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Giugno 2021 tra caldo anomalo e siccità: al Nord-Est è stato il più secco in assoluto

Sul territorio nazionale ha piovuto meno della metà del quantitativo normale

Come è facile intuire seguendo le proprie sensazioni, il mese di giugno in Italia è stato piuttosto caldo e decisamente siccitoso.

Nonostante il paragone con il mese di giugno del 2003 resti alquanto azzardato (in quell’occasione lo scarto dalla media raggiunse l’abominevole valore di +3.9°C), con 2°C sopra la media del trentennio 1981-2010 il giugno di quest’anno si piazza comunque al 4° posto fra i più caldi dopo, appunto, l’irraggiungibile giugno del 2003 e quelli del 2019 e 2017 che si chiusero con 2.5°C sopra la media.

Nel corso del mese le temperature sono rimaste sempre sopra la norma, eccetto nei primi due giorni in cui si sono fatti sentire gli effetti del fresco mese di maggio che ha chiuso la primavera più fredda degli ultimi 17 anni; chiaramente ha pesato molto l’innesco della prima ondata di calore della stagione che, tra fasi più o meno “cruente” in cui non sono mancati nuovi record di temperatura massima in particolare sulle isole maggiori, si è protratta dal giorno 19 fino a fine mese.

Siccità: al Nord-Est è mancato il 70% della pioggia

Foto di jplenio da Pixabay

Per quel che riguarda le precipitazioni, globalmente ha piovuto meno della metà del quantitativo normale (anomalia pari a-56% a livello nazionale). Questo valore rappresenta il 3° più basso della serie storica che parte dalla fine degli anni ’50: il 3° giugno più siccitoso dopo quello del 2019 (con uno scarto pari a -74%) e molto vicino a quello del 2012 (con -57% di scarto). Un dato notevole è rappresentato dall’anomalia osservata al Nord-Est nel suo insieme, pari a -70%, che rappresenta per questo settore il valore più basso della serie storica.

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Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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