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I commenti della setta no-vax e negazionista “V_V” ad IconaClima

Talmente irrazionali che se ne potrebbe non parlare, ma è utile riflettere sugli effetti degli scontri culturali che questi movimenti innescano: polarizzazione sociale verso posizioni estremiste e -talvolta- violente, ritardando le necessarie azioni collettive

Venerdì 10 giugno abbiamo pubblicato sui nostri canali social un post sugli effetti del cambiamento climatico in Italia, scrivendo: Ce ne stiamo accorgendo. Ormai viviamo condizioni di #siccità eccezionale a cui si sommano ondate di #caldo esagerate. Il clima sta cambiando. e offrendo ai nostri lettori la possibilità di scaricare un dossier divulgativo, realizzato dai meteorologi di Meteo Expert, all’interno del quale vengono illustrati gli effetti del riscaldamento globale sul clima italiano.

Nelle ore immediatamente successive, il post su Instagram ha ricevuto commenti contenenti frasi come: ʟ’ᴇᴍᴇʀɢᴇɴᴢᴀ ᴄʟɪᴍᴀᴛɪᴄᴀ ᴅɪ ᴄᴜɪ ᴄɪᴀʀʟᴀᴛᴇ sᴇɴᴢᴀ ᴀʟᴄᴜɴᴀ ᴄʀᴇᴅɪʙɪʟɪᴛà, ᴀʟᴛʀɪ ɴᴏɴ è ᴄʜᴇ ʟ’ᴀᴘʀɪᴘɪsᴛᴀ ɪɴ ᴇᴜʀᴏᴘᴀ ᴅᴇʟ ᴛᴏᴛᴀʟɪᴛᴀʀɪsᴍᴏ sᴄʜɪᴀᴠɪsᴛᴀ ᴄɪɴᴇsᴇ, sɪᴇᴛᴇ ᴘʀᴏɴᴛɪ ᴘᴇʀ ʟᴀ ɴᴜᴏᴠᴀ ᴇᴍᴇʀɢᴇɴᴢᴀ? ᴇ ᴠɪᴀ ᴄᴏɴ ʟᴇ ᴄᴀᴢᴢᴀᴛᴇ ᴀ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴄᴏ2 ᴄʜᴇ ᴅᴏʙʙɪᴀᴍᴏ sᴇɴᴛɪʀᴇ ᴅᴀ ǫᴜᴇsᴛɪ ɪɢɴᴏʙɪʟɪ ᴘʀᴇᴢᴢᴏʟᴀᴛɪ ᴄᴏʟʟᴀʙᴏʀᴀᴢɪᴏɴɪsᴛɪ ᴅᴇʟ ɴᴜᴏᴠᴏ ᴏʀᴅɪɴᴇ ᴍᴏɴᴅɪᴀʟᴇ ɴᴀᴢɪsᴛᴀ, ʟᴀ ɴᴜᴏᴠᴀ sғᴜᴍᴀᴛᴜʀᴀ ᴅɪᴛᴛᴀᴛᴏʀɪᴀʟᴇ: ɪʟ ᴄʟɪᴍᴀᴛɪsᴍᴏ!.

 

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I numerosi commenti (mentre vi scrivo stiamo superando i 180 commenti al post .ndr ), seppur tutti uguali ai tre che abbiamo inserito in apertura di articolo, appartengono ad utenti diversi che nei loro profili rivendicano l’appartenenza al gruppo “V_V” (ViVi), un gruppo negazionista già noto per la diffusione di teorie No-Vax durante i periodi più critici della pandemia.  Nel dicembre 2021, nel pieno delle campagne vaccinali, il giornalista David Puente di Open spiegava come il gruppo “V-V” aveva addestrato i propri adepti ad azioni coordinate di molestie e intimidazioni nei confronti di medici, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni. I “guerrieri”, come piace loro autodefinirsi, usufruivano dei loro account personali e di una serie di duplicati (es. Marione Due, Marione Tre) o falsi (per celare le loro reali identità) per commentare in massa negli account, gruppi o pagine Facebook sgradite con un chiaro obiettivo: “farli zittire”.

