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Alluvione in Emilia-Romagna. la pioggia di 6 mesi in 48 ore. La situazione

Questa violenta fase di maltempo è stata portata dalla tempesta Boris, tornata sull’Italia dopo i disastri sull’Europa centro-orientale.

L’Emilia-Romagna è stata di nuovo colpita da una nuova alluvione. Dopo quella del maggio 2023, gli ingentissimi accumuli delle ultime 48 ore hanno determinato molte situazioni di criticità con fiumi esondati e argini rotti, specialmente in Romagna tra Imola e Faenza. Oggi vige l’allerta rossa sulla regione (Costa romagnola, Pianura bolognese, Bassa collina e pianura romagnola).

Le piogge continueranno fino ad oggi pomeriggio. Allerta arancione su settori di Marche, Puglia e Toscana. Questa violenta fase di maltempo è stata portata dalla tempesta Boris, tornata sull’Italia dopo i disastri sull’Europa centro-orientale. Si tratta della seconda alluvione in sedici mesi in Romagna e per alcune zone la terza.

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Alluvione in Emilia-Romagna: la situazione

Sono caduti oltre 200 mm di pioggia in 48 ore su colline e Appennino romagnolo, con picchi oltre i 300 mm e molte zone sono alluvionate. La media storica per il mese di Settembre è compresa tra 70 e 90 mm. La provincia di Ravenna è la più colpita. Faenza è di nuovo sott’acqua, per la terza volta in poco più di un anno. Mille sfollati in Emilia-Romagna. 165 famiglie evacuate nel bolognese. Le situazioni più critiche sono a Modigliana e Castrocaro.

A Modigliana (Forlì-Cesena) il fiume ha invaso il paese. Anche a Bologna torna la paura: sfollati a Pianoro, Rastignano, al quartiere Savena. In aumento anche il livello  del Ravone e del Reno. Sotto osservazione l’Idice e il bacino del Montone.

A Forlì il fiume Montone si è alzato di 8 metri nell’arco di 24 ore. A Faenza il Lamone si è alzato di 7 metri e ora è tornato sotto il livello rosso.

 

A Lugo di Romagna il Comune comunica che a causa della rottura del Senio è disposta un’ordinanza di evacuazione, a partire da Lugo Sud e Est, cui si aggiungono Lugo Ovest, Nord e Centro. È disposta l’evacuazione per le abitazioni con il solo piano terra, tutti gli altri devono portarsi ai piani alti con acqua, cibo, medicinali, beni di prima necessità, cellulare e caricabatterie.

È ormai noto e dimostrato dagli scienziati che l’aumento della frequenza di eventi estremi è direttamente collegato al cambiamento climatico e il Mediterraneo è un hot-spot della crisi climatica ovvero una delle zone dove i suoi effetti si stanno mostrando in modo più drammatico.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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