dal risultato delle elezioni americane, e le possibilità di raggiungere l’obiettivo prefissato dagli Accordi di Parigi, «con un altro mandato di Trump sarebbero vicine allo zero».

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In discorso ufficiale del 16 Luglio, il Presidente Trump si è pronunciato sulle misure di risparmio energetico e idrico in relazione agli elettrodomestici, dicendo che in molti luoghi – nella maggior parte dei luoghi del paese, l’acqua non è un problema. Non sanno cosa farne. Si chiama “pioggia”. Non hanno problemi.” 

At the same time, we saved our oil companies — we’re now the largest since we’ve been here — the largest energy source in the world. Nobody is even close. So it’s great. But we saved them. They had a hard time a number of months ago — and, frankly, for a long time — but we’ve saved them. But $1.99, they were telling me — and, in some cases, lower than that.

We’re bringing back consumer choice in home appliances so that you can buy washers and dryers, showerheads and faucets. So showerheads — you take a shower, the water doesn’t come out. You want to wash your hands, the water doesn’t come out. So what do you do? You just stand there longer or you take a shower longer? Because my hair — I don’t know about you, but it has to be perfect. Perfect.

Dishwashers — you didn’t have any water, so you — the people that do the dishes — you press it, and it goes again, and you do it again and again. So you might as well give them the water because you’ll end up using less water. So we made it so dishwashers now have a lot more water. And in many places — in most places of the country, water is not a problem. They don’t know what to do with it. It’s called “rain.” They don’t have a problem.

 

Donald Trump – 16 Luglio 2020 – Remarks by President Trump on Rolling Back Regulations to Help All Americans

Il discorso integrale è disponibile QUI.

 

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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