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In 50 anni l’uomo ha fatto sparire due terzi degli animali selvatici del Pianeta

L'abuso delle risorse naturali e animali potrebbe presto far collassare il "sistema natura"

Oltre due terzi (il 68%) degli animali che popolano questa Terra, mammiferi, uccelli, anfibi, ma anche rettili e pesci, è sparito tra il 1970 e il 2016. Lo rivela il Living Planet Report 2020, un rapporto del WWF realizzato a cadenza biennale dal World Wildlife Fund e dalla Zoological Society di Londra che monitora lo stato di salute di 21.000 popolazioni animali nel mondo. In alcune zone del mondo la situazione è più grave di altre: ad esempio nell’America Latina e nei Caraibi, nello stesso periodo, le popolazioni animali sono diminuite del 94%, mentre le comunità di pesci di acqua dolce presenti a livello globale sono diminuite dell’84%.

Living Planet Report 2020

Le attività umane stanno intaccando profondamente la sicurezza degli ecosistemi che da sempre hanno supportato lo sviluppo dell’umanità. Gli autori dello studio incolpano principalmente l’uso e lo sfruttamento del suolo e del mare. La caccia, la pesca eccessiva, l’invasione di specie aliene, l’inquinamento e il cambiamento climatico completano il quadro.  L’abuso delle risorse naturali e animali potrebbe presto far collassare il “sistema natura” che ha permesso alla civiltà e alle società moderne di prosperare e arrivare fino a qui. Secondo gli scienziati l’umanità ha la responsabilità dei danni a cui stiamo assistendo, danni che stanno arrivando con una velocità e una estensione senza precedenti.

«Una delle cose che la scienza ci ha insegnato nell’ultimo decennio – spiega Rebecca Shaw, WWF capo scientifico del WWF e membro del gruppo che ha guidato lo studio –  è quanto l’uomo sia dipendente da sistemi naturali ed ecosistemi intatti. Su essi, da ogni loro componente, si basa ciò che ogni giorno diamo per scontato: l’aria pulita, acque incontaminate, l’impollinazione, una situazione climatica stabile, il cibo e terreni in salute per produrre il cibo che mangiamo». La perdita di questo prezioso equilibrio potrebbe avere conseguenze devastanti: la Natura è infatti essenziale per la nostra esistenza.

Living Planet Report 2020

Il rapporto Living Planet Report fornisce anche delle soluzioni che ci permetterebbero di evitare altre perdite della biodiversità. Servono misure urgenti per invertire questa rotta: bisogna smettere di distruggere habitat naturali, in particolare le foreste, riformare il nostro modo di mangiare e produrre cibo, perseguire un commercio più efficiente ed ecologicamente sostenibile, bisogna ridurre gli sprechi, i rifiuti e favorire diete più sane e sostenibili. Se non riusciamo ad imboccare questa strada, la perdita di biodiversità continuerà inesorabile, le popolazioni animali diminuiranno e molte specie verranno spinte sull’orlo dell’estinzione. Rischiare tutto questo sarebbe vorrebbe dire minare la sopravvivenza degli ecosistemi e, di conseguenza, la nostra.

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Foto Pixabay

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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