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Primavera 2025, in Italia mari mai così caldi e piogge estreme. I dati Copernicus.

Maggio 2025 non ha portato record a livello nazionale, ma ha chiuso il sipario sulla primavera più calda dal 1950 per le acque superficiali dei mari che bagnano le coste italiane, la quarta più calda per la temperatura dell’aria sulla terraferma. E le precipitazioni? L’analisi Meteo Expert dei dati di ERA5, la rianalisi climatica di Copernicus.

Acque superficiali dei mari che bagnano l’Italia mai così calde in primavera, temperatura dell’aria sulla terraferma quasi ovunque nella media per il mese di maggio, precipitazioni stagionali nel complesso oltre la norma al Cento-Nord e nelle Isole. È questo il ritratto a grandi linee dell’Italia nella stagione da poco conclusa, dipinto acquisendo ed elaborando i dati mensili di ERA5 e della sua versione ad alta risoluzione ERA5-Land: la rianalisi climatica sviluppata dal Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) per conto della Commissione Europea.

Vediamo i dettagli, partendo dal dato più anomalo: la temperatura dei mari che circondano il Bel Paese.

Mari italiani mai così caldi in primavera dal 1950

La temperatura media delle acque superficiali dei mari che circondano l’Italia, racchiusi nel dominio 36-47° di latitudine N e 6-20° di longitudine E,  nel maggio 2025 è stata di 19,22°C: 1,09°C in più rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020, ad un soffio dall’anomalia (differenza fra dato registrato e media del trentennio di riferimento) record del maggio 2007 (+1,2°C). A pari merito con il maggio del 2000, l’ultimo mese della primavera da poco conclusa è stato dunque il secondo più caldo degli ultimi 76 anni per i bacini che bagnano le nostre coste, seguito a brevissima distanza dal maggio 2022 (+1,06°C) e dal maggio 2018 (+0,97°C).

Anomalie della temperatura dello strato superficiale del mare (°C) rispetto al trentennio 1991-2020 per il dominio 36-47°N e 6-20°E, per ogni mese di maggio dal 1950 al 2025. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Con temperature anche di due gradi superiori alla media climatica del mese di maggio,  le acque superficiali dei mari che circondano la Sardegna hanno accumulato il maggior surplus di calore di tutto il dominio considerato, mentre l’Alto Adriatico, molto caldo nei due mesi precedenti, ha registrato anomalie termiche più contenute. Con marzo 2025 al primo posto dei mesi di marzo più caldi dal 1950, aprile e maggio al secondo posto, la primavera meteorologica di quest’anno si  è chiusa con un’anomalia media stagionale record (+1,12°C), superando di pochi centesimi  il record stagionale del 2024 e distaccando di oltre due decimi gli anni precedenti. Questo vuol dire che i nostri mari non sono mai stati così caldi in primavera come negli ultimi due anni, e che le perturbazioni in transito hanno avuto a disposizione una maggiore quantità di vapore acqueo e di energia da spendere sotto forma di fenomeni violenti.

Anomalia della temperatura dello strato superficiale del mare (°C) per maggio e per la primavera meteorologica (1 marzo – 31 maggio) 2025 rispetto alla media di maggio e della primavera del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Se estendiamo l’analisi ai primi cinque mesi dell’anno (media gennaio-maggio 2025) la situazione non cambia, visto che i mari italiani anche nei mesi di gennaio e, soprattutto, di febbraio hanno sempre raggiunto temperature eccezionalmente elevate per il periodo. Per ora, il record rimane dunque al 2025.

Anomalie della temperatura dello strato superficiale del mare (°C) rispetto al trentennio 1991-2020, calcolate per il dominio  36-47°N e 6-20°E per tutti i mesi dell’anno dal 1950 ad oggi. In rosso sono evidenziate le anomalie del 2025, in arancione le anomalie del 2024, in giallo le anomalie del 2023. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Maggio 2025, temperatura dell’aria sulla terraferma quasi ovunque nella norma.

Secondo i dati ERA5-Land di Copernicus, nel maggio 2025 la temperatura media nazionale sulla terraferma a due metri dalla superficie è stata di 14,25°C:  0,12°C in più rispetto alla media di riferimento del trentennio 1991-2020. Complici il passaggio di numerose perturbazioni e la frequente discesa di masse di aria fredda dalle alte latitudini, l’ultimo mese della primavera di quest’anno si è posizionato solo al ventisettesimo posto nella classifica dei mesi di maggio più caldi dal 1950, ben lontano dai record del 2022 (anomalia di +2,08°C) e del 2003 (+2,02°C), ma anche e soprattutto dal freddissimo maggio 2019 (-2,67°C), per ora il più freddo di questo secolo.

