L’isola di Stromboli si è svegliata con le strade e, in alcuni casi, le case piene di fango dopo il passaggio del fronte temporalesco che ha attraversato l’arcipelago. La rete Meteonetwork segnala dalla stazione posta sull’Isola Salina accumuli di pioggia pari a 10 mm nella giornata di ieri, giovedì 11 agosto, e 36 mm solo quest’oggi, venerdì 12 agosto. Dei 36 mm di oggi – registrati questa mattina presto -, 30 mm sono caduti in mezzora classificando dunque la precipitazione come nubifragio, gli altri 6 mmm sono caduti in un’altra ora abbondante.
“Le immagini radar mostrano la formazione di una squall line (fronte temporalesco) fra la notte e il primo mattino proprio sul basso Tirreno” – spiega Simone Abelli, meteorologo di Meteo Expert – La linea temporalesca è andata a impattare uniformemente sull’arcipelago, quindi si sono verificati forti temporali su tutte le isole”
“I problemi maggiori – spiega la protezione civile – si sono registrati a Stromboli, dove il fango e i detriti hanno coinvolto diverse abitazioni e reso difficile la viabilità lungo le stradine dell’isola. Non si registrano problemi a Ginostra, mentre a Lipari risulta allagato il porto di Sottomonastero e in via Amendola l’acqua piovana è entrata in alcune abitazioni e negozi. Non si registrano danni alle persone“.
Il dirigente del dipartimento, Salvo Cocina, già dalle prime ore dell’alba segue attraverso la sala operativa l’evolversi dell’evento, informando costantemente il Presidente della Regione Musumeci ed il dipartimento di Protezione Civile Nazionale.
L’
isola era già stata fortemente danneggiata dall’incendio del 25 maggio 2022 che ha bruciato la vegetazione di parte del versante nord-occidentale dell’isola. La porzione di terreno rimasta senza vegetazione, è quella che sovrasta le case che oggi si trovano a dover fronteggiare questa nuova difficoltà.
Ricordiamo che piante svolgono un’importante funzione idrologica: le foglie intercettano le precipitazioni, causando perdite dovute ad assorbimento ed evaporazione, le radici e i fusti fanno crescere la scabrezza (la resistenza al moto di un fluido) del terreno e la permeabilità del suolo, aumentando la capacità d’infiltrazione, le radici assorbono l’umidità dal suolo che si perde nell’atmosfera mediante la traspirazione.
“Nelle zone che hanno subito incendi – spiega Flavio Galbiati, meteorologo di Meteo Expert – sui versanti non c’è più la vegetazione a limitare l’intensità della precipitazione con il fogliame; l’assenza di alberi e arbusti del sottobosco ha l’effetto di non trattenere più il terreno che viene dilavato dalla pioggia; l’acqua acquista così velocità e trascina nei torrenti e a valle fango e detriti”.
Dopo l’incendio del 25 maggio, gli abitanti dell’isola insieme alle associazioni locali, hanno lanciato una campagna di raccolta fondi
“Stromboli: coltiviamo un’idea” con lo scopo di realizzare una serie di interventi sul territorio tra cui la
ripiantumazione che si rivelerebbe molto utile anche in caso di fenomeni meteo violenti.
Il primo obiettivo è quello di creare delle fasce tagliafuoco a protezione dell’abitato, su una superficie complessiva di circa 2 ettari. Nella fascia si prevede di rigenerare il terreno impiantando e coltivando ulivi, con un intervento conservativo di ripristino degli antichi muretti a secco e definendo una protezione a monte e a valle con fichi d’india. Il secondo consiste nel ripristino di antiche cisterne e raccolte d’acqua per uso agricolo e costruzione di nuove. Le riserve idriche rappresentano una preziosa risorsa attiva di contrasto agli incendi. Le prime aree di azione saranno le parti alte di S. Bartolomeo e di S. Vincenzo per una elevazione di circa 100 metri. Il territorio è caratterizzato dalla preesistenza di piante di ulivo attualmente bruciate e non sempre recuperabili, da una collocazione critica per la protezione dell’abitato e da una condizione di raggiungibilità da piccoli mezzi meccanici per effettuare in modo il più possibile sostenibile i lavori di pulizia, ripiantumazione, coltivazione e manutenzione delle piante.
La campagna è ancora attiva su produzionibasso ed è possibile contribuire QUI.
La Natura dominante