Territorio

La corsa all’oro sta devastando il Ghana

L’estrazione di oro in Ghana sta provocando una catastrofe ambientale senza precedenti nel Paese. Fotografando una situazione sempre più drammatica, una nuova inchiesta condotta dalla BBC ha mostrato che le miniere d’oro illegali, note localmente come “galamsey“, hanno invaso foreste e terreni agricoli del Ghana, inquinando gravemente i fiumi e distruggendo interi ecosistemi. Un artista ghanese, Israel Derrick Apeti, ha mostrato alla BBC che l’acqua del fiume Pra era talmente inquinata da poterla utilizzare come vernice per illustrare il disastro ecologico in corso.

L’estrazione illegale dell’oro è in aumento in tutto il Ghana dove, denuncia la BBC, sempre più frequentemente gli estrattori utilizzano mercurio per separare l’oro dai sedimenti, contaminando i corsi d’acqua e le terre circostanti. WaterAid, un’organizzazione internazionale che si occupa dell’accesso all’acqua potabile, ha definito la situazione come un vero e proprio “ecocidio“.

Secondo quanto testimoniano le comunità locali, un tempo l’acqua del fiume Pra era così limpida da poter vedere i pesci e i coccodrilli al suo interno. Oggi, invece, il fiume è ridotto a un flusso giallastro e tossico. Secondo quanto riferisce la BBC il disastro ambientale è stato causato dal passaggio da metodi artigianali di estrazione a operazioni su larga scala, alimentate da investitori stranieri, in particolare cinesi, che ignorano totalmente le regolamentazioni ambientali. La corsa all’oro ha trasformato vaste aree agricole in miniere abusive, dietro cui spesso si celano potenti interessi economici locali e stranieri.

Un rapporto della Ghana Forestry Commission stima che oltre 4.700 ettari di terreno siano stati distrutti in sette delle 16 regioni del paese. Anche il settore del cacao, pilastro dell’economia ghanese, è stato colpito: più di 19.000 ettari di piantagioni sono stati devastati dalle miniere illegali.

L’inquinamento dei fiumi, come sottolineato dall’ex funzionario dell’Agenzia per la Protezione Ambientale del Ghana, Dr. George Manful, potrebbe avere conseguenze durature. Il mercurio utilizzato nelle operazioni minerarie può rimanere nelle acque per oltre 1.000 anni ed entrare nella catena alimentare, contaminando pesci e colture.
“Ci stiamo lentamente avvelenando”, ha dichiarato Manful alla BBC.

Di recente si sono intensificate le proteste contro le miniere d’oro illegali, con manifestazioni soprattutto nella capitale del Ghana, Accra, dove i giovani hanno chiesto al governo di intervenire difondendo l’hashtag #stopgalamseynow.
Già nel 2018 il presidente Nana Akufo-Addo aveva promesso di contrastare il fenomeno, ma le misure prese finora sono considerate insufficienti da molti e la situazione sembra essere perfino peggiorata. Alcuni politici del partito al potere sono addirittura accusati di avere legami con le operazioni minerarie illegali, e questo contribuisce evidentemente a ostacolare un’azione efficace, soprattutto in vista delle elezioni che si svolgeranno a dicembre. Se non si prenderanno misure drastiche, intanto, la crisi ambientale potrebbe trasformarsi in una crisi idrica: il Ghana rischia di dover importare acqua potabile entro il 2030.

La storia completa è stata riportata dalla BBC, che ha seguito da vicino la devastazione causata dalla corsa all’oro illegale in Ghana e le sue tragiche conseguenze per l’ambiente e le comunità locali.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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