Molestie e violenze, Facebook rimuove gli account della setta No Vax e negazionista “V_V”

Gruppo no-vax “V_V” rivendica imbrattamento mezzi Poste a Roma

Nel nostro articolo Le teorie negazioniste stanno passando dalla pandemia al clima. Una questione da non sottovalutare, vi avevamo raccontato di come seppur la disinformazione possa riguardare qualsiasi tematica, tenda ad insinuarsi maggiormente nei campi in cui la posta in gioco è più alta. La crisi climatica e le azioni per contrastarla, implicano dei cambiamenti radicali per le nostre società, nei modelli di business, di consumo e di sviluppo. Dei cambiamenti che possono mutare ruoli di potere e di profitto. Citavamo la ricerca dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), ‘Climate Lockdown’ and the Culture Wars: How COVID-19 Sparked a New Narrative Against Climate Action, che documenta una nuova teoria della cospirazione utilizzata per guidare il dibattito negazionista: “la tirannia del clima”. La diffusione di notizie false sulla pandemia, sui vaccini e sulle misure di contenimento del contagio intraprese dai governi ha generato alleanze digitali che, autoalimentandosi, hanno innescato un conflitto. La ricerca dell’ISD aveva fatto emergere come il negazionismo climatico stia seguendo questa dinamica: un crogiolo digitale in cui movimenti, ideologie e attori precedentemente distinti trovano terreno comune sul quale coltivare lo scontro con le istituzioni governative, con la comunità scientifica e -come la cronaca riporta e anche nel nostro caso– con i giornalisti. Dalla “dittatura sanitaria” alla “tirannia del clima”, ci si muove su strade fatte di teorie cospirazioniste e presunti piani autoritari segreti, notizie false o distorte, nelle quali le parole non hanno valore e i fatti non vedono verifica. 

Proprio in questi giorni, in concomitanza dei negoziati intermedi di Bonn, l’Institute for Strategic Dialogue (ISD), ha pubblicato un nuovo studio: Deny, Deceive, Delay: Documenting and Responding to Climate Disinformation at COP26 and Beyond, che mostra come la disinformazione sull’emergenza climatica si stia in alcuni casi mischiando con argomentazioni su questioni divisive come la teoria critica della razza, i diritti LGBTQ+, l’accesso all’aborto e – come dicevamo – sulle campagne anti-vaccino. Questi gruppi di negazionisti, per lo più digitali, hanno la capacità di trascinare il dibattito sull’emergenza climatica nel campo della post-verità, della condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata una questione di secondaria importanza.

Anche all’interno dei commenti che abbiamo ricevuto sui nostri canali social, spiccano: la negazione della causa antropica della crisi climatica, il disprezzo delle istituzioni e l’allarmismo e la diffidenza verso tutte le azioni da intraprendere per indirizzare i processi di sviluppo e transizione verso un paradigma di sostenibilità. Il tema della necessità urgente di strategie di mitigazione e adattamento ad ampio raggio è minimizzato o condannato come irrealizzabile, eccessivamente costoso, o ipocrita.  Anche tutti i post presi in esame nello studio dell’ISD si concentravano sulla presunta ricchezza e sui doppi standard di coloro che chiedono un’azione per il clima, e in alcuni casi facevano riferimento a cospirazioni più ampie sul globalismo o sul “Nuovo Ordine Mondiale“.

Tutte queste considerazioni ci devono far riflettere sull’effetto strategico che questi conflitti culturali possono avere al di fuori del contesto ristretto della crisi dalla quale hanno origine (sanitaria o climatica che sia), su come aumentano la polarizzazione politica e sociale verso posizioni estremiste che talvolta possano sfociare in azioni violente -digitali e fisiche -,  mescolando fatti e opinioni come se fossero parte della stessa materia. 

Nel febbraio 2022, il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) ha compiuto un passo senza precedenti, citando la disinformazione e la “politicizzazione della scienza” come barriere chiave all’azione per il clima. Per la prima volta, un documento accettato da tutti i governi membri ha affermato che la retorica di “interessi economici e politici acquisiti mina la scienza del clima” e, a sua volta, ha guidato “l’errata percezione pubblica dei rischi climatici e il sostegno pubblico polarizzato alle azioni per il clima”.

La diagnosi è esplicita e si basa su un corpus crescente di prove prodotte negli ultimi anni nei settori dell’ambiente e della ricerca: per risolvere la crisi climatica, dobbiamo anche affrontare la crisi dell’informazione.

Per approfondire:

Disinformazione: le teorie negazioniste stanno passando dalla pandemia al clima. Una questione da non sottovalutare

Negazionismo climatico, è come un virus: istruzioni per sviluppare gli anticorpi

Gas serra e riscaldamento globale: il ruolo chiave dell’anidride carbonica

 

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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