Clima

Crisi climatica: milioni di persone a rischio schiavitù “moderna”

Inondazioni, siccità e incendi stanno avendo un effetto devastante sui mezzi di sussistenza delle persone che già vivono in povertà e le rendono più vulnerabili alla schiavitù.

Tra gli effetti della crisi climatica c’è anche la schiavitù. Non si tratta di una forzatura allarmistica ma di una realtà già in atto in diverse parti del mondo, colpite da eventi meteo estremi e catastrofi ambientali.

I ricercatori dell’Istituto internazionale per l’ambiente e lo sviluppo (IIED) e l’Anti-Slavery International hanno pubblicato un report in cui viene analizzato il legame tra l’aumento della frequenza degli eventi meteo estremi, tra cui inondazioni, siccità e incendi, con la perdita dei mezzi di sussistenza delle persone che già vivono in povertà rendendole più vulnerabili alla schiavitù.

La schiavitù “moderna”

La nozione di schiavitù è spesso relegata al passato. In realtà mai così tante persone come oggi sono soggette alla schiavitù rispetto a qualsiasi altro momento della storia. Secondo la Global Estimate of Modern Slavery, 40,3 milioni di persone vivono in schiavitù.
Di questi 40,3 milioni il 71% sono donne e in questa percentuale tre donne su quattro sono state oggetto di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Nel 2016, una vittima su quattro (10 milioni) della schiavitù moderna aveva meno di 18 anni. I minori di 18 anni rappresentano anche il 21% delle vittime di sfruttamento sessuale forzato e il 18% di quelle soggette a sfruttamento del lavoro forzato.

Rispetto al passato però, le forme contemporanee di schiavitù non comportano la proprietà legale degli individui. Siamo davanti a una forma moderna di schiavitù con persone illegalmente controllate o confinate attraverso l’uso di minacce o altre forme di coercizione e abuso di potere, a scopo di sfruttamento.

Un esempio: siccità nel Ghana e schiavitù

Nel report viene ad esempio analizzata la recente siccità nel nord del Ghana e il conseguente successivo aumento di sfruttamento e schiavitù. In seguito alla grave carenza di acqua giovani uomini e donne sono stati costretti a migrare verso le principali città del Paese africano. Molte donne hanno iniziato a lavorare come facchine con un elevato rischio di tratta e sfruttamento sessuale. Per poter ripagare poi i loro debiti sono sottoposti anche alla schiavitù, lavorando molte ore senza essere pagati. La crisi climatica e l’aumento della frequenza dei disastri meteorologici estremi, tra cui inondazioni, siccità e incendi, stanno avendo un effetto devastante sui mezzi di sussistenza delle persone che già vivono in povertà e le rendono più vulnerabili alla schiavitù.

La condizione di schiavitù “moderna” colpisce in modo sproporzionato i più emarginati come donne, bambini e minoranze e il cambiamento climatico e la migrazione indotta dal clima accrescono le vulnerabilità esistenti.

L’effetto domino della crisi climatica sulla vita delle persone

Gli spostamenti indotti dal clima stanno diventando inevitabili. L’innalzamento del livello del mare e le inondazioni stanno già costringendo intere comunità costiere, in paesi come le Isole Salomone, Vanuatu e Sierra Leone, a trasferirsi. E poiché gli eventi estremi sono destinati a intensificarsi, altri milioni di persone saranno sfollate a causa del cambiamento climatico nei prossimi decenni.
La Banca Mondiale stima che entro il 2050 il cambiamento climatico costringerà più di 143 milioni di persone nell’Africa subsahariana, nell’Asia meridionale e in America Latina ad abbandonare le proprie case.

Fran Witt, consulente per i cambiamenti climatici e la schiavitù moderna presso Anti-Slavery International, ha dichiarato al Guardian: “la nostra ricerca mostra l’effetto domino del cambiamento climatico sulla vita di milioni di persone. Gli eventi meteorologici estremi contribuiscono alla distruzione dell’ambiente, costringendo le persone a lasciare le loro case e rendendole vulnerabili alla tratta, allo sfruttamento e alla schiavitù”.

Questo rapporto è un importante ammonimento per i leader mondiali in vista della COP26, il vertice sul clima delle Nazioni Unite in programma a Glasgow a novembre perchè comprendano quali effetti gravi ha la crisi climatica nella vita delle persone costrette a diventare schiavi moderni. Il nodo del problema è sempre lo stesso: prevale l’interesse allo sviluppo economico senza freni e le violazioni dei diritti dei lavoratori e dei migranti vengono ignorate.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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