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L’estate 2025 è stata la quinta più calda per l’Italia dal 1950. I dati Copernicus

Nessun record, ma aria e mare caldissimi nella stagione che vede il più rapido aumento della temperatura dalla metà del secolo scorso ad oggi. Ecco cosa raccontano i dati mensili della rianalisi climatica ERA5 di Copernicus ritagliati lungo i confini dell’Italia.

Dopo un mese di giugno eccezionalmente caldo in tutta Italia e un luglio mai così fresco al Nord da dieci anni – con la quarta intensa e persistente ondata di calore della stagione, zero termico di nuovo alle stelle sulle Alpi e frequenti fenomeni violenti – agosto 2025 ha chiuso il sipario sulla quinta estate più calda a livello nazionale dalla metà del secolo scorso, un’estate all’insegna dei grandi contrasti.

È quanto emerge dall’elaborazione dei dati mensili storici di ERA5 ed ERA-Land, la rianalisi climatica sviluppata dal Copernicus Climate Change Service (C3S) del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), acquisibili attraverso il Climate Data Store di Copernicus.

Si tratta di dati globali uniformemente distribuiti su griglie 3D, derivati dai rilievi di stazioni meteorologiche, palloni sonda, boe, navi, aerei e satelliti: un valido strumento utilizzato dalla comunità scientifica per studiare il clima della Terra e i suoi cambiamenti.

Temperatura dell’aria superficiale e zero termico

Secondo i dati ERA5-Land di Copernicus, agosto 2025 ha registrato una temperatura media a due metri dal suolo di  21,72°C a livello nazionale: 0,49°C in più rispetto alla media di riferimento del trentennio 1991-2020 e, curiosamente, circa tre decimi di grado in meno rispetto alla temperatura media dei due mesi precedenti. Nel mese normalmente più caldo della stagione, la temperatura è stata dunque mediamente inferiore rispetto a quella registrata in giugno e luglio: colpa perlopiù del mese di giugno,  che ha raggiunto l’anomalia record di +3,53°C a livello nazionale, e dei valori eccezionalmente elevati al Sud nel mese di luglio.

Agosto 2025 è stato “solo” il 17esimo agosto più caldo dal 1950, con un’anomalia decisamente inferiore rispetto a quella dello storico agosto del 2003 (+2,58°C) e dell’agosto dell’anno scorso (+2,54°C), nonché il 27esimo mese consecutivo con un’anomalia positiva a livello nazionale. Quest’anno, a spingere i valori oltre la soglia della normalità è stata soprattutto la quarta ondata di calore della stagione, intensa e persistente,  iniziata l’8 agosto e terminata dopo Ferragosto con l’arrivo della terza delle sei perturbazioni che hanno colpito il Paese.

L’intera stagione estiva 2025 si è chiusa con un’anomalia termica di +1,62°C, che la pone al quinto posto della classifica delle estati più calde dal 1950, dietro all’estate record del 2003 (+2,47°C) e a quelle del 2022 (+2,29°C), del 2024 (+1,87°C) e del 2017 (+1,71°C). Dal 1950 ad oggi, la temperatura media estiva è inoltre aumentata di ben 2,62°C: una variazione enorme, superiore a quella registrata nelle altre stagioni.

Anomalie della temperatura media dell’aria a 2 metri dalla superficie (°C) rispetto al trentennio 1991-2020, per il territorio italiano (solo terraferma), per ogni mese di agosto ed estate meteorologica dal 1950 al 2025, e trend lineare. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

La distribuzione delle anomalie termiche sul territorio italiano evidenzia valori positivi più elevati al Nordovest e in gran parte dei settori alpini, in Toscana, Umbria, Lazio, Sud peninsulare e Sardegna. In queste ampie zone dell’Italia, l’anomalia media estiva ha superato +1,5°C, con picchi superiori a 2°C sulle Alpi occidentali e, prevalentemente, al Sud e in Sardegna. La Romagna, le regioni del Medio Adriatico e la Sicilia hanno invece sperimentato temperature inferiori, nella norma o leggermente al di sotto nel mese di agosto. Nel dettaglio, l’estate 2025 è stata la terza più calda della serie storica per la Sardegna (+1,92°C), la quarta più calda per il Nord (+1,50°C) e per il Sud (+1,87°C), la sesta più calda per il Centro (+1,66°C) e la nona più calda per la Sicilia (+1,32°C).

