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Caldo intenso e siccità: estremo pericolo incendi al Centro-Sud e Isole

Le regioni del Centro-Sud stanno soffrendo l’assenza di piogge di rilievo, il lungo periodo di grande caldo, con un aumento notevole del pericolo incendi. L’ultima ondata di caldo ha investito soprattutto le regioni del Centro-Sud, portando per molti giorni consecutivi il termometro oltre i 35 gradi, con punte persino superiori ai 40 gradi.

Tralasciando la situazione sulle regioni settentrionali (al Nord-Est giugno si è chiuso con una anomalia del -70%, la più alta mai osservata), le piogge sono mancate soprattutto al Centro con un -68% a giugno (-14% da inizio anno) e in Sardegna con un -55%; al Sud e in Sicilia la situazione è apparentemente migliore, con anomalie positive a giugno del +14% al Sud e +22% in Sicilia. “Essendo però le precipitazioni medie del periodo molto basse – spiega Simone Abelli – , si tratta di valori percentuali di basso rilievo: basta un temporale di passaggio sulla stazione di rilevamento per variare, con quei pochi millimetri di accumulo, la situazione a livello regionale. La maggior parte delle piogge è caduta sul versante Tirrenico del Sud nel mese di giugno: altrove le precipitazioni sono state più scarse, se non del tutto assenti. Basti pensare che a Catania l’anomalia di giugno si attesta al -94%, mentre a Trapani è del +155%: qui l’anomalia sembra eccezionalmente alta, ma bisogna considerare che con quel +155% l’accumulo totale è di soli 11 mm“.

Anomalia delle temperature prevista tra i 5 e l’11 luglio. Fonte EFFIS Copernicus

Dal 17 giugno al 6 luglio gli incendi scoppiati 67 grandi incendi in Italia che hanno bruciato più di 17.500 ettari di territorio, un’area molto più grande rispetto alla media degli oltre 4.100 ettari bruciati tra il 2008 e il 2020. Rispetto alla media di 39 incendi da inizio anno, ad oggi si sono contati un totale di 107 grandi incendi da 30 ettari o più.

Ettari in fiamme nel 2021 rispetto alla media del periodo 2008-2020. Fonte EFFIS

La vegetazione è sicuramente provata dal grande caldo e dalla siccità, ma è la mano dell’uomo la causa principale degli incendi. Lo sottolinea Coldiretti, stimando che un 60% dei roghi sia di origine dolosa. “Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco – spiega Coldiretti – ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”.

Nei prossimi giorni le condizioni non miglioreranno: la nuova ondata di caldo al via in queste ore investirà di nuovo soprattutto le regioni del Centro-Sud dove si potrebbero di nuovo raggiungere temperature intorno ai 40 gradi. Per questo motivo, secondo le previsioni del servizio EFFIS, il pericolo incendi va da molto alto (rosso scuro) a molto estremo (viola-blu) soprattutto sulle regioni centro-meridionali e sulle isole. Il Nord, invece, resta ai margini, con un pericolo incendi da moderato ad alto, oggi con rischio minore sulla costa della Liguria centrale, sulle Alpi e nell’alta pianura tra Veneto e Friuli. Nella giornata di venerdì 9 il pericolo incendi risulterà molto basso su quasi tutto il Nord, ed eccezione dell’Emilia Romagna e delle zone costiere della Liguria di ponente e di Veneto e Friuli.

Pericolo incendi – 9 luglio 2021. Mappa Effis Copernicus EMS
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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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