Inquinamento

Coronavirus: le mascherine impiegano fino a 450 anni per decomporsi nell’ambiente

Prima di buttare per terra le mascherine con le quali ci proteggiamo dal covid-19, dovremmo pensare bene ai danni che questo gesto arreca

Secondo uno studio del Dipartimento per l’ambiente marino del Servizio sanitario pubblico federale belga, le mascherine di protezione anti-covid che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana, impiegano fino a 450 anni per decomporsi nell’ambiente. È stata quindi lanciata la campagna di sensibilizzazione “Il mare comincia in casa” per smuovere le coscienze dei cittadini e portarli a gettare questo tipo di rifiuti in un bidone della spazzatura o usare una maschera riutilizzabile. Prima di buttare per terra le mascherine con le quali ci proteggiamo dal covid-19, dovremmo pensare bene ai danni che questo gesto arreca all’ambiente. Secondo i ricercatori belgi, con la crisi determinata dal coronavirus, sempre più mascherine, guanti monouso e bottiglie di gel idroalcolico si aggiungono alle 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono in mare ogni anno. Il pericolo che corrono gli animali marini è altissimo; possono rimanere impigliati nelle maschere o scambiarle per meduse inghiottendole, spesso morendo soffocati. Senza dimenticare il rischio che le microparticelle di plastica possano finire nei nostri piatti.

Foto di Juraj Varga da Pixabay

Non si tratta del primo allarme lanciato da ambientalisti e specialisti del settore; l’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, aveva già pronosticato che i nostri mari avrebbero potuto avere presto più mascherine che meduse e nel mese di maggio l’associazione francese Opération Mer Propre aveva messo in chiaro i gravi danni di questi presidi, spiegando che, continuando in questo modo, il mare avrebbe avuto presto un nuovo inquilino: le mascherine. A parte i danni ambientali, il costo finanziario stimato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), in aree che vivono sul turismo e la pesca, è di circa 40 miliardi di dollari. L’UNEP ha prodotto una serie di schede informative sull’argomento, che tratta anche i rischi per la salute pubblica derivanti da maschere usate infette e dal loro incenerimento incontrollato, che porta al rilascio di tossine, con il rischio secondario di trasmissione di malattie per l’uomo e di danni permanenti per l’ambiente.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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