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Consumo di suolo ed emissioni in crescita: i dati degli Stati Generali della green economy

Il nostro Capitale naturale è sottoposto a pressioni ingenti. Il consumo di suolo continua a crescere. Nel 2020 15 ettari al giorno

L’Italia potrebbe diventare una delle locomotive europee della green economy ma ci sono ancora grossi nodi da sciogliere. Nel corso della decima edizione degli Stati Generali della green economy, che si stanno tenendo a Rimini nella cornice di Ecomondo-Key Energy, è stato fatto un bilancio della situazione italiana con lo sguardo rivolto ai prossimi, decisivi, 10 anni.

La kermesse è organizzata dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e la Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Uno dei temi più significativi emersi è quello delle emissioni di gas serra che in Italia nel 2021 hanno ripreso a crescere, intorno al 6% in più. Secondo la Relazione, per recepire i nuovi obiettivi europei (-55% di emissioni al 2030), l’Italia dovrebbe tagliare le proprie emissioni del 26,2% nei prossimi 10 anni, riducendole del 2,6% all’anno. La decarbonizzazione nei trasporti è ancora troppo lenta così come l’utilizzo di fonti rinnovabili. Le emissioni del 2019 sono ancora quelle del 1990, il 25% del totale.

Preoccupa anche l’aumento della frequenza degli eventi meteo estremi connessi al cambiamento climatico che nel 2020 clima sono stati quasi 1.300, mentre nel 2011 furono meno di 400.

Avanza il consumo di suolo in Italia

Prosegue senza sosta anche il consumo di suolo con il cemento che avanza a ritmi spaventosi.
Nel 2020, le nuove coperture artificiali (asfalto e cemento) hanno riguardato altri 56,7 km2, in media, oltre 15 ettari al giorno, che corrispondono a due metri quadrati di suolo ogni secondo.

Crediti Ispra

 

Secondo i dati resi noti dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, dal 2012 a oggi il consumo di suolo ha impedito la fornitura di 4 milioni e 155 mila quintali di prodotti agricoli, l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana (che ora scorrono in superficie aumentando anche i rischi per la nostra sicurezza) e lo stoccaggio di quasi 3 milioni di tonnellate di carbonio, che equivalgono alle emissioni di oltre un milione di macchine in più circolanti per un totale di 90 miliardi di chilometri (due milioni di volte il giro della Terra).

Verso il 2030: le proposte degli Stati Generali delle green economy

Gli obiettivi proposti Stati generali per il 2030 riguardano più fronti. In primo luogo occorre approvare una legge per la protezione del clima per implementare le misure a favore della neutralità climatica. Fondamentale anche raddoppiare le rinnovabili dal 20 al 40% e tagliare il consumo di combustibili fossili del 40% al 2030. Occorre anche coinvolgere attivamente le città nel raggiungimento dei target climatici.  Importante anche valorizzare e sviluppare i potenziali dell’Italia per l’economia circolare e il riciclo. In che modo?  Vincolando almeno il 50% delle risorse del PNRR per sostenere progettazione e innovazione di processi produttivi e di prodotti in direzione circolare.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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