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La California cita in giudizio ExxonMobil

La California ha intentato una causa senza precedenti contro la ExxonMobil, accusando la compagnia petrolifera di aver ingannato il pubblico per oltre cinquant’anni riguardo l’efficacia del riciclaggio della plastica. Il procuratore generale dello Stato, Rob Bonta, sostiene che la ExxonMobil abbia utilizzato campagne pubblicitarie ingannevoli per far credere che il riciclaggio fosse una soluzione concreta per la gestione dei rifiuti plastici. Tuttavia, la realtà è che solo una piccola percentuale di plastica viene effettivamente riciclata mentre la maggior parte finisce in discariche, inceneritori o direttamente dispersa nell’ambiente.

Secondo la causa, presentata presso la Corte Superiore della Contea di San Francisco, la ExxonMobil avrebbe promosso falsamente il riciclaggio come soluzione alla crisi dei rifiuti plastici, pur sapendo che, tecnicamente ed economicamente, la maggior parte della plastica non può essere riciclata. Il riciclaggio avanzato, un processo promosso dall’industria, si è dimostrato inefficace, con impianti chiusi, obiettivi mancati e incidenti, tra cui incendi e fuoriuscite di sostanze chimiche.

La causa legale, nata dopo oltre due anni di indagini da parte del Dipartimento di Giustizia della California, mira a costringere la ExxonMobil a interrompere le sue pratiche ingannevoli e a pagare sanzioni civili per i danni causati dall’inquinamento da plastica nello Stato. La ExxonMobil è uno dei maggiori produttori mondiali di polimeri, componenti chiave della plastica monouso, che includono utensili, bottiglie e imballaggi.

Le accuse avanzate dalla California rappresentano un nuovo fronte nella battaglia legale contro le grandi aziende petrolifere, già sotto accusa per il loro ruolo nel cambiamento climatico e nell’inquinamento atmosferico. Tuttavia, questo è il primo caso che affronta direttamente il modo in cui un’azienda ha promosso il riciclaggio della plastica come una soluzione fattibile alla crisi dei rifiuti, nonostante fosse noto che il riciclaggio non avrebbe mai potuto risolvere il problema in modo significativo.

Secondo il comunicato del procuratore generale Bonta, l’inquinamento da plastica è ormai onnipresente: si trova nelle profondità degli oceani, sulle cime delle montagne e persino nei nostri corpi. Gli effetti dannosi della plastica sull’ambiente e sulla salute umana sono profondi e, in molti casi, irreversibili. Solo il 9% della plastica mondiale viene effettivamente riciclato, addirittura negli Stati Uniti la percentuale scende ulteriormente al 5-6%. La produzione di plastica, alimentata dai combustibili fossili, è raddoppiata negli ultimi vent’anni, e il suo impatto sulla crisi climatica è sempre più evidente.

La ExxonMobil ha risposto sostenendo che le autorità californiane conoscono da anni i problemi legati al riciclaggio, ma non sono riuscite a intervenire in modo efficace. L’azienda afferma che la tecnologia del riciclaggio chimico, ancora in fase di sviluppo, potrebbe rappresentare una vera soluzione per affrontare il problema dei rifiuti plastici che non possono essere riciclati con i metodi tradizionali.

Nonostante queste affermazioni, gli ambientalisti americani ritengono che l’industria della plastica abbia deliberatamente ingannato il pubblico per massimizzare i propri profitti, contribuendo a una crisi globale che mette a rischio sia l’ecosistema che la salute umana. Judith Enck, ex funzionaria dell’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti e ora presidente del progetto Beyond Plastics, ha definito questa causa “la più importante mai presentata contro l’industria della plastica per le sue continue menzogne sul riciclaggio.”

Questa causa potrebbe avere un impatto significativo non solo per la California, ma per l’intero movimento globale contro l’inquinamento da plastica e la lotta per un futuro più sostenibile.

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