Giornata mondiale senza Tabacco 2021IniziativePrevenzione

No al fumo con la musica: il caso di Carlo Giammusso e Officine Buone

Una collaborazione creativa tra l'artista e una realtà unica del volontariato

La musica è uno strumento potente e riesce a veicolare valori e messaggi a volte in modo anche più efficace rispetto a proclami, intenzioni e parole. In occasione della Giornata mondiale senza tabacco 2021 Officine buone ha collaborato con Carlo Giammusso, attore e musicista di grande talento, recentemente impegnato nell’ultimo film “Moschettieri del Re – la penultima missione” con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea e Rocco Papaleo. Il risultato è un video musicale in cui si riflette in modo autentico anche sulle implicazioni del fumo passivo.

Abbiamo chiesto a Ugo Vivone, Presidente di Officine Buone di parlarci meglio di questa realtà.

Officine Buone si staglia nel mondo del volontariato per una modalità davvero unica di operare. Il talento dei giovani volontari viene donato e diffuso in luoghi di grande sofferenza. Quali sono gli ideali alla base di questa nuova esperienza di volontariato?

L’idea che ispira i nostri progetti è che il volontariato aiuta soprattutto chi lo fa. Nel nostro caso per i giovani partecipare ai nostri progetti permette di valorizzare il proprio talento grazie alla collaborazione con professionisti importanti e di avere occasioni di miglioramento come esseri umani. In sostanza proviamo a capovolgere il paradigma del volontariato, che vede il volontario come salvatore e che invece nel nostro caso si trova a vivere un scambio alla pari: quando suoniamo in reparto offriamo dei momenti di svago e distrazione per chi vive un momento di difficoltà, ma riusciamo anche a offrire un palco a ragazzi emergenti che ne hanno bisogno. Tutti i nostri progetti (cucina, teatro, serie web e tv, etc) hanno questa prerogativa di scambio alla pari e credo sia il segreto del loro buon riscontro.

Tra i vostri partner istituzionali c’è anche l’Istituto Nazionale dei Tumori. Il WNTD sta iniziando a essere un’occasione importante a livello globale per riflettere su un tema che ha grandi ripercussioni non solo sulla salute ma anche sull’ambiente. Come nasce la vostra sensibilità su questo argomento a volte divisivo?

Grazie al fatto che i nostri volontari sono quasi nella totalità under 30, la frequentazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori per la grande maggioranza di loro ha carattere anche di educazione agli stili di vita più sani e corretti e ciò avviene non perchè ci sia qualcuno a svolgere una formazione sul tema ma semplicemente grazie alle esperienze che si possono vivere in quel luogo. Visitare i reparti e scoprire tutte le informazioni disponibili consentono a tutti di farsi un’idea molto precisa e, spesso, agisce come arma molto efficace per la prevenzione incentivando l’uso delle scale, smettere di fumare, mangiare in maniera corretta evitando eccessi potenzialmente dannosi. Il nostro compito, in sostanza, è quello di creare format che attraggono i giovani a fare volontariato puntando sulle loro passioni: questo “ingaggio” genera poi tutti gli effetti positivi a cascata in tema di miglioramento degli stili di vita di chi partecipa.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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