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Africa Climate Week, in Gabon uno degli appuntamenti più importanti verso COP27

Si sono aperti a Libreville, in Gabon, i lavori dell’Africa Climate Week. La crisi climatica è un tema centrale nel continente, che ha dovuto affrontare fenomeni estremi e una siccità senza precedenti, e che tra poco più di due mesi ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, la COP27, in programma a novembre in Egitto.
Dall’altro lato della medaglia però, sulla spinta della crisi energetica fomentata dalla guerra della Russia in Ucraina, ci sono proprio gli stati africani tra i territori a cui l’Europa – Italia compresa – sta chiedendo un maggiore impegno in termini di estrazione ed esportazione di combustibili fossili, e soprattutto di gas, il cui consumo è il principale responsabile della crisi climatica in corso.

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La cerimonia di apertura del summit – che si chiuderà venerdì 2 settembre – ha visto la partecipazione dei ministri e altri delegati di 42 paesi di tutta l’Africa, insieme ai funzionari delle principali agenzie multilaterali e delle Nazioni Unite.

Il Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, ha inaugurato l’Africa Climate Week ponendo l’accento proprio sull’importanza di questo appuntamento in vista della Conferenza di novembre, che richiamerà sul Continente l’attenzione di tutto il mondo.
«La COP27 è descritta come la COP dell’Africa e plasmerà in modo significativo il nostro futuro – ha detto Ondimba -. Essendo uno degli ultimi grandi eventi climatici prima della COP27, l’Africa Climate Week può riunirci per percorrere la strada verso la COP27 con unità di intenti e determinazione per un futuro migliore. Vi esorto a cogliere questa opportunità per lavorare su soluzioni innovative, concrete e sostenibili e dare alle nazioni africane i mezzi per combattere con successo il cambiamento climatico».

Nel primo giorno dell’Africa Climate Week è intervenuto anche il ministro degli Esteri egiziano, che è il presidente designato della COP27, e nel suo discorso ha evidenziato le tematiche delicate della giustizia e della finanza climatica. Mentre ci si prepara alla Conferenza delle Nazioni Unite, ha detto Sameh Shoukry, in questa settimana «è opportuno articolare le priorità dell’Africa per la riduzione delle emissioni, la costruzione di un adattamento trasformativo, l’accesso a finanziamenti adeguati e la gestione di perdite e danni. La sproporzionata responsabilità attribuita all’Africa, che contribuisce per meno del 4% alle emissioni mondiali legate all’energia ma deve affrontare gravi conseguenze per la vita e il sostentamento della sua popolazione, non può essere descritta come altro che come un’ingiustizia climatica. Abbiamo bisogno di azioni audaci e collettive basate sul principio di equità. La presidenza egiziana della COP27 si impegna a garantire che nessuno venga lasciato indietro».

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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