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Somalia, la siccità ha causato 43mila vittime solo lo scorso anno

La metà sono bambini sotto i 5 anni. La crisi aggravata dal cambiamento climatico, dall'instabilità politica e dall'aumento globale dei prezzi alimentari

La siccità in Somalia potrebbe aver causato solo nel 2022 circa 43.000 vittime. Lo rivela un nuovo rapporto del governo somalo e delle Nazioni Unite che ha cercato di fornire un primo bilancio ufficiale delle vittime della gravissima siccità in corso in tutto il Corno d’Africa. La metà dei decessi riguarda bambini sotto i cinque anni.

Nei primi sei mesi del 2023, inoltre, sono previste altre migliaia di vittime di questa crisi aggravata dal cambiamento climatico, dall’instabilità politica e dall’aumento globale dei prezzi alimentari. La Somalia ha vissuto cinque stagioni consecutive di piogge mancate, le più lunghe nella memoria recente, che hanno lasciato cinque milioni di persone nell’insicurezza alimentare acuta e quasi due milioni di bambini a rischio di malnutrizione.

Dallo stesso studio è stato sviluppato anche un modello di previsione basato su scenari per consentire un’azione preventiva ed evitare i decessi correlati alla siccità. La previsione, che va da gennaio a giugno 2023, stima che anche 135 persone potrebbero morire ogni giorno a causa della crisi, con un totale di decessi che dovrebbe essere compreso tra 18.100 e 34.200 durante questo periodo. Queste stime suggeriscono che, sebbene per ora la carestia sia stata scongiurata, la crisi è tutt’altro che finita ed è già più grave di quella del 2017-2018.

Commissionato dall’Ufficio regionale dell’UNICEF e dall’ufficio nazionale dell’OMS in Somalia e condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine e dall’Imperial College di Londra, lo studio presenta stime retrospettive della mortalità in tutta la Somalia da gennaio a dicembre 2022. I tassi di mortalità più elevati si sono verificati nella Somalia centro-meridionale, in particolare nelle aree intorno alle regioni di Bay, Bakool e Banadir, l’attuale epicentro della siccità.

L’ONU afferma di aver bisogno di 2,6 miliardi di dollari (2,1 miliardi di sterline) per il suo piano di risposta alla siccità in Somalia solo quest’anno, ma finora ne è stato finanziato meno del 15%.

Circa 1,3 milioni di persone, l’80% donne e bambini, sono sono dovuti scappare dalle proprie abitazioni in Somalia a causa della siccità che ha colpito il Corno d’Africa.
Secondo un gruppo di lavoro sulla sicurezza alimentare presieduto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e dall’Autorità intergovernativa regionale per lo sviluppo, si ritiene che quasi 23 milioni di persone soffrano di un’elevata insicurezza alimentare in Somalia, Etiopia e Kenya.

L’attuale siccità è iniziata con la scarsa stagione delle piogge di ottobre-dicembre 2020 e da allora si è aggravata con tutte e quattro le stagioni successive anch’esse con scarso rendimento. Un persistente evento La Niña ha avuto un’influenza chiave ed è probabile che la situazione umanitaria peggiori ulteriormente.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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