Inquinamento

Smog, migliora la qualità dell’aria grazie a pioggia, neve e vento

Dopo un inizio di 2021 caratterizzato in Pianura Padana – e non solo – da smog ancora elevato, l’arrivo di pioggia, vento e e neve ha permesso di abbassare sensibilmente le concentrazioni di polveri sottili. In Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, da valori di PM10 diffusamente oltre la soglia limite dei 50 µg/m³, negli ultimi giorni si sono registrate concentrazioni media mediamente inferiori ai 20 µg/m³.

Fuochi d’artificio di Capodanno, un’esplosione di polveri sottili

Domenica 3 gennaio, in particolare a Milano si sono registrate concentrazioni di PM10 di 12 µg/m³, a Varese di 10 µg/m³, a Bergamo e Brescia di 9 µg/m³, a Rovigo e Padova di 19 µg/m³, a Belluno di 21 µg/m³, a Verona di 17 µg/m³, a Venezia di 13 µg/m³, a Vercelli di 22 µg/m³, ad Asti di 20 µg/m³, a Torino di 15 µg/m³, a Bologna di 16 µg/m³, a Parma di 23 µg/m³, a Ferrara 14 µg/m³.

Ma perché lo smog cala con l’arrivo di pioggia, neve e vento?

Il ruolo del vento, della pioggia e della neve è stato fondamentale per “pulire” l’aria. Gli inquinanti atmosferici, infatti, posso essere “lavati” via da pioggia, nebbia, nubi e neve. Le gocce di pioggia, nella loro caduta verso il suolo, raccolgono le particelle sospese “pulendo” l’aria e le depositano al suolo. Si tratta di un processo noto come “washout” o “rainout“.

Secondo uno studio dell’Università di Ingegneria e Chimica di Opole, in Polonia, pubblicato su ResearchGate, il livello delle concentrazioni di smog calano in modo uniforme in città e nelle zone circostanti con precipitazioni continue e di intensità costante della durata di almeno 2 ore. Con pioggia debole, invece, risulta che nelle zone rurali le particelle di aerosol sospese in aria diminuiscono meno rispetto alle zone di città. Per quanto riguarda le differenze tra pioggia e neve, dallo studio risulta che una nevicata breve riesca a ripulire l’aria meglio della pioggia. Secondo un altro studio pubblicato sulla Geophysical Research Letters, infatti, la capacità “pulente” della neve risulta essere fino a 50 volte più elevata rispetto a quella della pioggia.

Ovviamente gioca un ruolo importante anche il vento. L’accumulo di smog e inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera e in prossimità del suolo, infatti, viene favorito da condizioni meteo stabili, specie se durature. L’arrivo di una perturbazione accompagnata da venti forti può dunque “sbloccare” la situazione, rimescolando la colonna d’aria e abbassando di conseguenza le concentrazioni medie rilevate in prossimità del suolo.

Leggi anche:

Informazione scientifica e sanitaria: la disinformazione ha un costo umano

Il 2020 chiude un decennio di caldo record a livello globale

L’alba del 2021, la sostenibilità come valore guida del nostro cammino

 

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

Articoli correlati

Back to top button