ClimAttivisti

Quando il futuro è nell’immaginazione e nei passi. Conversazione con Alessia Iotti

Fare quello che ami con la sensibilità di chi ama anche il Pianeta è possibile, efficace e bellissimo. Abbiamo chiesto ad Alessia come si disegna la crisi climatica e come si da voce alle montagne con il progetto Montagne Unite d'Europa

Ci sono storie con una morale tanto semplice quanto pura ed efficace: se ami una cosa, la rispetti. E non hai neanche bisogno di dirlo, come un tacito assunto, una predisposizione naturale.

Per questa puntata di ClimAttvisti, la rubrica di IconaClima dedicata alle storie, alle idee e ai progetti degli attivisti per il clima, abbiamo parlato con Alessia Iotti, disegnatrice e studentessa di belle arti, del suo modo di raccontare questo amore e questo rispetto attraverso il disegno e di un viaggio, che inizierà tra poco, tra le montagne d’Europa.

L’amore per la natura glielo ha trasmesso il nonno «un po’ con il sangue forse», dice Alessia, un po’ mostrandogli la vita della campagna, «Mio nonno era un contadino e ci ha raccontato la natura, non quella romantica, ma quella dura, dove c’è rispetto per la terra ed equilibrio tra tutte le cose. Una cosa non può sovrastare l’altra, non può esserci sfruttamento». Poi c’è l’amore per la montagna, perché «mia mamma portava tutta la famiglia in montagna e nel corso del anni ho imparato ad amarla». 

Crediti: Alterales

Quando Alessia ha deciso di voler fare qualcosa di concreto, una azione per curare il suo territorio, ha iniziato come molti facendo una cosa semplice e spontanea «Io vado a correre, a camminare, e ho iniziato a vedere i miei posti, i posti che adoro, sporchi e ho iniziato a raccogliere i rifiuti abbandonati. Era una piccola cosa ma al di là del gesto, la cosa che mi ha colpito è stata che altre persone hanno iniziato a fare la stessa cosa, e ho capito che si può dare l’esempio e funziona». Renderci conto che il cambiamento può nascere dal nostro piccolo ed espandersi a macchia d’olio può aiutarci a battere l’annichilimento, e spingerci ad agire. «Così ho iniziato a documentarmi meglio, ad informarmi di più, e ha declinare quello che mi piace fare su tematiche più legate al clima e all’ambiente. Ho iniziato a disegnare la crisi climatica e ad usare i social per parlarne». 

Negli ultimi anni molti illustratori hanno iniziato ad utilizzare più spesso fumetti e vignette per coinvolgere lettori non esperti su tutta una serie di argomenti scientifici, dal campo delle neuroscienze fino all’astrofisica. Anche il cambiamento climatico si sta affacciando agli argomenti esplorati nei fumetti che, come dice Matteo Farinella, neuroscienziato e illustratore, “hanno due poteri unici che potrebbero renderli uno strumento ideale per la comunicazione del clima: rendono visibile l’invisibile e raccontano storie umane”.

I fumettisti, in generale, sono maestri nel riassumere informazioni complesse in pochi pannelli e nel ricreare mondi con poche righe. Disegnare la crisi climatica, che è un argomento per sua natura molto complesso, non è un procedimento semplice e sicuramente non veloce «in genere prendo spunto dall’attualità, cerco fonti attendibili e poi mi confronto con ragazzi che studiano queste tematiche – spiega Alessia – c’è un lavoro di studio prima, una summa di tante fonti e confronti, e poi inizia lo schizzo». Il procedimento creativo inizia prima su carta «il foglio è libero e mi da molta creatività, poi passo al digitale e adatto immagine al quadrato di Instagram che è il mio canale principale». Su Instagram si chiama Alterales, e trovate il suo profilo QUI.

FridaysForFuture – Credit Alessia Iotti

Tra pochissimi giorni (mentre scriviamo è il 20 Luglio.ndr) Alessia partirà per un viaggio, anzi diciamo pure un’avventura e una missione. Lo farà insieme ad altre tre ragazze, Adele Zaini, studentessa di fisica ed attivista di Fridays For Future, Eline Le Menestrel, climber e musicista e Sara Segantin, scrittrice e alpinista. Le quattro ragazze hanno un progetto, si chiama Montagne Unite d’Europa, che le porterà ad attraversare le montagne del continente per camminare con le montagne e non solo sulle montagne. Il progetto nasce dalla passione comune per la montagna e per l’attitudine all’attivismo, si sono conosciute in occasione di un presidio di Fridays For Future a Brescia e prima del presidio hanno scalato insieme. «Ci siamo dette “che bello sarebbe fare un gruppo di scalata femminile”» e dopo aver capito che si poteva davvero fare, è stata un’escaletion di idee, possibilità ed entusiasmo che ha portato alla definizione di un progetto vero ed elaborato.

