Aprile 2025 è stato il secondo più caldo mai registrato a livello globale
La temperatura media globale è stata di 1,51 °C superiore ai livelli preindustriali, superando la soglia critica per il 21° mese negli ultimi 22.

Secondo il bollettino mensile del Copernicus Climate Change Service (C3S), aprile 2025 è stato il secondo aprile con il clima più caldo mai registrato a livello globale. La temperatura media dell’aria è stata di 14,96 °C, ovvero 0,60 °C sopra la media del trentennio 1991-2020, e 1,51 °C sopra i livelli preindustriali (1850-1900).

Una conferma ulteriore del trend: negli ultimi 22 mesi, 21 hanno superato la soglia critica dei +1,5 °C, almeno secondo i dati del dataset ERA5. Anche se altri dataset potrebbero fornire cifre leggermente diverse, il segnale è inequivocabile.

Oceani ancora caldissimi, medie da record
Anche le temperature della superficie marina sono rimaste eccezionalmente alte: la media globale tra 60°S e 60°N ha raggiunto 20,89 °C, la seconda più elevata per un mese di aprile. In particolare, il Nord Atlantico ha continuato a segnare anomalie record, e il Mediterraneo è rimasto molto più caldo della norma, seppur meno estremo rispetto a marzo.

Clima, per l’Europa un aprile caldo ma non da record
Nel continente europeo, aprile 2025 è stato il sesto più caldo mai registrato, con una temperatura media di 9,38 °C, cioè 1,01 °C sopra la media 1991-2020. Le anomalie più marcate si sono registrate a est del continente, in particolare su Russia europea, Kazakistan e Norvegia. Ma alcune zone, come Turchia, Bulgaria orientale e penisola di Crimea, hanno vissuto un mese più freddo del solito.

Ghiacci polari ancora in ritirata
L’estensione dei ghiacci artici è stata del 3% inferiore alla media, la sesta più bassa dal 1979, dopo quattro mesi consecutivi con valori minimi da record per il periodo. Nel Mar di Barents e nel Mare di Ochotsk la fusione è stata particolarmente marcata. In Antartide, la situazione non è migliore: i ghiacci sono risultati il 10% sotto la media, decimo valore più basso mai registrato ad aprile.
Precipitazioni estreme: alluvioni e siccità
Il quadro idrologico conferma una crescente instabilità. In Europa centrale e orientale, così come nel Regno Unito e nel sud della Fennoscandia, si sono registrate condizioni più secche della norma. Al contrario, l’Europa meridionale e le Alpi sono state colpite da forti piogge, con frane, valanghe e inondazioni.
A livello globale, forti piogge hanno interessato alcune zone dell’Africa australe, America centrale, Canada occidentale e Russia orientale, causando danni e allagamenti. All’opposto, si sono osservate condizioni insolitamente secche in Australia meridionale, Madagascar, Asia centrale e Sud America meridionale.
Il bollettino di Copernicus è disponibile, in inglese, a questo link.
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