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Spreco alimentare: giovani italiani consapevoli, ma c’è l’esigenza di più informazioni per ridurre gli sprechi

Il sondaggio dell'app anti spreco Too Good To Go in occasione dei primi tre anni di attività in Italia

Il 27 marzo Too Good To Go festeggia il suo terzo anno di attività su territorio nazionale, e per questa occasione la app, nata in Danimarca nel 2015 per contrastare lo spreco alimentare, ha voluto approfondire le abitudini e i comportamenti della Generazione Z in materia di spreco alimentare e capire quanto i consumatori del futuro siano consapevoli delle implicazioni ambientali causate dallo spreco di cibo.

Oggi più di un terzo di tutto il cibo prodotto viene sprecato e questo è causa del 10% delle emissioni di gas serra in atmosfera. Infatti, il centro di ricerca Project Drawdown ha individuato nel contrasto allo spreco alimentare la soluzione numero 1 per combattere il cambiamento climatico e mantenere l’aumento delle temperature al di sotto dei 2°C entro la fine del secolo, così da limitare i danni dei cambiamenti climatici su persone e ambiente.

Spreco alimentare, il cibo che buttiamo genera il 10% delle emissioni di gas serra

Il sondaggio di Too Good To Go: i giovani sono consapevoli, ma sentono il bisogno di maggiore informazione

Too Good To Go ha deciso di realizzare un sondaggio social con ScuolaZoo, il Media Brand di riferimento della Gen Z. Dall’indagine, condotta su un campione di più di 32 mila studenti tramite le stories Instagram sul profilo da 4 milioni di followers di ScuolaZoo (con oltre l’80% dei follower di età compresa fra i 13-24 anni), è emerso che il 78% dei giovani è consapevole delle conseguenze ambientali che lo spreco alimentare comporta. 

Nonostante la maggior parte dei votanti sia a conoscenza di questo problema, l’84% sostiene che avere maggiori informazioni sul tema potrebbe aiutarli a sprecare meno cibo. Un dato rilevante considerato che oltre la metà dei giovani ha dichiarato di non aver mai trattato il tema a scuola

too good to go

«Le nuove generazioni sono il nostro futuro ed è stimolante sapere che sono sempre più attente e sensibili a questi argomenti», commenta Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go. L’indagine social, afferma, «ci ha permesso di capire ulteriormente quali siano le reali esigenze dei giovani rispetto a questa problematica. Il fatto che la maggior parte dei rispondenti sia consapevole di ciò che lo spreco di cibo comporta, ma che vorrebbe più informazioni e strumenti per poterlo contrastare efficacemente, ci dimostra quanto la nostra attività, non solo come app anti-spreco ma anche come movimento di sensibilizzazione, sia importante». 

Risparmiate in 3 anni quasi 17 mila tonnellate di CO2

In Italia l’applicazione ha superato i 5 milioni e mezzo di utenti e raccolto l’adesione di 21.300 negozi. Oltre 6.700.000 le Magic Box salvate, ovvero le confezioni di cibo che altrimenti rischierebbe di finire nella spazzatura. Si stima che gli utenti di Too Good To Go abbiano contribuito a risparmiare 16.750 tonnellate di anidride carbonica in atmosfera, fanno sapere dall’app. Il calcolo è stato effettuato in base al metodo individuato dalla FAO per cui un kg di cibo equivale a circa 2.5 kg di anidride carbonica emessa nell’atmosfera. Le emissioni risparmiate dagli utenti in Italia equivalgono, sottolinea Too Good To Go, a « 49.000 voli da Roma a Londra e più di mille anni di docce calde».

Per operare a 360 gradi contro lo spreco alimentare, Too Good To Go ha lanciato progetti come il Patto contro lo Spreco Alimentare e l’iniziativa ‘Etichetta Consapevole’, un’aggiunta in etichetta dei prodotti con termine minimo di conservazione (TMC) della specifica “Spesso buono oltre”, accompagnata da alcuni pittogrammi esplicativi (osserva, annusa, assaggia) nata per sensibilizzare i consumatori sulla differenza tra data di scadenza e TMC, ora presente in Italia su più di 10 milioni di confezioni di prodotti.

 

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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