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Africa, la crisi climatica sta aggravando insicurezza alimentare e povertà

Il rapporto sullo stato del clima in Africa coordinato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) è stato reso pubblico nei giorni scorsi e fornisce un’immagine chiara degli impatti dei cambiamenti climatici nel Continente già messo a dura prova dalla pandemia in atto. Il rapporto è stato pubblicato durante il Congresso meteorologico mondiale straordinario e in vista della COP26, il negoziato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma tra pochi giorni a Glasgow in Scozia.

L’Africa sta subendo gli effetti del riscaldamento globale tra cui l’innalzamento del livello del mare, l’aumento delle temperature medie, le precipitazioni più violente e lo scioglimento dei ghiacciai.
Gli eventi meteo estremi sempre più frequenti hanno contribuito all’aumento dell’insicurezza alimentare, della povertà e dello sfollamento in Africa nel 2020, aggravando la crisi socioeconomica e sanitaria innescata dalla pandemia di COVID-19.

Nel 2020, un anno già critico per il dilagare della pandemia, gli indicatori climatici in Africa sono stati caratterizzati da un continuo riscaldamento delle temperature, dall’accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, da eventi meteorologici e climatici estremi, come inondazioni, frane e siccità. Il rapido restringimento degli ultimi ghiacciai rimasti nell’Africa orientale, che si prevede si scioglierà completamente nel prossimo futuro, segnala la minaccia di un cambiamento imminente e irreversibile per il sistema terrestre”, ha affermato il segretario generale dell’OMM, il prof. Petteri Taalas.

Il report evidenzia la sproporzionata vulnerabilità dell’Africa e mostra come i potenziali benefici degli investimenti nell’adattamento climatico, nei servizi meteorologici e climatici e nei sistemi di allerta precoce superino di gran lunga i costi.

Africa: entro il 2030 fino a 118 milioni di persone estremamente povere esposte a siccità, inondazioni e caldo estremo

“L’Africa sta assistendo a una maggiore variabilità meteorologica e climatica, che porta a disastri e sconvolgimenti nei sistemi economici, ecologici e sociali. Entro il 2030, si stima che fino a 118 milioni di persone estremamente povere (cioè che vivono con meno di 1,90 dollari USA/giorno) saranno esposte a siccità, inondazioni e caldo estremo in Africa, se non verranno messe in atto adeguate misure di risposta. Ciò porrà ulteriori oneri sugli sforzi per alleviare la povertà e ostacolerà in modo significativo la crescita della prosperità”, ha affermato S.E. Josefa Leonel Correia Sacko Commissario per l’Economia rurale e l’agricoltura Commissione dell’Unione africana.

“Nell’Africa subsahariana, i cambiamenti climatici potrebbero ridurre ulteriormente il prodotto interno lordo (PIL) fino al 3% entro il 2050. Ciò rappresenta una seria sfida per le azioni di adattamento e resilienza al clima. Non solo le condizioni fisiche stanno peggiorando, ma anche il numero delle persone colpite è in aumento», ha affermato nella prefazione al report.

Aumento delle temperature

La tendenza all’aumento delle temperature in Africa sta proseguendo. Il tasso di aumento della temperatura medio in tutto il Continente è superiore alla media globale.
La temperatura media dell’aria al suolo (2 metri) in tutta l’Africa nel 2020 era compresa tra 0,45°C e 0,86°C al di sopra della media 1981-2010. Il 2020 è stato così il terzo anno più caldo mai registrato.

Innalzamento del livello del mare

Dall’inizio degli anni ’90, il livello del mare è stato misurato regolarmente a livello globale e regionale da satelliti altimetrici ad alta precisione.
Il tasso di aumento non è geograficamente uniforme, principalmente a causa dell’espansione termica non uniforme dell’oceano e delle variazioni regionali di salinità.
Le tendenze regionali intorno al continente africano mostrano che i tassi di innalzamento del livello del mare sul lato atlantico dell’Africa sono uniformi e vicini alla media globale, e leggermente superiori alla media sul lato dell’Oceano Indiano.

Perdita dei ghiacciai

Tre montagne in Africa ospitano ghiacciai: il massiccio del Monte Kenya (Kenya), i monti Rwenzori (Uganda) e il Kilimangiaro (Tanzania). Sebbene questi ghiacciai siano troppo piccoli per fungere da serbatoi d’acqua, sono di grande importanza turistica e scientifica.
Dal 1880, i ghiacciai africani si sono ridotti a meno del 20% della loro estensione rispetto alla fine del XIX secolo.

Crediti State of the Climate in Africa 2020

 

Se dovessero proseguire gli attuali tassi di ritiro, le montagne africane resteranno senza ghiacciai entro il 2040 e il Monte Kenya probabilmente anche un decennio prima, rendendolo tra le prime intere catene montuose a perdere i loro ghiacciai a causa del cambiamento climatico antropogenico.
La ragione della notevole recessione dei ghiacciai nell’Africa orientale è una diminuzione della quantità e della frequenza delle nevicate, che hanno in particolare origine nell’alterazione dei modelli di temperatura della superficie del mare nell’Oceano Indiano.

Eventi meteo estremi

Le inondazioni che si sono verificate in Africa nel 2020 sono state particolarmente estese in molte parti dell’Africa orientale, con il Sudan e il Kenya.
Una grave siccità  ha continuato a persistere in alcune parti dell’Africa meridionale, in particolare nelle province del Capo settentrionale e orientale del Sudafrica. Il ciclone tropicale Gati, originario del Golfo del Bengala, è diventato la tempesta più forte che abbia mai colpito la Somalia.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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