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Fondo monetario Internazionale: ridurre i gas serra ha un costo ma con l’inazione sarebbe molto peggio

La transizione verso un mondo libero dai gas serra avrà un costo molto elevato, ma non agire per fermare la crisi climatica sarebbe decisamente molto peggio. Lo afferma il Fondo Monetario internazionale in un capitolo del suo World Economic Outlook semestrale: le misure vitali per ridurre i gas serra del 25% entro la fine del decennio porteranno a una crescita inferiore e a un’inflazione più elevata, ma i costi dell’inazione sarebbero di gran lunga maggiori.

Il FMI ha aggiunto che decenni di procrastinazione hanno significato che quella che avrebbe potuto essere una transizione graduale verso economie decarbonizzate sarebbe ora più impegnativa e il mondo dovrebbe ridurre l’uso di combustibili fossili di un quarto in otto anni per avere la possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici fissati a Parigi nel 2015.

La transizione energetica necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici deve essere rapida e avrà notevoli costi nei prossimi anni.
I funzionari del FMI hanno stimato che la crescita sarà ridotta tra 0,15 e 0,25 punti percentuali all’anno da qui al 2030, mentre l’inflazione sarà tra 0,1 e 0,4 punti più elevata.

La Cina, gli Stati Uniti e l’Unione Europea subirebbero un frenata alla crescita minore, tra 0,05 e 0,20 punti in media all’anno, mentre l’impatto sul resto del mondo, compresi i Paesi esportatori di combustibili fossili e i mercati emergenti ad alta intensità energetica, sarebbe più alto.

Se le giuste misure verranno attuate immediatamente e saranno gradualmente introdotte nei prossimi otto anni, i costi rimarranno gestibili e saranno molto minori dei costi a lungo termine dell’inazione.

In base all’accordo di Parigi, le nazioni hanno promesso di impedire che la temperatura media mondiale aumenti di 1,5°C rispetto ai tempi preindustriali al fine di evitare pericolosi crolli climatici, e il FMI ha affermato che sarebbero necessari maggiori sforzi se ci fosse una “possibilità di combattere” per raggiungere il obiettivo.

Il Fondo Monetario ha affermato che i governi dovrebbero resistere alla tentazione di posticipare l’azione fino a quando l’inflazione non sarà più bassa e le loro economie non saranno cresciute più rapidamente. I costi sarebbero maggiori se i governi adottassero un approccio stop and go o ritardassero ulteriormente sulla base del fatto che “ora non è il momento” di agire.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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