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Groenlandia e Antartide perdono ghiaccio 6 volte più velocemente del previsto

Il ritmo con cui il ghiaccio fonde è aumentato incredibilmente negli ultimi 30 anni

Groenlandia e Antartide stanno perdendo ghiaccio ad una velocità 6 volte superiore rispetto alle attese. La scoperta è stata fatta da due studi separati, pubblicati recentemente sulla rivista Nature, e diffusi anche dall’Agenzia Spaziale Europea. Rispetto agli anni ’90 il ghiaccio si fonde ad una velocità molto maggiore e, tra il 1992 e il 2017, Groenlandia e Antartide hanno perso un totale di 6,4 trilioni di tonnellate di ghiaccio.

Si tratta di una quantità impressionante che, da sola, è stata capace di innalzare il livello degli oceani del mondo di 17,8 millimetri. Considerando, infatti, l’aumento del livello dei mari causato dalla sola fusione dei ghiacci polari, la Groenlandia ha contribuito con il 60% del totale (10,6 mm) e l’Antartide con il 40% del totale (7,2 mm).

La fusione del ghiaccio è 6 volte più veloce delle attese in Antartide e Groenlandia

Il ritmo con cui il ghiaccio fonde è aumentato incredibilmente negli ultimi 30 anni. Secondo gli studi, infatti, avviene 6 volte più velocemente rispetto a prima. Basti pensare che negli anni ’90 si sono persi ogni anno 81 miliardi di tonnellate di ghiaccio, e che dopo il 2010 il numero è salito a 475 miliardi di tonnellate all’anno.

groenlandia ghiacci oceano
Foto ANSA

Quasi tutto il ghiaccio perso in Antartide e metà di quello perso in Groenlandia è stato provocato dall’azione degli oceani che hanno fuso i ghiacciai di sbocco, aumentandone di conseguenza la velocità. La restante parte del ghiaccio perso in Groenlandia è stato provocato da temperature dell’aria troppo elevate che hanno fuso il ghiaccio in superficie. Tra gli ultimi esempi rappresentativi di questa condizione, non possiamo dimenticare la foto simbolo dell’anno scorso della slitta immersa nell’acqua e l’evento eccezionale di fine luglio, quando più della metà della superficie di ghiaccio della Groenlandia mostrava segni di fusione.

Gli studi sono stati realizzati da un gruppo di 89 ricercatori scientifici che hanno fornito il quadro più completo mai realizzato finora sulla fusione dei ghiacci. Gli esperti hanno analizzato i dati provenienti da 11 satelliti, tra cui ERS-1, ERS-2, Envisat e CryoSat, appartenenti a missioni dell’ESA, e Sentinel-1 e Sentinel-2, delle missioni Copernicus dell’Unione Europea. Osservando l’andamento, il volume e l’attrazione gravitazionale del ghiaccio nell’arco degli ultimi 30 anni, il team ha potuto calcolare l’aumento o la perdita netta di ghiaccio dal continente antartico e dalla Groenlandia.

Circa 400 milioni di persone a rischio entro fine secolo

I risultati ottenuti rendono ancora più preoccupante l’evoluzione dei prossimi decenni, dato che, secondo i dati attuali, la fusione dei ghiacci polari sarà responsabile per un terzo dell’aumento del livello dei mari. L’ultimo rapporto pubblicato dall’IPCC prevedeva, nel peggiore dei casi, un innalzamento dei mari di 60 centimetri entro il 2100. Oggi però si sa che Groenlandia e Antartide stanno perdendo ghiaccio molto più velocemente di quanto preventivato.

«Se Antartide e Groenlandia dovessero subire gli effetti dello scenario climatico peggiore – spiega il professore Andrew Shepherd dell’Università di Leeds, che ha contribuito allo studio – potrebbero provocare da soli un ulteriore innalzamento dei mari di circa 17 centimetri entro fine secolo. Questo significherebbe che l’inondazione delle zone costiere del Mondo coinvolgerebbe entro il 2100 circa 400 milioni di persone. Si tratta di eventi non improbabili che avranno impatti su larga scala; stanno già avvenendo e in futuro saranno devastanti per le comunità costiere».

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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