“Riusa, riduci, ricicla”: l’assioma simbolo dello sviluppo sostenibile applicato alla logistica

Per sviluppo sostenibile si intende una particolare forma di modello economico e sociale volto, appunto, allo sviluppo, che preservi al contempo l’ambiente affinché possa arrivare e perdurare in condizioni ottimali alle generazioni successive.
Contempla quindi al suo interno delle soluzioni che hanno un impatto contenuto in termini di inquinamento e gestione delle risorse. Uno degli assiomi più noti di questa metodologia è quello “Riusa, Riduci e Ricicla” e vede al centro le cosiddette 3R della sostenibilità.
Questo concetto è stato introdotto durante gli anni ‘50 da parte di William Russell e Rex Burch: due scienziati inglesi piuttosto affermati che hanno utilizzato questa formula nel saggio The Principles of Humane Experimental Technique, pubblicato per la prima volta nel 1959.
Da allora di tempo ne è passato e anche parecchio. Le 3R, però, non hanno perso l’attualità distintiva degli inizi, trovando ulteriori applicazioni alla luce delle innovazioni introdotte dalla scienza.
Uno dei settori che ha saputo fare maggiormente passi da gigante è la logistica, che sta conoscendo input degni di nota grazie alle dinamiche legate alla globalizzazione, che hanno favorito la condivisione di conoscenze a fronte della necessità di trovare soluzioni meno gravose per l’ambiente.
Tra le misure di maggiore interesse troviamo quelle inerenti il riciclo pallet, le quali vedono al centro pratiche che ruotano intorno a legno e materie plastiche, lavorate a monte nell’ottica di ottimizzare i processi e ottenere una riduzione considerevole di CO2.
In questo articolo esploriamo meglio il concetto delle 3R, soffermandoci proprio sulla sua adozione a livello logistico, con degli esempi concreti.
Il concetto delle 3R nella sostenibilità
Agli inizi Russell e Rex utilizzarono le tre R per indicare parole differenti da quelle che conosciamo oggi, ovvero “Reduce, Reuse e Recycle”. I termini adoperati erano “Replacement, Reduction e Refinement”, traducibili in italiano con sostituzione, Ehi riduzione perfezionamento.
Il concetto, quindi, aveva un’elaborazione più di stampo animalista, legandosi a doppio filo alla diminuzione ai minimi termini per quanto concerne le sperimentazioni sugli animali e il dolore nonché l’angoscia a essi arrecati. Ricordiamoci, del resto, che ai tempi c’era un uso molto meno regolamentato di oggi per quanto concerne i test scientifici.
L’obiettivo non ha perso di valenza etica, col trascorrere degli anni, solo ha saputo adattarsi agli sviluppi della società e persino alle sue criticità. Ecco allora che si è tramutato in “Riusa, Riduci e Ricicla”. Vediamo nel dettaglio il significato di ognuna delle 3R, facendo un esempio legato alla logistica, così da cercare di essere più chiari e concreti possibili.
Riusa, nella logistica attuale
Riutilizzare significa adoperare un determinato materiale più volte a partire dalla forma originale, senza gettarlo via dopo il primo impiego in quanto fruibile ancora come risorsa.
Prendendo ad esempio i pallet, che sono una delle soluzioni basilari di qualsiasi applicazione logistica, ciò implica di avvalersi più e più volte di un medesimo componente nonché del materiale di cui è composto.
Questo tipo di vision garantisce che ogni singolo articolo abbia un ciclo di vita più lungo a fronte di una riduzione considerevole delle materie prime immesse nella supply chain dei rifiuti.
Riduci, nella logistica attuale
Questo concetto è legato strettamente a doppio filo con quello precedente e implica un minor consumo di risorse nonché una diminuzione alla radice dei rifiuti prodotti.
Può essere tradotto in logistica nella realizzazione di articoli versatili e funzionali, progettati con standard condivisi a livello internazionale, cosa che avviene ad esempio nel caso delle soluzioni EPAL.
Ricicla, nella logistica attuale
E arriviamo quindi al riciclo delle materie prime, un assioma che interessa tanto le fonti rinnovabili che quelle che non possono considerarsi tali come la plastica.
Nella logistica l’impiego della plastica è decisamente ampio e fortemente impattante per l’ambiente. Allo stesso tempo, si rivela essenziale per garantire standard igienico sanitari ottimali come quelli che hanno appunto i pallet conseguiti con tali materiali.
Il riciclo della plastica – ma vale anche per il legno – è una pratica essenziale poiché permette di coniugare efficientemente risparmio/efficientamento energetico con le esigenze di produttività delle aziende e la salute dei consumatori.