L’estate 2023 sta entrando nel vivo. Il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e climatologo, ha risposto ad alcune nostre domande su come sia cambiato il clima in Italia, sul fenomeno di El Nino con uno sguardo anche alla tendenza stagionale per questa estate.
Stiamo vivendo una nuova e intesa ondata di caldo causata dall’espansione dell’Anticiclone Nord-Africano. L’estate mediterranea, con un caldo presente ma non estremo, sembra ormai un lontano ricordo. Cosa rispondere a chi dice “è normale, siamo a luglio e deve fare caldo”?
Cosa si intende per estate normale? Un’estate che rispetti la media climatica degli ultimi decenni. Negli anni 60-70 raramente in Italia si raggiungevano i 37-38 gradi. Ricordo la prima volta che a Milano furono raggiunti i 36 gradi negli anni 70: ci furono i titoloni sui giornali. Come dire un evento eccezionale, ma oggi in Val Padana raggiungere 36 gradi è ormai diventata la normalità. Intendo dire che le generazioni che hanno un’età superiore ai 50 anni ricordano sì che l’estate di una volta era diversa, la vera estate mediterranea dominata anticiclone delle Azzorre fino agli anni 80, ma dagli anni 90 ad oggi la situazione è stata dominata dall’Anticiclone Nord-africano. I giovani hanno vissuto le estati con l’Anticiclone Africano, il quale è solito portare temperature quasi sempre sopra i 35 gradi. Raggiungere i 40 gradi ormai sta diventando un’abitudine. Nel 2022 in Italia ben 13 città raggiunsero i 40 gradi, un evento simile non era mai avvenuto negli anni 60-70.
Il fenomeno ciclico di El Nino si è ormai avviato e come spesso accade su temi relativi al clima, è partita anche la disinformazione. El Nino è legato al caldo intenso di questi giorni in Italia come abbiamo già letto e sentito su alcuni organi di informazione?
El Nino è in atto dall’inizio dell’anno: quindi se la colpa di questa ondata di caldo fosse del Nino allora già a maggio-giugno avremmo dovuto vedere un’estate più calda di quella dell’anno passato. Fu un’estate senza El Nino eppure fu la seconda estate più calda di sempre. Già da questo potreste capire che El Nino non sta influenzando affatto la nostra estate. Ma come? Si legge che El Nino tende a surriscaldare il Pianeta. Sì, lo surriscalda immediatamente nelle aree prossime ove El Nino nasce, cioè nel Pacifico tropicale, quindi già si sta sperimentando un’estate torrida nell’emisfero nord, ad esempio nel sud-est asiatico o nel nord dell’Australia
Sull’Atlantico, invece, l’effetto di El Nino arriva con ritardo, e non un ritardo di giorni ma di mesi. Le statistiche di correlazione dicono che l’effetto massimo di El Nino sul Mediterraneo e sull’Atlantico avviene circa con 6-12 mesi di ritardo. Questa novità era già stata messa in evidenza tra l’altro in uno studio condotto da Andrea Giuliacci ben 20 anni fa.
Rispetto allo scorso anno, quando il caldo è iniziato già a metà maggio, l’estate meteorologica 2023 ha preso il via senza temperature eccessivamente elevate e in qualche caso anche sotto la media. Le previsioni stagionali sono, come sappiamo, da prendere con le pinze ma che estate dobbiamo aspettarci?
Premettiamo che l’estate dal punto di vista climatico inizia non il 21 giugno, ma per convenzione internazionale prende il via il 1 giugno e termina il 31 agosto. Quest’anno possiamo dire che l’estate non sarà eccezionale: anche se luglio e agosto fossero molto caldi, facendo la media tra un giugno molto sotto la media come temperatura e luglio e agosto anche molto sopra la media, verrà fuori un’estate non eccessivamente calda tantomeno record.
Luglio e agosto ci dobbiamo comunque aspettare che saranno molto caldi. Del resto le statistiche dicono che il periodo più caldo è quello tra il 20 luglio e il 20 agosto, periodo noto come il solleone o, secondo gli antichi romani, canicola. Il peggio penso ancora debba ancora arrivare, anche se in questa ondata di caldo il momento peggiore in realtà sarà tra il 15 e il 20 di luglio, molto vicino dunque all’inizio del solleone. Le temperature tra il 20 e il 30 scenderanno al Centro-nord ma temo che nella prima quindicina di agosto il caldo torni ad imperversare con l’Anticiclone Africano.