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Il parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano compie gli anni

Il parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un gioiello italiano di biodiversità e storia, compie venticinque anni

Venticinque anni fa, il 22 luglio 1996, nasceva il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Si tratta del Parco marino più grande d’Europa, che include le sette isole principali dell’Arcipelago (Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri), alcuni isolotti minori e numerosi scogli, tutti compresi nel Santuario Pelagos: un’ampia area marina protetta di interesse internazionale, nata da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia con l’obiettivo di “garantire la conservazione dei mammiferi marini, proteggendoli, insieme al loro habitat, dagli impatti negativi diretti o indiretti delle attività umane”.
Il clima e le particolari condizioni oceanografiche, quali intensa evaporazione, apporto di nutrienti dal Rodano e movimenti ascensionali di acqua profonda (upwelling), rendono questo tratto di mare, esteso tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo, ed habitat unico per tutte le specie di cetacei che il Santuario ospita, come balenottere, capodogli, delfini e tanti altri.
Foto Wolfgang Zimmel da Pixabay
Il parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano protegge un’area di quasi ottocento chilometri quadrati, il 22%
superficie a terra e il 78% a mare. Le isole di Pianosa, Giannutri, Gorgona e Montecristo sono tutelate a terra al 100%, Capraia al 77% (è esclusa solo la zona del porto e dell’unico paese), Elba circa per metà e Giglio al 40%. Un quinto delle coste è coperto da stretta tutela e quindi non è balneabile. In particolare, Montecristo è
zona di Riserva Naturale Integrale dal 1971 e Riserva Naturale Biogenetica dal 1988, Gorgona ha limitazioni dovute al regime carcerario, mentre a Capraia e Giannutri vi è il divieto di balneazione e navigazione in
alcune zone. Molti ambienti terrestri e marini, e numerose specie animali e vegetali, risultano di
interesse comunitario e sono quindi protette anche dalle Direttive Europee “Habitat e “Uccelli” nell’ambito di rete Natura 2000. Ad esempio, le aree marine e terrestri dell’Isola di Capraia e di Pianosa sono classificate come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), così come l’area terrestre dell’Isola del Giglio e di Montecristo, il Monte Capanne e il promontorio dell’Enfola all’Isola d’Elba, e altre aree distribuite in tutto l’Arcipelago.
La biodiversità
Le sette isole dell’Arcipelago sono molto diverse fra loro per varietà di coste e di fondali, dalle spiagge sabbiose dell’Elba alle falesie della Capraia occidentale, e per formazione geologica, Capraia é vulcanica, il Giglio e l’Elba sono prevalentemente granitiche, ma tutte rappresentano un’importante area di rifugio per
una grande varietà di specie, molte di notevole valore naturalistico, sia per la loro rarità, sia per le particolari esigenze ecologiche che ne condizionano la sopravvivenza.
L’Arcipelago toscano è una delle mete preferite dagli ornitologi. Si possono incontrare numerose specie di
uccelli marini, come la Berta maggiore e la Berta minore, uccelli pelagici che nidificano tra le cavità delle
scogliere, il Cormorano e il Marangone, la Sula e il Gabbiano reale, ma anche il più piccolo Gabbiano corso,
la specie di gabbiano più rara al mondo, endemica del Mediterraneo, e simbolo del Parco.
Foto Marc Pascual da Pixabay – Il Gabbiano corso, simbolo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
All’Elba e a Capraia nidifica inoltre il Falco pellegrino, il più veloce animale vivente (può abbondantemente superare i 300 km/h in picchiata durante la caccia in volo di altri uccelli) e negli ambienti rocciosi del Giglio e
di Capraia è presente il Picchio muraiolo. Su quest’ultima isola, dopo quasi un secolo, quest’anno è tornato
a nidificare il Falco pescatore, la prima nidificazione “offshore” in Italia di questo predatore, e una delle sei
dell’intera Toscana. Endemismi importanti riguardano naturalmente anche altre specie, come due molluschi gasteropodi di Capraia e uno di Gorgona, la farfalla “Coenonympha elbana”, la vipera dell’Elba e quella di Montecristo, la Raganella tirrenica, presente solo all’Isola d’Elba e a Capraia, e tanti altri rari rappresentanti del mondo animale e vegetale.
Tra i mammiferi spicca la Foca monaca, il più raro mammifero marino in Europa, specie minacciata di
estinzione e di cui sopravvivono in natura meno di settecento esemplari. E’ stata avvistata nell’estate del 2020 a Capraia e, pochi mesi dopo, a Pianosa.
La Riserva della Biosfera UNESCO
Le sette isole toscane non sono solo riconosciute come area naturale protetta di portata nazionale e
