Shock termico e Piano di Sicurezza: gestione tecnica del rischio climatico nei cantieri
La corretta valutazione del rischio da shock termico nei cantieri temporanei e mobili è essenziale per la sicurezza dei lavoratori. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento deve integrare analisi specialistiche, misure tecniche e il ruolo chiave dell’ingegnere esperto e dei meteorologi professionisti.

Negli ultimi anni, l’intensificarsi delle ondate di calore e dei fenomeni meteo estremi ha reso la gestione del rischio climatico una priorità nei cantieri temporanei e mobili. La corretta redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) non può più limitarsi a valutazioni generiche: occorre una valutazione specialistica del rischio da stress termico, fondata su riferimenti normativi aggiornati e su un’analisi tecnica dettagliata delle condizioni operative. Inoltre, la collaborazione con un centro meteorologico professionale, con la presenza di meteorologi certificati, può e deve essere una componente per le valutazioni e le decisioni di sicurezza per i lavoratori.
Riferimenti normativi e obblighi nel PSC
Il PSC, previsto dall’Art. 91 e dall’Allegato XV del D.Lgs. 81/2008, deve includere la valutazione dei rischi microclimatici come lo shock termico, in linea con la UNI EN ISO 7243:2017 sull’indice WBGT e le linee guida INAIL su microclima e calore nei cantieri. È obbligatorio considerare temperatura, irraggiamento solare, ventilazione, umidità e sforzo metabolico delle mansioni, specialmente nelle ore critiche tra le 11:00 e le 17:00. Inoltre, l’uso di DPI che limitano la termodispersione deve essere valutato come fattore aggravante.
Contenuti tecnici minimi da integrare nel PSC
Per una gestione efficace del rischio da shock termico, il PSC deve prevedere una premessa tecnica che identifichi il microclima come rischio specifico non trascurabile, in funzione di cronoprogramma e tipologie lavorative. Le misure di prevenzione e protezione devono includere:
- Realizzazione di zone d’ombra mobili per ridurre l’esposizione al sole
- Garantire idratazione continua (almeno 500 ml/h per ogni lavoratore)
- Pianificazione di pause termiche strutturate, in base alle tabelle WBGT
- Impiego di DPI traspiranti e abbigliamento tecnico
- Formazione specifica per il riconoscimento precoce dei sintomi di stress termico
Inoltre, il coordinamento tra imprese è fondamentale per la turnazione del personale nelle ore più calde, l’integrazione di allerta meteo operativa nella gestione quotidiana e l’attivazione di sorveglianza sanitaria con segnalazione al medico competente. Il ruolo di un centro meteorologico professionale, come Meteo Expert, diventa molto importante per coadiuvare le decisioni dell’ingegnere esperto in sicurezza.
Il ruolo dell’ingegnere esperto in sicurezza cantieri
La presenza di un ingegnere esperto in sicurezza con competenze in valutazione microclimatica è indispensabile per interpretare i dati ambientali e metabolici, applicare correttamente l’indice WBGT e il metodo Fanger, elaborare misure tecniche e organizzative realmente attuabili, aggiornare dinamicamente il PSC in base all’evoluzione stagionale o alle condizioni operative e supportare il CSE nel coordinamento tecnico tra imprese. In contesti ad alta esposizione climatica, la differenza tra una valutazione formale e una tutela concreta dei lavoratori risiede proprio nell’esperienza e nella professionalità del responsabile tecnico.
Conclusioni: valutazione specialistica e tutela reale
La valutazione del rischio da shock termico nei cantieri temporanei e mobili non può essere affidata a formule standardizzate ma deve essere frutto di una collaborazione con dei meteorologi professionisti e certificati. Solo un’analisi tecnica contestualizzata e redatta da figure competenti, come un centro meteorologico professionale, può garantire la sicurezza dei lavoratori e il rispetto dei requisiti normativi. L’evoluzione climatica impone una gestione proattiva e dinamica, con un Piano di Sicurezza e Coordinamento sempre aggiornato e realmente efficace.