Anomalie della temperatura media dell’aria a 2 metri dalla superficie (°C) rispetto al trentennio 1991-2020, calcolate per il territorio italiano (solo terraferma) e per ogni mese di maggio dal 1950 al 2025. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Per l’Italia, maggio 2025 è stato il ventiquattresimo mese consecutivo con un’anomalia positiva: due anni esatti con temperatura media sempre superiore a quella climatica di riferimento. Quest’anno, solo i settori alpini occidentale e centrale e gran parte delle zone costiere di Sardegna e Sicilia hanno sperimentato temperature fino a 1 °C oltre norma, mentre nel reso del Paese lo scarto dalla media del trentennio 1991-2020 si è mantenuto inferiore a mezzo grado. Tuttavia, le temperature fino a 1,5°C superiori alla media climatica registrate al Centro-sud nel mese di marzo, e i valori altrettanto elevati registrati al Nord nel mese di aprile, hanno condotto a valori medi primaverili della temperatura dell’aria comodamente superiori alla norma in tutto il territorio italiano, soprattutto sulle Alpi.

Anomalia della temperatura media dell’aria a 2 metri dalla superficie (°C) per maggio 2025 e per la primavera meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Con un’anomalia media nazionale di +0,89°C, la primavera meteorologica 2025 è stata dunque la quarta più calda degli ultimi 76 anni, distanziata di oltre tre decimi di grado dal record stagionale dell’anno scorso (+1,23°C). Se estendiamo l’analisi anche ai mesi di gennaio e febbraio, la posizione nella classifica non cambia: i primi cinque mesi dell’anno mantengono il 2025 al quarto posto, dietro a 2024 (record di +1,83°C), 2007 e 2020.

Anomalie della temperatura media dell’aria a 2 metri dalla superficie (°C) rispetto al trentennio 1991-2020,  calcolate per il territorio italiano (solo terraferma) e per tutti i mesi dell’anno dal 1950 ad oggi. In rosso sono evidenziate le anomalie del 2025, in arancione le anomalie del 2024, in giallo le anomalie del 2023. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Maggio 2025 eccezionalmente piovoso in Sicilia per il passaggio del ciclone Ines

Con il 21% di pioggia in più rispetto al valore di riferimento 1991-2020, secondo i dati ERA5-Land di Copernicus maggio 2025 è stato solo il diciottesimo maggio più piovoso dal 1950. In testa alla classifica troviamo il maggio del 1984 (+71,7%) e, al terzo posto, il piovoso maggio dell’anno scorso (+64,7%,). Tra i mesi di maggio più siccitosi degli ultimi 76 anni troviamo quello del 1979, con un’anomalia media nazionale di -55,9% e, in tempi molto più recenti, il maggio 2009, con il 51,9% di pioggia in meno rispetto alla media climatica.

Anomalie delle precipitazioni (%) rispetto al trentennio 1991-2020, per il territorio italiano (solo terraferma),  per ogni mese di maggio dal 1950 al 2025. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

A spingere l’anomalia pluviometrica dell’ultimo mese della primavera 2025 verso valori positivi sono stati l’eccesso di precipitazione caduta su Lombardia, Trentino Alto Adige e Triveneto e, soprattutto, i quantitativi di pioggia eccezionali – anche tre volte rispetto alla media – ricevuti dalla Sicilia e dalla Calabria Ionica prevalentemente in occasione del passaggio dal ciclone Ines a metà mese. Il resto del Sud e la Sardegna hanno invece quasi ovunque ricevuto meno pioggia del previsto.

A livello stagionale, quindi considerando anche il contributo di marzo, più piovoso della norma in quasi tutta l’Italia, e aprile, molto piovoso in Piemonte, Valle d’Aosta e Sardegna, il nostro Paese ha nel complesso ricevuto il 27,1% di acqua in più rispetto alla media climatica primaverile del trentennio 1991-2020.

Anomalia delle precipitazioni (%) per maggio e la primavera meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

La primavera italiana è stata dunque più piovosa della media in tutto il Centro-Nord e nelle Isole, specie al Nordovest, nel Triveneto, sull’Alta Toscana e in Sicilia:  aree colpite da eventi estremi associati a tempeste particolarmente intense, come Jana (12 marzo), Hans (16 aprile) e Ines (15 maggio), situazioni, queste, che purtroppo rientrano ormai nella nostra “normalità” e quasi non stupiscono più.

 

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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