comunitaria, ma anche come Riserva della Biosfera nell’ambito del Programma internazionale “Man And Biosphere“ (MAB) UNESCO.
Lanciato nel 1971, questo programma scientifico intergovernativo si pone l’obiettivo di “porre le basi scientifiche per il miglioramento della relazione tra uomo e ambiente, combinando l’applicazione pratica delle scienze naturali e sociali, l’economia e l’educazione per salvaguardare gli ecosistemi naturali e antropici, promuovendo lo sviluppo sostenibile dei territori da un punto di vista economico, sociale e ambientale”.
Come spiegato sul sito ufficiale, la Riserva della Biosfera Isole di Toscana è stata riconosciuta nel 2003 e nel 2015 è stata oggetto di un importante ampliamento, che ha portato all’attuale estensione e zonizzazione, comprendente l’intero Arcipelago e il mare che lo circonda. Nella riserva rientrano i quindici siti della rete Natura 2000, ventidue tipologie di habitat naturali, tra i quali le pinete mediterranee e la macchia mediterranea, e trentasette specie di animali di interesse comunitario, come il Falco pellegrino, il Pipistrello mediterraneo a ferro di cavallo e la Rondine dalla chioma rossa.
Foto Pixabay – Isola d’Elba
La zonizzazione della Riserva della Biosfera prevede la suddivisione in tre aree: “aree core”, a tutela
integrale, “aree buffer”, dove è vietato costruire nuove opere edilizie ed eseguire opere di trasformazione
del territorio, ed “aree transition”, con meno limitazioni, nelle quali è possibile sperimentare strategie di
sviluppo rivolte ai residenti, ai turisti, e alle attività produttive.
Il “Mare più bello 2021”
La ventunesima edizione della guida “Mare più bello 2021”, di Legambiente e Touring Club Italiano, ha
assegnato il prestigioso riconoscimento “5 Vele” a due isole dell’Arcipelago toscano: Capraia e Giglio. “Per Capraia – precisa Legambiente Arcipelago Toscano – si tratta di un riconoscimento per il grande lavoro fatto per l’istituzione dell’Area marina protetta che nel 2020 è stata esaltata dal ritorno della Foca monaca e quest’anno dalla prima nidificazione del Falco pescatore”. Il Giglio, invece, viene premiato per l’area protetta a mare di Giannutri e le iniziative post naufragio della Costa Concordia e di tutela della biodiversità intraprese anche con il Parco Nazionale. L’isola d’Elba non è invece riuscita ad aggiudicarsi il riconoscimento per non aver istituito l’area marina protetta, per il turismo nautico incontrollato “che ha gettato le ancore ovunque, anche sulle praterie di Posidonia oceanica protette”, e per l’impatto dei cinghiali sulla biodiversità autoctona.
Foto Pixabay – Isola del Giglio
Il programma “Parchi per il Clima”
“Parchi per il Clima” è un’iniziativa avviata nel 2019, mediante la quale La Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del Ministero della Transizione Ecologica ogni anno sostiene finanziariamente progetti destinati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, da realizzare nei territori dei Parchi nazionali.
Scopo del Programma è “raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, di mitigazione e
adattamento e di tutela e valorizzazione della biodiversità in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con la Strategia europea sulla biodiversità 2030 e con le politiche di sviluppo sostenibile”.
Quest’anno Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano potrà disporre di un finanziamento di 2,6 milioni di euro,
che permetterà interventi di efficientamento energetico, mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento
ai cambiamenti climatici. Gli interventi sono di notevole importanza e prevedono all’Isola di Gorgona la
riqualificazione dei muretti a secco e del reticolo idraulico minore ai fini della mitigazione del dissesto
idrogeologico; all’Isola d’Elba la riqualificazione forestale di impianti di origine artificiale, l’attivazione di un
servizio di trasporto collettivo con mezzi ibridi/elettrici in diversi Comuni, e l’efficientamento energetico del
plesso scolastico della scuola per l’infanzia e la scuola primaria di primo e secondo grado di Marciana;
all’Isola di Capraia il trasporto collettivo con venticinque biciclette a pedalata assistita. “Ormai sono noti gli effetti del cambiamento climatico” – afferma Giampiero Sammuri, presidente del Parco– “sulle comunità vegetali e animali e sui servizi ecosistemici, causati ad esempio dall’aumento delle temperature medie, dal mutamento dei sistemi climatici regionali e locali, dall’alterazione del regime delle piogge, ecc. E’ necessario e impellente ridurre le emissioni di COanche nell’Arcipelago Toscano, che è sottoposto nel periodo estivo ad una pressione antropica elevatissima”.

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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