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Texas, disastro ambientale per il gelo estremo: le industrie “fossili” non erano preparate

Mentre la domanda di riscaldamento è aumentata a dismisura, i colossi dell’industria petrolifera e del gas sono andati “in blocco"

L’ondata di gelo eccezionale che ha colpito una vasta porzione degli Stati Uniti continua a fare danni, almeno in Texas. Lo Stato, che mai prima d’ora aveva sperimentato una fase così prolungata di gelo, è ancora in stato di emergenza per gli effetti a lungo termine delle temperature rigide.

Il nodo cruciale, che ha causato i danni maggiori, riguarda il settore energetico in uno Stato che ospita un quarto della produzione di gas naturale negli Stati Uniti e metà della produzione totale di petrolio. La scorsa settimana ben 5 milioni di abitazioni e attività commerciali hanno subito blackout per quasi quattro giorni consecutivi. E mentre la domanda di riscaldamento aumentava a dismisura, i colossi dell’industria petrolifera e del gas sono andati “in blocco”.

Il Bacino Permiano, nel settore occidentale del Texas, una delle zone del Pianeta più ricche di petrolio e gas naturale, ha subito in modo drammatico gli effetti dell’ondata di gelo.Si tratta di un bacino ricco di liquidi. Oltre al gas, i pozzi producono anche petrolio e acqua. Per ogni barile di petrolio prodotto, si ricavano due o tre barili d’acqua. In condizioni di freddo estremo, l’acqua congela e blocca il flusso di gas dal pozzo. Nella catena di produzione, olio, gas e acqua vanno poi separati. Il congelamento di acqua e liquidi è stato inevitabile.

Le linee di raccolta, infine, portano il gas e i liquidi a un impianto di lavorazione dove il gas viene ripulito. Si tratta spesso di linee di raccolta vecchie e soggette a perdite o guasti. Il freddo non ha fatto altro che peggiorare le cose e le improvvise interruzioni di elettricità hanno provocato la perdita di potenza di alcune centrali di compressione del gas. Non è stato dunque possibile mantenere una pressione sufficiente lungo le linee di trasmissione che forniscono gas alle centrali elettriche. Un effetto domino devastante.

Gelo Usa: il blocco delle centrali causa un disastro ambientale con emissioni alle stelle

La Commissione sulla qualità ambientale ha evidenziato nei giorni scorsi emissioni significative legate all’arresto e al riavvio delle infrastrutture di combustibili fossili. Un impianto per l’etilene della Exxon Mobil Corp. a Baytown, uno dei più grandi al mondo, ha riportato il rilascio di quasi una tonnellata di benzene e 34 tonnellate di monossido di carbonio, che contribuiscono all’inquinamento atmosferico. La chiusura della raffineria di Port Arthur di Valero Energy Corp. ha provocato il rilascio di oltre 2 tonnellate di anidride solforosa, un altro inquinante.
A causa dell’ondata di gelo in due strutture appartenenti alla Pioneer Natural Resources Co. si è verificata la fuga di oltre 12 tonnellate di gas naturale.

Questa è la seconda volta in meno di sei mesi che l’industria petrolifera texana ha dovuto affrontare interruzioni di massa a causa di condizioni meteorologiche estreme. L’uragano Laura che colpì duramente Port Arthur in agosto ha causato il rilascio di oltre 2.000 tonnellate di emissioni.

Texas: una crisi anche umanitaria

Quello che emerge è la totale mancanza di preparazione davanti ad un evento meteorologico di questa portata. Anche i sistemi energetici più sofisticati, insomma, sono estremamente vulnerabili al cambiamento climatico. L’intera portata dell’inquinamento derivante dal riavvio degli impianti petrolchimici dopo il congelamento non sarà definita in modo preciso fino al mese prossimo. Le aziende dovranno comunque presentare dei rapporti dettagliati in merito entro due settimane.

James Talarico, il rappresentante democratico del Congresso del Texas, ha messo in luce che questa crisi, oltre d essere ambientale, è in primo luogo anche umanitaria. Migliaia di persone meno abbienti hanno dovuto affrontare il gelo bruciando suppellettili e utilizzando la neve sciolta al posto dell’acqua potabile. “Uno stato che si vanta della sua produzione di elettricità- ha affermato Talarico su Twitter- ha lasciato milioni di cittadini congelati nell’oscurità. La crisi non è stata causata da un disastro naturale, ma da anni di investimenti insufficienti, deregolamentazione e abbandono”.

Judith Jaquet

Mi sono laureata con lode in Letterature straniere, indirizzo in Scienze della Comunicazione, con una Tesi in Linguistica generale, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia (Albo dei professionisti) dal 2008, dopo aver frequentato il Master in Giornalismo Campus Multimedia dello Iulm. Lavoro nella redazione di Meteo Expert dal 2011 e mi occupo della gestione dei contenuti editoriali sul web e sui social network. Conduco le rubriche di previsioni meteo in onda sui canali Mediaset e sulle principali radio nazionali.

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