Politiche

Roberto Cingolani e cambiamento climatico: politica inter-settoriale per ambiente e salute

Un fisico alla guida del Ministero per la Transizione ecologica. Un uomo che aveva ben chiaro (già prima della pandemia) l'indissolubile legame tra salute e ambiente

Mario Draghi, ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato, ha accettato l’incarico di formare il nuovo governo. Nella giornata di domani (sabato) si terrà il giuramento, intanto è stata presentata la lista dei 23 ministri, tra i quali anche il nuovo Ministro della Transizione ecologica: Roberto Cingolani.

Due quindi le grandi novità in tema di politica e ambiente: il Ministero dell’Ambiente assumerà la denominazione di Ministero per la Transizione ecologica, assorbendo le competenze in materia energetica attualmente in capo ad altri ministeri e  presiederà l’istituendo comitato interministeriale per il coordinamento delle attività concernenti la transizione ecologica, e lo farà con una nuova guida, Roberto Cingolani.

 

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Roberto Cingolani, come si legge dalla sua biografia, è un fisico, Fondatore e Direttore del National Nanotechnology Laboratory (NNL) dell’INFM di Lecce, è direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. È stato membro dello staff del Max Planck Institute di Stoccarda e visiting scientist all’Università di Tokyo. Ha al suo attivo 48 famiglie di brevetti ed è autore e co-autore di oltre 1000 pubblicazioni scientifiche per le più prestigiose riviste e conferenze internazionali. È stato insignito dei titoli di Alfiere del Lavoro (1981) e Commendatore della Repubblica Italiana.

Poco prima che la pandemia monopolizzasse le forze e l’attenzione del nostro paese, ha pubblicato un Manifesto di tecnopolitica dal titolo P come Prevenire. Perché solo la prevenzione può salvarci. Solo soluzioni globali, preventive e lungimiranti possono risolvere i tre debiti del genere umano: socio-economico, ambientale e cognitivo.

Soluzioni globali, preventive e lungimiranti per combattere i debiti del genere umano, uno dei quali, quello nei confronti dell’ambiente. Tre parole chiave che chi studia e conosce la realtà in cui riversa la salute del Pianeta e le prospettive poste dalla crisi climatica in atto, sa essere fondamentali e indispensabili.

In una delle sue pubblicazioni su Scienza in Rete, Roberto Cingolani, Paolo Vineis e Luca Carra, richiamano l’attenzione sulla necessità di modalità di intervento ad ampio raggio e sul principio dei co-benefici, che possono contribuire in modo importante alla mitigazione del cambiamento climatico.

In particolare, Cingolani e colleghi, ponevano già l’attenzione (la pubblicazione è del 2019) sull’indissolubile legame tra salute e ambiente, ponendo l’inter-settorialità della politica come strategia congiunta sia per la mitigazione del cambiamento climatico che per la salute e l’occupazione. Politiche orientate alla sostenibilità in settori quali ad esempio l’alimentazione, i trasporti e l’agricoltura, avrebbero ricadute importanti sulla riduzione dell’incidenza delle malattie croniche e di conseguenza porterebbero a  risparmi nel servizio sanitario; queste politiche avrebbero anche una ricaduta sul cambiamento climatico, perché – come si legge dalla pubblicazione – gli stessi fattori di rischio che agiscono sulle malattie croniche sono agenti di cambiamenti climatici. 

E questi sono senz’altro punti che abbiamo affrontato più volte all’interno dei nostri approfondimenti, il più recente: L’inquinamento dei combustibili fossili ha ucciso quasi 9 milioni di persone in un anno: cosa aspettiamo per agire?

Agire dunque sinergicamente su ciò che tocca più da vicino i cittadini: qualità del cibo, salute, qualità dell’aria, trasporti e immigrazione per ottenere sia vantaggi economici che occupazionali, il tutto partendo da una forte e chiara premessa: il cambiamento climatico si combatte principalmente attraverso le scelte energetiche, limitando l’uso di combustibili fossili e promuovendo le fonti rinnovabili. 

Questo è un solo aspetto, assolutamente non esaustivo, della visione strategica della lotta al cambiamento climatico di Roberto Cingolani ma, resta ragionevole credere quello che si auspicava ancor prima della nomina, ovvero che con Draghi la discussione politica sull’ambiente è salita di livello. 

Leggi anche: Draghi e il Ministero per la Transizione ecologica 

 

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Head of communication di MeteoExpert, Produttrice Tv per Meteo.it, giornalista e caporedattrice di IconaClima. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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