PM10 in aumento al Centro Italia in pieno lockdown: qual è il motivo?
L'improvviso e insolito aumento si è registrato durante lo scorso fine settimana
Dopo l’aumento dei valori di PM10 nel nord Italia, la stessa cosa si è verificata nelle regioni del Centro durante lo scorso fine settimana. Un fatto insolito considerando il blocco totale dovuto al Coronavirus, che infatti per molte settimane ha contribuito a mantenere la concentrazione delle polveri sottili entro la soglia limite.
In Abruzzo, nell’area compresa tra Montesilvano e Pescara, sabato scorso si sono registrati picchi di PM10 fino a 69 µg/m³.
La stessa cosa è successa nel Lazio, dove tra domenica 29 e lunedì 31 marzo si sono registrati valori di PM10 oltre la soglia limite fissata a 50 µg/m³. I picchi si sono registrati in dieci centraline su tredici. In particolare, i dati della centralina installata a villa Ada sono stati rispettivamente di 64 ug/m3 e 54 ug/m3. L’ultima volta che la stessa centralina aveva registrato uno sforamento era l‘1 febbraio.
Anche in Emilia Romagna il PM10 è tornato a salire nonostante il lockdown. I picchi più alti si sono registrati nella giornata di sabato 28 marzo: in particolare Rimini 140 ug/m3, Bologna 136 e Reggio Emilia 132. I dati di Arpa Emilia Romagna prendono in considerazione i valori di PM10 negli ultimi 14 giorni. Come si può evincere dal grafico, a parte qualche valore di poco sopra la soglia limite, la concentrazione di polveri sottili è sempre stata nella norma.
Qual è il motivo di questo improvviso aumento?
L’ipotesi più accreditata è che questo improvviso innalzamento dei livelli di Pm10 in pieno blocco totale sia dovuto a un trasporto oltre confine di polveri desertiche dall’area del mar Caspio, alimentato da venti occidentali. I valori a inizio aprile sono tornati nella norma.
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— Copernicus ECMWF (@CopernicusECMWF) April 1, 2020