Anomalia della temperatura media dell’aria a 2 metri dalla superficie (°C) per agosto ed estate meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Per conoscere la situazione termica in quota, possiamo affidarci all’analisi dell’altezza dello zero termico, cioè l’altezza sul livello del mare alla quale la temperatura dell’aria raggiunge il valore di 0°C. Scopriamo, così, che nell’ultima parte dell’estate lo zero termico ha raggiunto quote medie comprese fra 4000 e 4200 metri sulle Alpi, posizionandosi oltre 100 metri al di sopra dell’altezza media del periodo di riferimento 1991-2020. Anche agosto, come giugno, ha visto lo zero termico sulle Alpi superare per diverse ore la soglia dei 5000 metri, in particolare tra il 10 e l’11 del mese.  A Payerne, sulle Alpi svizzere, l’11 agosto un pallone sonda ha individuato lo zero termico a 5113 metri, una quota prossima a quella record di 5298 metri registrata nell’agosto del 2023 (fonte MeteoSvizzera). Il giorno precedente, Meteo Valle d’Aosta ha diffuso dati altrettanto allarmanti: zero termico a 5230 metri dal radiosondaggio di Cuneo Levaldigi, temperature massime di +4.0°C a Colle Major (4750 metri), +9.0°C alla Capanna Margherita (4554 metri), +14.1°C al Plateau Rosa (3467 metri), ad esempio. Numeri “folli”, sempre più frequenti, che contribuiscono ad accelerare la fine dei nostri ghiacciai.

Altezza media dello zero termico nel mese di agosto 2025 (metri dal livello del mare) e anomalia di agosto ed estate meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale 1991-2020. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Se invece consideriamo l’anomalia media dell’intera stagione estiva 2025, troviamo valori compresi fra +200 e +300 metri, che corrispondono ad una altezza media stagionale dello zero termico sulle Alpi intorno a 4100 metri. E’ una situazione pessima per la salute dei ghiacciai situati al di sotto di quella quota, la maggior parte, che vedono perdere in  tre mesi più massa di quanta ne riescano a stoccare in un’intera stagione di accumulo, consumati dall’azione demolitrice di configurazioni anticicloniche di matrice subtropicale sempre più insistenti e pesanti.

Temperatura dello strato superficiale del mare

Secondo i dati della rianalisi climatica ERA5 di Copernicus, la temperatura media delle acque superficiali dei mari che circondano l’Italia, compresi fra 36-47°N e 6-20°E,  nell’agosto 2025 è stata di 26,33°C: 0,46 gradi in più rispetto alla media climatica 1991-2020 che vanno a collocare l’ultimo mese dell’estate meteorologica 2025 al quattordicesimo posto dei mesi di agosto più caldi per il mare, ben lontano dall’anomalia record dell’agosto dell’anno scorso (+2,18°C) e da quella del 2003 (+1,77°C).

Su base stagionale, a causa del forte contributo di giugno e luglio, l’anomalia si è assestata a +1,5°C, portando l’estate 2025 al quarto posto della classifica delle estati più calde degli ultimi 76 anni, dietro alla stagione 2003 (+1,94°C), 2022 (+1,84°C) e 2024 (+1,58°C). Dal 1950 ad oggi, la temperatura media estiva della acque superficiali dei mari che bagnano le nostre coste ha subìto un incremento statisticamente significativo di 1,78°C, risultato di un trend più accentuato di quello mostrato dalle altre stagioni, traducibile in un più rapido accumulo negli anni di energia a disposizione delle perturbazioni.

