L’unione fa la forza: Università degli Studi di Milano-Bicocca e governo delle Maldive insieme per proteggere la biodiversità
In partenza il progetto "Oceano verticale" per mettere a punto un metodo scientifico utile a preservare le aree marine e costiere maldiviane
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Al via un progetto importante che vedrà la collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e il ministero dell’Ambiente, dei cambiamenti climatici e delle tecnologie della Repubblica delle Maldive con l’obiettivo di salvaguardare e favorire lo sviluppo sostenibile dell’ambiente marino nel cuore dell’Oceano Indiano. L’iniziativa si chiama “Oceano Verticale” e nei prossimi 3 anni vedrà impegnata una squadra di oltre 20 scienziati provenienti dall’Università milanese ed esperti nello studio degli habitat delle 1192 isole coralline degli atolli. L’accordo è stato firmato il 28 giugno 2022 nel corso della Ocean conference di Lisbona organizzata dalle Nazioni Unite. L’obiettivo è quello di mettere a punto un metodo scientifico utile a preservare le aree marine e costiere maldiviane, identificando quelle che necessitano maggiormente di protezione; verrà preso in considerazione un tratto di 12 miglia, dalla costa alla scogliera corallina e 8 km di biodiversità verticale, dalle profondità dell’oceano fino alla colonna d’aria popolata dai volatili.
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L’equipe italiana potrà contare sul lavoro del governo delle Maldive che garantirà il supporto nella mappatura delle aree marine da salvaguardare e di quelle già esistenti e coordinerà i programmi e le iniziative di sensibilizzazione della popolazione relative alle aree protette. I monitoraggi saranno eseguiti da rappresentanti di entrambe le parti dell’accordo. Questo intenso sforzo di collaborazione tra l’Università Bicocca e il governo maldiviano aumenterà la capacità di quest’ultimo, così come quella di ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, di gestire i dati raccolti ed implementare le decisioni che ne derivano. Inondazioni costiere, acidità degli oceani e innalzamento del livello del mare sono solo alcune delle condizioni che minacciano le isole.
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“L’impatto di questi cambiamenti ha spinto scienziati e istituzioni a cambiare prospettiva verso un approccio verticale. Le basse isole maldiviane e gli elementi naturali circostanti, ossia le acque marine e l’atmosfera, vanno considerati come una singola unità dello stesso ecosistema” queste le parole di Paolo Galli, coordinatore scientifico dell’accordo ed ecologo di Milano-Bicocca. Proteggere l’ambiente come un ecosistema unico, dalle spiagge dove le tartarughe depongono le uova, alle scogliere coralline fino ai mangroveti, questo è il focus dell’accordo tra le due istituzioni che si innesta nel solco di una collaborazione di lungo corso. Dal 2009 infatti l’Ateneo porta avanti alle Maldive studi scientifici, iniziative e progetti dedicati alla biologia marina nelle aule e nei laboratori del centro di ricerca Marhe center: si trova sull’isola di Magoodhoo e vede una continua collaborazione tra ricercatori italiani e colleghi maldiviani per lo studio di nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile.
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“Con il patto siglato l’Ateneo rafforza il suo impegno per la missione di difesa dei mari e della biodiversità. Con questo obiettivo l’università schiera al fianco del governo delle Maldive tutte le sue competenze: non solo biologi marini, ma anche psicologi, geologi, geografi e giuristi saranno coinvolti nella messa a punto di strategie in grado di garantire la resilienza di questo delicato e prezioso ecosistema” ha dichiarato la rettrice di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni.
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