Salute del pianeta

Rettili a rischio estinzione: le tartarughe corrono il pericolo più alto

Secondo uno studio pubblicato su Nature un rettile su cinque potrebbe scomparire nei prossimi anni

Brutte notizie per la sopravvivenza dei rettili arrivano da uno studio pubblicato il 27 aprile su Nature: secondo i ricercatori un rettile su cinque è rischio estinzione. La ricerca durata 15 anni è stata condotta da Neil Cox un conservazionista che lavora per l’IUCN, l’associazione internazionale per la conservazione della natura e Bruce Young uno dei fondatori del network NatureServe, fonte autorevole di dati sulla biodiversità. Delle oltre 10000 specie ce ne sono 1829 considerate vulnerabili, a rischio o a rischio critico; queste sono le tre categorie, di gravità crescente, usate dall’IUCN per stabilire lo stato di conservazione di una specie. Quelle più in pericolo sono le tartarughe: il 58% delle specie che appartengono a quest’ordine rischiano di estinguersi nei prossimi anni. Non sono messi meglio coccodrilli e alligatori: il 50% delle specie si avviano a sparire dalla faccia della Terra.

Foto di gayulo da Pixabay

“Abbiamo valutato i rettili a livello globale utilizzando i criteri della Lista Rossa IUCN con il contributo di 961 scienziati raggiunti principalmente attraverso 48 seminari. In tutte le 10.196 specie valutate, il 21,1% è minacciato di estinzione (classificato come vulnerabile, in pericolo o in pericolo critico ). A nostra conoscenza, questo studio rappresenta il primo test globale di un’estrapolazione campionata della Lista Rossa. La percentuale di tartarughe e coccodrilli minacciate (rispettivamente 57,9% e 50%) è molto più alta di quella di squamati (19,6%) e tuatara (0%) e paragonabile ai gruppi di tetrapodi più minacciati, come le salamandre (57,0%) e i monotremi (60,0%). All’interno degli squamati, le lucertole iguanidi (73,8%), xenosauridi (60%), i serpenti uropeltidi (61,1%) e i tropidofidi (60,0%) sono altamente minacciati. Dal 1500, 31 specie di rettili (0,3%) si sono estinte, inclusi 24 squamati e 7 tartarughe, con 2 specie squamate dell’Isola di Natale classificate come estinte in natura (persistono solo come popolazioni in cattività); 40 specie in pericolo di estinzione sono possibilmente estinte”.

Foto di Aksa2011 da Pixabay

La Lista Rossa IUCN è considerata il più grande database di informazioni sulla conservazione del mondo, un elenco completo che riguarda lo stato di conservazione delle specie animali e vegetali; il suo mantenimento è un processo complesso che coinvolge il lavoro di diverse organizzazioni e richiede nuove ricerche costanti per aggiornare lo stato. L’analisi ha anche evidenziato che le specie che vivono nelle foreste sono tendenzialmente più a rischio di quelle che stanno in habitat aridi perché il loro ecosistema è a sua volta messo in pericolo dalla crescente deforestazione e dall’espansione urbana. L’attività umana è ovviamente il principale fattore di rischio di estinzione per i rettili ma non l’unico: 257 specie nel mondo sono minacciate da mammiferi invasivi mentre le tartarughe ad esempio soffrono a causa del commercio illegale e i coccodrilli per la caccia. I cambiamenti climatici come sempre giocano un ruolo importante: in molte specie di rettili il sesso biologico è determinato dalla temperatura e se quest’ultima aumenta rischia di “sballare” le proporzioni tra maschi e femmine nelle popolazioni.

Foto di Fred Ménagé da Pixabay

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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