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Siccità: in Lombardia l’acqua per irrigare finisce il 25 luglio

Secondo il presidente della regione non ci sono invece preoccupazioni per l'acqua potabile

In Lombardia l’acqua per irrigare i campi finirà il 25-30 luglio. Lo afferma direttamente il presidente della regione Attilio Fontana che, in una conferenza stampa tenuta ieri sull’emergenza siccità, ha aggiunto: “le ultime riserve per l’agricoltura si stanno esaurendo e oltre il 25-30 luglio non possiamo andare. Per l’acqua potabile, grazie al cielo, la falda è ancora ricca e non abbiamo, per ora, preoccupazioni. Adesso l’unica cosa che possiamo auspicare è che cominci a piovere. Oltre il 25 di luglio non riusciamo ad andare”.

Purtroppo però non si vedono piogge all’orizzonte e i pochi temporali previsti sui rilievi non serviranno a nulla sul fronte dell’emergenza idrica.

Sulla situazione idro-potabile non ci sono particolari criticità – ha chiarito l’assessore Massimo Sertori – sono stati fatti però appelli ai cittadini per un uso consapevole dell’acqua. I problemi persistono sull’acqua ad uso irriguo per la quale l’obiettivo che ci siamo posti e per cui ci stiamo adoperando è quello di salvare almeno il primo raccolto”. Stiamo cercando di lavorare per scongiurare il più possibile lo stato di calamità.  Ma qualora vi fosse la necessità – ha sottolineato Sertori – siamo pronti a chiederlo”.

Stop a una centrale idroelettrica nel pavese

Nel frattempo nel pavese Edison ha deciso di fermare una centrale idroelettrica a causa della scarsità d’acqua. Lo riporta oggi il quotidiano Il Giorno nelle pagine lombarde.
La centrale, che si trova a Palestro (Pavia) era stata inaugurata nel maggio scorso.  Avrebbe permesso il risparmi di 6 mila tonnellate di CO2 all’anno, ma ora si trova già in stand by. Anche il fiume Sesia, infatti, risente della siccità e la portata dell’acqua, prevalentemente utilizzata per irrigare i campi agricoli, non permette il suo regolare funzionamento.

Siccità: crollo di un terzo delle delle produzioni agricole

La gravissima siccità in atto sta determinando anche il crollo della produzione nazionale delle produzioni nazionali di frutta, mais, frumento, riso, ma anche latte, cozze e vongole. Secondo la Coldiretti è di fatto in grave rischio per la siccità quasi la metà (46%) degli agricoltori italiani per un totale di 332mila imprese con la probabile estensione dello stato di emergenza per la siccità ad altre quattro regioni (Lazio, Umbria, Liguria e Toscana)

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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