Meteo estremo, l’impatto di alluvioni ed eventi “secondari” stupisce le Assicurazioni
I danni derivanti dalle alluvioni stanno aumentando più velocemente del PIL globale
L’impatto di eventi meteo estremi secondari, come alluvioni e ondate di maltempo, è di crescente importanza per il mondo delle Assicurazioni. Ad analizzare l’andamento degli ultimi anni è l’Agenzia di Assicurazione Swiss Re, che ha realizzato un rapporto dettagliato sui danni assicurati derivanti da catastrofi naturali.
Lo scorso anno tutte le catastrofi naturali e artificiali sono costate, a livello globale, la bellezza di 280 miliardi di dollari. La maggior parte dei danni è stata però provocata da catastrofi naturali (270 miliardi di dollari): parliamo di terremoti ma anche di ondate di calore, di gelo, cicloni tropicali e di alluvioni, che secondo il report sono state l’evento più pericoloso. Nel 2021 si sono contati almeno 50 eventi alluvionali degni di nota nel Mondo.
Le assicurazioni hanno coperto perdite economiche per 119 miliardi dollari nel 2021, di cui 111 miliardi dovuti a fenomeni naturali. Ma nel corso dell’ultimo decennio la maggior parte (83%) dei danni economici provocati da catastrofi naturali non era coperto da una assicurazione.
Eventi meteo estremi e assicurazioni: le alluvioni stanno diventando l’evento naturale più ricorrente, pericoloso e costoso
Il report ha rilevato che i danni derivanti dalle alluvioni stanno aumentando più velocemente del PIL globale: nel 2021 si sono contati oltre 50 eventi alluvionali che da soli hanno provocato danni economici per 82 miliardi di dollari.
La copertura assicurativa per questo tipo di fenomeno è ancora molto bassa, specie nei mercati emergenti, dove ha coperto solo il 7% delle perdite economiche da eventi alluvionali. Nei Paesi più avanzati l’assicurazione ha coperto il 31% delle perdite.
L’anno è stato segnato da eventi “una tantum“ particolarmente intensi e da eventi “secondari” ma ricorrenti. Tra gli eventi più significativi c’è il terremoto di Haiti e l’Uragano Ida, il più costoso del 2021 per l’industria delle assicurazioni, con perdite assicurate per 30-32 miliardi di dollari.
Ma nel bilancio complessivo sono pesate le ondate di maltempo estremo che hanno colpito, ad esempio, Stati Uniti e Europa. Quello che ha stupito nel report sono le perdite assicurate legate proprio ad eventi “secondari” e ricorrenti. E questi eventi tradizionalmente sono stati meno studiati rispetto ad altri eventi.
Ad esempio, nel 2021 si sono verificati due eventi secondari degni di nota: la tempesta invernale Uri negli Stati Uniti, e le alluvioni devastanti che hanno interessato l’Europa centrale a luglio. Ognuno di questi due eventi ha provocato danni superiori ai 10 miliardi di dollari.
Negli ultimi 5 anni, spiega il report, i danni coperti da assicurazione sono stati elevati soprattutto a causa di eventi secondari ricorrenti quali i fenomeni temporaleschi, le alluvioni e gli incendi.
Il rischio alluvioni, in particolare, sta diventando sempre più diffuso e difficile da monitorare a causa della crisi climatica, della crescita economica e dell’espansione urbana. Il cambiamento del clima deve infatti essere tenuto in considerazione nelle valutazioni del rischio attuali e future, sottolinea il rapporto. Secondo l’analisi di Swiss Re, il rischio allagamenti e alluvioni è e deve restare assicurabile, ma serve uno studio approfondito e un aggiornamento costante delle variabili ambientali e climatiche.
Insomma l’estremizzazione degli eventi meteorologici, effetto della crisi climatica, sta facendo aumentare i danni economici e le perdite assicurate un po’ in tutto il Mondo. Se una volta le assicurazioni si preoccupavano principalmente di eventi naturali colossali, come uragani, eruzioni o terremoti, eventi eccezionali capaci di creare danni smisurati, oggi sono gli eventi più normali e ricorrenti come piogge e temporali, a creare complessivamente più danni.