Anomalie della temperatura dello strato superficiale del mare (°C) rispetto al trentennio 1991-2020 per il dominio 36-47°N e 6-20°E, per ogni mese di agosto ed estate meteorologica dal 1950 al 2025, e trend lineare. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Come spesso accade, il Mar Ligure e i bacini che circondano la Sardegna hanno accumulato un maggior surplus di calore rispetto agli altri mari. Nel mese di agosto, la temperatura del Mar Adriatico ha raggiunto valori normali per il periodo, mentre i bacini più occidentali hanno registrato un’anomalia in alcune zone superiore a +1°C. I valori molto più anomali dei primi due mesi dell’estate meteorologica hanno invece spinto le anomalie oltre i 2°C sugli stessi settori.

Anomalia della temperatura dello strato superficiale del mare (°C) per agosto ed estate meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Se calcoliamo l’anomalia media della temperatura del mare dei primi otto mesi del 2025 (anomalia gennaio-agosto 2025) e la confrontiamo con l’anomalia gennaio-agosto di tutti gli anni a partire dal 1950, con +1,2°C troviamo il 2025 e il 2024 al primo posto della classifica degli anni più caldi per il mare, seguiti dal 2022 e dal 2003.  Sulla terraferma, a due metri dal suolo, l’anomalia termica media gennaio-agosto vede invece il 2025 ancora al secondo posto, distaccato di quasi mezzo grado dall’anno record 2024.

Precipitazioni

Secondo i dati ERA5-Land di Copernicus, con  un’anomalia di +35%, agosto 2025 è stato il quinto più umido degli ultimi 20 anni a livello nazionale, conseguenza del passaggio di sei perturbazioni, la penultima associata all’ex uragano Erin, e allo sviluppo di numerosi temporali di calore pomeridiani, soprattutto al Centro Sud e sulle Alpi. Agosto è stato il mese nel complesso più piovoso dell’estate meteorologica 2025,  una stagione che, raccogliendo anche le scarsissime piogge di giugno e le precipitazioni in eccesso al Centro Nord di luglio, ha registrato un lieve eccesso a livello nazionale (+8,4%).

Anomalie delle precipitazioni (%) rispetto al trentennio 1991-2020, per il territorio italiano (solo terraferma), per ogni mese di agosto ed estate meteorologica dal 1950 al 2025. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

In agosto, solo le regioni del Medio e Basso Adriatico e alcune zone della Calabria e delle Isole hanno ricevuto meno pioggia dell’atteso, mentre sul resto dell’Italia i dati ERA5-Land di Copernicus indicano quantitativi anche più che doppi rispetto al normale, in particolare su Basso Piemonte e Liguria, tra Lombardia e Veneto, in Versilia e nelle zone interne delle regioni tirreniche. Tutto ridimensionato, naturalmente, a livello stagionale, con anomalie marcatamente negative in quasi tutto il Meridione e la Sardegna, soprattutto in quest’ultima e in Puglia, dove nel complesso è caduta meno della metà delle piogge attese in questo periodo dell’anno.

Anomalia delle precipitazioni (%) per agosto ed estate meteorologica 2025 rispetto alla media mensile e stagionale del trentennio di riferimento 1991-2020. Dati ERA5-Land. Crediti C3S/ECMWF. Elaborazioni Meteo Expert.

Laura Bertolani

Laureata in Scienze Naturali, nel 1997 è entrata a far parte del team di meteorologi di Meteo Expert. Fino al 2012, all’attività operativa ha affiancato attività di ricerca, occupandosi dell’analisi della performance dei modelli di previsione. Attualmente si dedica a quest’ultima attività, ampliata implementando un metodo di valutazione dell’abilità dei modelli a prevedere dodici configurazioni della circolazione atmosferica sull’Italia, identificate per mezzo di una rete neurale artificiale.

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