Montagne Unite d’Europa porterà Alessia, Adele, Eline e Sara, ad attraversare le montagne d’Europa da Est verso Ovest, partendo dalla Slovenia e arrivando fino in Spagna. Le tappe di questo viaggio alpinistico comporranno un percorso tra gli elementi: si partirà dentro la montagna con le grotte e i fiumi della Slovenia, ci si muoverà tra i passi dell’Austria, si scoprirà la roccia con l’arrampicata in Italia, fino all’alta quota dei ghiacciai della Svizzera. Tutto utilizzando ed esplorando varie discipline legate alla montagna, dalla speleologia, al trekking, all’arrampicata, al parapendio che le farà planare sulla Francia, tappa che precederà la Spagna dove incontreranno la cultura locale.

L’ultima tappa sarà però Bruxelles, o meglio, il Parlamento Europeo, dove le ragazze porteranno la prima Carta dei Diritti delle Montagne, un documento che verrà redatto durante il viaggio, con i contributi di tutte le comunità montane che incontreranno «La cosa veramente importante è che sarà una Carta dei Diritti delle Montagne che partirà dal basso, da chi veramente vive la montagna», non sarà solo un’avventura di quattro ragazze ma «ci sarà tanta gente insieme a noi, che ci crede, e vuole spiegare la sua realtà, la realtà della montagna. Sono tutte realtà anche piccole che si impegnano davvero tanto per mantenere e tutelare questo ecosistema. La Carta dei Diritti delle Montagne conterrà testimonianze, idee e speranze delle comunità incontrate durante il vostro viaggio».

Nell’Unione europea sette delle catene montuose più lunghe ed elevate sono comprese nella regione biogeografica alpina: le Alpi, nel cuore del continente europeo, gli Appennini, i Pirenei sul confine tra Spagna e Francia, le Alpi scandinave, a cavallo tra Svezia, Finlandia e Norvegia, e i Carpazi, che si estendono ad arco dalla Slovacchia alla Romania, i Balcani e i Rodopi in Bulgaria. A causa dei forti dislivelli, le montagne sono caratterizzate da fasce latitudinali estremamente esigue, dove la distribuzione di habitat e specie cambia drasticamente con il variare dell’altitudine. La topografia complessa e le diverse esposizioni contribuiscono a creare una miriade di diversi microclimi. È per questa ragione che la regione alpina possiede una biodiversità così ricca e varia che ospita quasi due terzi delle piante del continente europeo. Le tradizionali pratiche della pastorizia e dell’agricoltura, punto cardine dell’economia montana, hanno contribuito enormemente alla già ricca biodiversità della regione. Tuttavia, queste pratiche agricole stanno rapidamente scomparendo a causa delle pressioni esercitate dall’abbandono delle terre e dall’agricoltura intensiva. Altre attività antropiche stanno compromettendo questo ambiente particolarmente fragile: il turismo di massa, le pratiche di imboschimento e disboscamento su vasta scala, la costruzione di dighe e la canalizzazione dei fiumi alpini, e la costruzione di strade. I cambiamenti climatici rappresentano un’importante minaccia: un piccolo cambiamento potrebbe produrre effetti devastanti sulla capacità delle montagne di assorbire e trattenere l’acqua, mentre i segni del ritiro dei ghiacciai sono già sotto gli occhi di tutti e, se questa tendenza dovesse proseguire, si potrebbero avere un forte incremento della siccità in pianura e cambiamenti significativi nella vegetazione.

La montagna deve essere protetta e perché ciò avvenga naturalmente, come dicevamo all’inizio, è fondamentale che la si ami e per amarla bisogna conoscerla. A questo proposito, dal viaggio Montagne Unite d’Europa, verrà prodotto anche un film e un libro illustrato, per raccontare il territorio e la vita di chi lo custodisce quotidianamente. 

E mentre Alessia si prepara alla partenza, le abbiamo chiesto un consiglio da dare a tutti quelli che come lei in questi giorni di una calda estate sceglieranno di spostarsi in montagna magari anche per imparare a conoscerla un po’ meglio:

«Credo che sia importante prima di tutto provare ad iniziare a muoversi in modo sostenibile, anche per riscoprire il valore del viaggio e non solo della meta. E poi stare attenti a non invadere la montagna, tenere sempre a mente che ogni nostra azione ha una conseguenza su un equilibrio. Quindi selezionare sia i prodotti che si portano in montagna, sia quelli che si scelgono di consumare lì. Mi piace pensare che dopo un viaggio si possa sempre lasciare la montagna un posto anche migliore di quello che si è trovato».

 

Se volete, potete seguire gli aggiornamenti di viaggio Montagne Unite d’Europa, QUI. Noi lo faremo!

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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