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Pazzo Autunno: ottobre 2022 è stato il più caldo dalla fine degli anni ’50

Tra notti tropicali e zero termico a 4000 metri, ottobre 2022 è stato il più caldo della serie storica per l'Italia

Il clima di questo autunno è decisamente anomalo e potrebbe diventare una delle stagioni autunnali più calde degli ultimi 64 anni per l’Italia. L’anomalia stagionale parziale (per i mesi di settembre e ottobre), pari a +1.6°C, è una delle più elevate della serie storica. Per quel che riguarda le precipitazioni, considerando un settembre piovoso e un ottobre gravemente siccitoso, prevalgono i deficit (-20% a livello nazionale) eccetto al Sud dove si registra un dato positivo (+10%). Fra le varie zone del Paese, è il Nord-Ovest a soffrire maggiormente la siccità autunnale con -56% di anomalia.

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Più impietosi ancora si rivelano i dati che scaturiscono dalle elaborazioni da inizio anno che mettono per ora saldamente al 1° posto il periodo gennaio-ottobre 2022 come il più caldo e insieme il più secco della serie storica con, rispettivamente, +1.4°C di anomalia termica e -32% di anomalia pluviometrica. Anche in questo caso spiccano le regioni nord-occidentali come area più siccitosa con -53% di anomalia e con +2°C di scarto sulla temperatura media; seguono il Nord-Est, il Centro e la Sardegna le cui anomalie termo-pluviometriche rispecchiano più o meno quelle a livello nazionale, mentre il Sud e la Sicilia evidenziano scarti meno ampi.

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Autunno anomalo: ottobre è stato più caldo di settembre

Ottobre, il mese centrale dell’autunno che si contende con novembre il primato di mese più piovoso dell’anno in Italia, si è contraddistinto per l’imponente anomalia anticiclonica che ha gravato per gran parte del mese non solo sul nostro Paese, ma in generale anche nell’area euro-mediterranea.

Tale dominio anticiclonico, che poco si concilia con la stagione autunnale, specie se si tratta di strutture di alta pressione di matrice subtropicale, ha conferito a questo ottobre caratteristiche tardo estive, con ampie anomalie termiche positive e altrettanto ampie anomalie pluviometriche negative.

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La costante presenza di una massa d’aria calda in risalita dalle basse latitudini, scalfita talvolta dal transito di pochissime perturbazioni (solo 5, di cui 4 significative per il Nord, 2 significative per il Sud e solo una significativa per il Centro), non solo ha contribuito a mantenere le temperature al di sopra della media, ma ha generato nel corso del mese un “plateau” nell’andamento della temperatura media, una sorta di stazionarietà della temperatura con addirittura una crescita nella terza decade.

Infatti, proprio nell’ultima parte del mese si sono verificate le incursioni più calde che hanno favorito temperature su livelli estivi non solo durante il giorno, ma anche nelle ore notturne: in alcune località, la parte finale di ottobre ha riservato alcuni eventi cosiddetti di “notte tropicale”, ossia notti in cui la temperatura non scende sotto i 20°C, e non esclusivamente sulle regioni meridionali dove può risultare più probabile, ma anche al Centro-Nord, come ad esempio a Rimini, Genova e Grosseto.

Ottobre 2022 è stato 2,2 gradi più caldo del normale

Complessivamente l’anomalia termica è stata di +2.2°C sopra la media di riferimento del trentennio 1981-2010. Con questo valore l’ottobre del 2022 sale in vetta alla classifica come il più caldo della serie storica dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso, superando il precedente record di +2°C del 2001. In gran parte d’Italia hanno pesato maggiormente le temperature massime che in generale sono state di 2.7°C più elevate della norma.

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Per quel che riguarda la distribuzione sul territorio si è osservato un andamento decrescente andando da nord a sud, con le anomalie più ampie al Nord (+3.5°C al Nord-Ovest e +3.2°C al Nord-Est) e via via più contenute procedendo verso le regioni meridionali (+1.8°C al Centro, +1.6°C in Sardegna, +1.1°C al Sud e +1°C in Sicilia). Il dato fortemente anomalo delle regioni settentrionali è testimoniato anche dal fatto che lo zero termico in qualche occasione è salito fin verso i 4000 metri in corrispondenza della regione alpina e che nella stazione di Plateau Rosa (3488 m) il giorno 17 è stato raggiunto il nuovo record di temperatura massima di ottobre con 7.9°C.

In aggiunta, le elaborazioni statistiche mettono in risalto una situazione altrettanto anomala: in diverse località in quota al Nord il mese di ottobre è risultato più caldo di settembre: nell’ambito della rete ufficiale di stazioni meteorologiche (Enav / Serv. Meteorol. Aeronautica Militare) si evidenziano Paganella (ottobre 1.5°C più caldo di settembre), Plateau Rosa (ottobre 0.8°C più caldo di settembre) e Monte Cimone (ottobre 0.6°C più caldo di settembre).

Siccità senza fine al Centro-Nord: in alcune zone non ha mai piovuto

Tornando alle precipitazioni, come sopra accennato, il mese è stato piuttosto siccitoso: il deficit a livello nazionale ammonta a -64%, quasi i due terzi di pioggia in meno rispetto alla norma, la più ampia anomalia negativa mensile di quest’anno. Nonostante l’eccezionalità del dato, non si tratta di un record nell’ambito della relativa serie storica, ma del 5° deficit più consistente dopo quelli del 2017, 1995, 1967 e 1969.

A farne le spese sono state soprattutto le regioni centro-settentrionali (-91% al Centro, -77% al Nord-Est e -70% al Nord-Ovest) e in buona misura anche la Sardegna (-61%), mentre al Sud e in Sicilia le sia pur poche ma intense fasi piovose sono riuscite a mantenere l’anomalia più contenuta (-17% e 16% rispettivamente).

Purtroppo le abbondanti precipitazioni legate a uno di questi intensi passaggi perturbati, ha causato danni e disagi, in particolare sono state segnalate esondazioni e alluvioni in Sicilia e Calabria il giorno 13. Per le regioni centrali, dove ha piovuto poco meno di un decimo del normale quantitativo, si tratta del 2° ottobre più siccitoso della serie dopo quello del 1965.

Vi sono, poi, alcune zone dove praticamente non ha mai piovuto o dove l’accumulo di pioggia è da ritenersi trascurabile e sono vaste aree per lo più fra la bassa Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana. La stagione autunnale nel suo complesso procede all’insegna delle temperature miti e della scarsità di piogge.

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Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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